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La Terra d'Albione e la Serva Italia


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Di F. FilippinComincio da una premessa: non sono un anglofilo, non ho vissuto, per ragioni di età, gli anni d'oro in cui tutto quello che proveniva d'oltre manica era nuovo e affascinante, che riguardasse la musica, la moda o le giocate del "miglior" attaccante dello United (che a dire il vero era irlandese).Dopo i miei viaggi in Inghilterra, pur piacevoli, non ho mai pensato di fare a cambio con il nostro stile di vita, con tutti i suoi limiti, e l'ormai prossima sfida nei quarti non mi crea nessun fremito particolare.Tutto questo per dire che é ben lontana dalle mie intenzioni la celebrazione acritica di ciò che riguarda Londra e dintorni, non necessariamente migliore di quello che accade da noi.In questi giorni, però, mi sono fermato a riflettere su un curioso parallelismo. Mi riferisco allo scandalo scoppiato ormai mesi fa, dopo la scoperta dell'intercettazione da parte di una rivista inglese della segreteria telefonica di una povera bambina rapita. Da questo episodio e dalle scrupolose indagini che ne sono seguite, é emerso che quello che sembrava dapprima un piccolo brufolo dell'informazione, si é rivelato invece un enorme bubbone purulento.Questo scandalo, che in Italia, con la consueta fantasia che caratterizza la stampa, sarebbe stato ribattezzato Intercettopoli (so cosa vi è venuto in mente, ma abbiate pazienza, ci arrivo subito), ha presto coinvolto, senza remore, poteri forti della comunicazione, dell'economia e della politica, giungendo persino a provocare la lunga audizione, avanti alla commissione di inchiesta appositamente creata, del premier Cameron, coinvolto per via dell'amicizia con la principale indagata (e sì, in Inghilterra anche i primi ministri si sottopongono agli interrogatori...).Le personalità coinvolte, più o meno direttamente, a prescindere dall'aver commesso reati, ben difficilmente riusciranno a cancellare questa macchia dal loro curriculum, dal momento che la condanna, quantomeno morale, é stata unanime da parte di tutti, opinione pubblica, politica, media.Con tutte le esagerazioni e le esasperazioni del caso, con una sola regola: non guardare in faccia a nessuno, tantomeno (o forse soprattutto), se si tratta di "potenti".Probabilmente, mi dico, se una cosa del genere succedesse da noi, vista la tendenza forcaiola che contraddistingue la nostra società ed in particolare i nostri giornali e vista l'attenzione con cui si seguono le vicende inglesi, il comportamento sarebbe lo stesso.Probabilmente....o forse no.Dal 2006, infatti, é esploso (ma la deflagrazione non si é quasi sentita) anche da noi uno scandalo intercettazioni, quello che ha portato al cosiddetto Processo Telecom (mutatis mutandi una società dal peso specifico economico e politico in Italia paragonabile al gruppo Murdoch in Inghilterra) e alle sue ramificazioni in campo economico, politico ed anche sportivo.Senza entrare nel merito della questione, che tutti, chi più chi meno, conosciamo, deciso a non distaccarmi dal mio spirito garantista, mi soffermo sulla ben nota costola dello scandalo, che più ci riguarda da vicino, nata a seguito delle denunce di un ex arbitro e di un ex calciatore, che hanno scoperto di essere stati oggetto di attività di dossieraggio (termine orribile dal punto di vista linguistico, ma che é ormai diventato di uso comune) e di intercettazioni illegali.Ora non ci interessano i motivi, veri o presunti, di questa attività, dal momento che ci risulta che la segretezza delle comunicazioni sia comunque garantita, anche a livello costituzionale, ma quello che salta subito all'occhio é il peculiare comportamento italiano. É ormai di qualche giorno fa, infatti, la deposizione di uno dei personaggi principali dell'inchiesta, ex capo della security di Telecom e Pirelli (non una figura secondaria, insomma), che ha riferito, per farla breve, di come la sua attività, che ha riguardato anche il dirigente di una società di calcio a caso, diciamo così, sarebbe stato commissionato (sarebbe, ripeto a scanso di equivoci), dal presidente e dall'azionista di maggioranza della principale rivale di quest'ultima.Accidenti, penso, anche a non voler considerare il calcio importante come la politica e l'economia, questa sì che é una notizia bomba.Ed invece nulla. Nessuna legittima richiesta di spiegazioni, nessuna indignazione, nessun titolone a nove colonne nei giornali, nessun intervento da parte dei moralisti dell'ultima ora, sempre pronti a pontificare su questo e quello, solo, però, se "questo" e "quello" non sono i soliti amici, di affari, di scranno o anche di tifo.Altro che non guardare in faccia a nessuno, altro che Inghilterra... Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! Così la descriveva il Sommo Poeta nel Trecento.Non ci illuderemo mica di essere migliorati in soli sette secoli,vero?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2337--------------------Scarica GiulemanidallaJuve News, clicca qui