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COERENZA ZERO


© foto di Daniele Buffa/Image Sport
C’ha messo veramente poco, Gianluigi Buffon, a realizzare di essere diventato, dopo l’addio di Alessandro Del Piero, il nuovo capitano della Juventus. E’ bastata una conferenza stampa sincera e quanto mai veritiera alla vigilia dei campionati Europei a scatenare l’ira funesta del popolo anti-juventino, sfociato prima in demagogia spicciola (figlia di un qualunquismo a dir poco ridicolo) e giunto, infine, a bassezze come quella di schiaffare sulle prime pagine dei giornali non-notizie morte e sepolte da tempo. E’ inutile divagarsi sui contenuti di quelle non-notizie, se n’è già parlato tanto e troppo, ma è interessante analizzare quanto stia accadendo in queste ultime ore, che susseguono l’approdo in semifinale della compagine Azzurra, dopo l’affascinante vittoria di ieri sera contro l’Inghilterra. Parte del giornalismo (e non solo) nostrano si meraviglia del perché Gigi si presenti ai microfoni delle varie emittenti con fare poco piacevole e sereno. Ma come, avete già dimenticato la gogna mediatica alla quale è stato sottoposto il portierone bianconero non più di quindici giorni fa? Cioè, si ha persino la sfacciataggine di “dimenticare” tutto a distanza di così poco tempo, sol perché ci si rende conto, forse, di aver perso un’altra grandissima occasione per starsene tutti un po’ più zitti? Lo stesso discorso può essere esteso a Leonardo Bonucci, baluardo difensivo bianconero che ieri sera, assieme ad Andrea Barzagli, suo compagno di squadra e reparto alla Juventus, ha ridimensionato e annullato, quasi totalmente, uno degli attaccanti più forti al mondo come Wayne Rooney? No, non c’è limite alla vergogna e all’incoerenza in questo Paese sempre più in balia delle onde, terra di illegalità ma, nello stesso tempo, di giustizialismo mediatico e falso pudore. Ancora una volta, cari “signori”, dovrete mangiarvi mani e piedi, perché è di nuovo il blocco-Juve a farvi gioire delle imprese italiane. I “tweet“ dei più grandi calciatori del mondo per celebrare la prestazione di Andrea Pirlo, impreziosita da quel fantascientifico calcio di rigore che ha ribaltato la psiche della lotteria dei calci di rigore, rendono giustizia a un fuoriclasse stratosferico che spera in un’Europa molto poco italiana dal punto di vista della meritocrazia, a dicembre, quando ci sarà da decidere a chi consegnare il Pallone d’Oro. Il CT Prandelli fa benissimo a tenersi i sassolini nelle scarpe, cosicché non si dimentichi di quanto detto e scritto prima dell’inizio dell’avventura continentale. Noi juventini, ahi noi, non dimentichiamo più nulla, anche perché le testate giornalistiche faziose ci vengono in “aiuto” quotidianamente, mantenendo i nostri neuroni in allenamento e in costante allerta. Noi non abbiamo nessun sassolino da toglierci, ma unico grande compito: tutelare tutto ciò che è Juventus e avere, finalmente, parità di trattamento , giustizia; con la G maiuscola, di quella mediatica, NOI, ne facciamo volentieri a meno.