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L'Italia che va... in finale..


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E' l'Italia che vamilioni di sigarette accesemilioni di totocalci bumla borsa che sale e che scendeweek-end che durano un meseCosì cantava Ron nel 1986, come fosse stamattina. Chi sa cosa avrebbe pensato il Cigno di Busseto di fronte al poker d’assi servito dalla nazionale azzurra a quella teutonica da quell’epica Italia Germania 4 a 3 di Mexico ’70 a oggi. Passato attraverso la vittoria italiana di Spagna ’82 e l’eliminazione ai quarti dei tedeschi di Berlino 2006, che confermano la netta superiorità del calcio italiano rispetto a quello tedesco. Verdi si inchinava al genio di Wagner, con l’umiltà che è propria dei grandi, ma non poteva sapere niente del pensiero di Churchill: “È ben noto che nessun popolo è più preciso dei tedeschi nella preparazione [di una attività] e nella pianificazione, ma ugualmente nessun popolo può risultare maggiormente sconvolto quando i suoi piani falliscono. Essi non sono in grado di improvvisare” . E di conseguenza non si rendeva conto di come e quanto La Traviata e Il Rigoletto potessero divertire molto più del Lohengrin e del ciclo de L’anello del Nibelungo, ritenendola anzi una ragione per dolersi della propria gloria nazionalpopolare. A me ciò di cui bisogna dispiacersi non sembra essere la qualità della grandezza, quanto piuttosto il metodo attraverso il quale si cerca di derubare la grandezza e di specchiarsi in essa. Adattandola di volta in volta alla propria taglia. Anche questa in fondo è improvvisazione, ma fa male dentro, come certi accordi del jazz che tagliano l’anima, al limite come sono dell’interpretazione musicale. Come Juventini ci hanno derubato di tante cose. Una di queste è la nazionale. Che per tanti aspetti costituisce l’italianità. Nessuno mi toglie dalla testa che l’unica volta in cui ci siamo sentiti tutti, indistintamente, veramente italiani, è stata quella in cui abbiamo vinto i mondiali di calcio. Un’identità fragile, sotterranea, che però cocciutamente riemerge ogni volta che la nazionale vince.Scomodatela voi la filosofia, la sociologia e l’antropologia. Noi Juventini assistiamo a un fenomeno strano. Quanto più ci derubano, tanto più siamo in grado di dare. Per ogni gancio assestato sulle nostre guance, rispondiamo con il fiore sbocciato sul campo. E ritorniamo a vincere e ad emozionare l’Italia. L’Europa. Il mondo. Consci che finita la festa, saremo di nuovo sbattuti in prima pagina come la peggiore risma di delinquenti. Non è una metafora, non solo parole forti. Accusa di associazione a delinquere è quella della quale rispondiamo da sei anni dentro i tribunali. Delinquenti Travaglio ha chiamato i nostri calciatori e per questo ha tifato la Germania e non la squadra della nazione nella quale è nato. Anche se da uno che era juventino e ha tradito come lui, c’era da aspettarselo.Cosa stanno pensando tutti gli altri è facile prevederlo, anzi leggerlo sui giornali. Si stanno affrettando ad avvolgersi nelle bandiere tricolori, nonostante i rigurgiti velenosi con i quali le hanno macchiate di infamia bianconera. Dal presidente del consiglio Mario Monti che voleva fermare il calcio per due o tre anni, a uno che diventa sempre più ex. Narducci, ex pm e assessore di Napoli, che avrebbe lasciato a casa i campioni corrotti della Juve. Fino a toccare, ma ci siamo abituati, i soliti vertici delle istituzioni sportive, che hanno pensato bene di privare per davvero Criscito della nazionale.Europei e mondiali, intersecandosi, giungono un anno sì e uno no. E non basta una strage di cani per fermare la passione per il calcio. Nemmeno la poca certezza che i diritti civili siano preservati se per 7/11 gioca la Juve. E il Milan prende gusto soltanto a riappropriarsi della carriera di Pirlo. E l’Inter da due edizioni nemmeno c’è. Che cos’è questa che gioca e che vince? La nazionale della FIGC o quella che chiamano ItalJuve? Sono intenzionata a seguire gli europei. Mi occupo di calcio, ho l’alibi perfetto. All’inizio non me ne importa niente e spero di tornare a casa. Ma teniamo i campioni del mondo e nemmeno poi tanto male. D’accordo. Ci serve il top player. Facciamo che le partite me le vedo tutte, tanto è così pure d’inverno, dalla Premier League alla Bundesliga. Fingiamo di essere al centro commerciale e di scegliere qualche campione per il calciomercato della Juve.Un match tira l’altro e siamo già in finale. E strada facendo mi viene una pensata. Che questi europei mi sembrano le prove tecniche di trasmissione della prossima CL. E la Juve non se l’è cavata male. E un’immagine mi è rimasta negli occhi. La mamma di Balotelli che se lo stringe forte. “... bianco che abbraccia il nero”. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2350--------------------Scarica GiulemanidallaJuve News, clicca qui