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Carobbio? Un signor nessuno senza Conte…


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Carobbio ha assunto da subito un ruolo da protagonista nello scandalo legato al calcioscommesse, sia perchè coinvolto in prima persona, sia (soprattutto) perché ha tirato in ballo Antonio Conte.Dopo aver confessato la sua funzione tutt’altro che marginale nelle losche vicende, la sua immagine ne è uscita sorprendentemente depurata dalle reali responsabilità. Una possibilità ottenuta anche grazie ai media, le cui attenzioni colpevoliste si sono immediatamente spostate verso il grande accusato da Carobbio, il tecnico campione d’Italia con la Juventus Antonio Conte, dimenticando chi, per sua stessa ammissione, si è macchiato del reato più grave per uno sportivo. Da qui il primo dubbio: si voleva ottenere esattamente questo attraverso un percorso che ha visto Carobbio fornire di volta in volta nuove versioni sempre ben accolte dalla giustizia sportiva e dai media? Media che hanno forzato la teoria, sposando la linea seguita dalla giustizia sportiva, secondo cui Carobbio è testimone attendibile, e le sue accuse sono vere a prescindere dai reali riscontri. Per quanto riguarda la giustizia ordinaria, la procura di Cremona ha ammesso che su Conte c’è ben poco a cui appigliarsi. Lo ha dichiarato Di Martino: «A dire il vero la posizione di Conte dal punto di vista penale è marginale. Finora sarebbe impossibile dimostrare un reato associativo. Non ci sono soldi. Quanto alla frode sportiva, siamo su un piano ipotetico». Dopo l’ennesima audizione fiume di Carobbio (6 ore) davanti agli ispettori di Palazzi e la difesa di Conte, il tormentone rilanciato dai media è quello legato all’eventuale patteggiamento del tecnico juventino, con una condanna minima che va dai 2 mesi fino ad arrivare ad un massimo di 4 mesi per omessa denuncia. Insomma la sentenza sembra voler essere servita su un piatto d’argento.Leggendo le notizie legate al caso Conte, quello che si vede chiaramente è il copione di base seguito dalla massa mediatica: - Non si prende mai in esame l’innocenza di Conte e la sua eventuale assoluzione;- Non si conoscono i dettagli delle memorie difensive, ma i media hanno evidenziato, estrapolandola, solo la parte sul litigio delle mogli, per farle apparire ridicole;- Non si evidenzia che solo dopo la terza audizione del teste Carobbio, quella davanti a Palazzi, sono venute a galla le incongruenze con Gervasori che fino a quel momento combaciavano;- Si parla insistentemente di inversione dell’onere della prova, secondo cui l’imputato deve dimostrare la propria innocenza, quando in realtà non è prevista una norma del genere nel codice di giustizia sportiva. Messaggi subliminari fatti passare come verità assolute; un po’ perché continuano ad animare il sentimento antijuventino che tanto piace a certe testate, un po’ per la necessità di rendere credibile il lavoro della giustizia sportiva.Pur di tenere viva la pista colpevolista, si arriva al punto di chiedere a Carobbio un parere sulla strategia legale adottata dalla difesa di Antonio Conte; un interrogatorio in diretta dai microfoni di RTL 102.5.a cui il pentito non si è sottratto. “Questa può essere una cosa normale? Può essere una difesa logica? Però a me non interessa, io sono sereno” , risponde a chi gli chiede la veridicità in merito agli screzi tra sua moglie e quella dell’allenatore. Tanto normale non è prestarsi a questi giochini mediatici, anche perché Carobbio non è nuovo ad usarli. Prima la moglie che bella sorridente ed in posa si concede ai microfoni di “chi” per garantire la veridicità delle parole del marito, poi lo stesso pentito che parla del caso alla radio: un bel quadretto, insomma. Ma chi è questo Carobbio, per potersi permettere tutto ciò che gli vuole? Un signor nessuno, che sarà ricordato solo come l’accusatore di Conte. Per quanto fatto sul campo, anonimo era prima e anonimo rimarrà per sempre.Tante sono le strane coincidenze dell’inchiesta. L’insistenza con cui certe accuse si presentano sempre alla vigilia di qualche importante evento, come se venissero pompate ad orologeria proprio per destabilizzare un ambiente tornato vincente. Anche questa volta, l’appuntamento per Conte arriva proprio il giorno in cui ha avuto inizio la preparazione estiva. Era proprio impossibile anticipare di un giorno l’audizione, con i calendari dei ritiri già noti da tempo?C’è un altro aspetto che non è stato ancora chiarito. Il Corriere dello Sport ventila la possibilità di un processo per Conte tra fine agosto ed inizio settembre, dando oramai per scontato anche il deferimento. In ballo c’è ancora la confessione di Almir Gegic, lo zingaro che in una intervista alla gazzetta dello sport aveva annunciato che, proprio su Novara-Siena, aveva qualcosa da raccontare. Stranamente, la partita dove sembra non ci siano riscontri tali da poter confermare le parole di Carobbio. Una coincidenza?Infine, soffermiamoci su un aspetto che può apparire secondario, ma è in un certo modo significativo. La Juventus è l’unica squadra che si sta rinforzando nel mercato estivo. Milan ed Inter sono costrette da esigenze di bilancio a monetizzare, lasciando andare campioni anche semplicemente per liberarsi di ingaggi troppo alti per le loro attuali possibilità. Il dubbio è che far partire la Juventus senza il carismatico tecnico, magari per qualche mese, finisca per essere la soluzione ideale per tutti: per la Figc, che non vedrebbe cadere il suo teorema accusatorio; per le potenti rivali, che potrebbero approfittare della normale destabilizzazione dell’ambiente; per i giornali, che avrebbero qualche storiella in più da raccontare. Insomma, tutti felici e contenti. O no?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2375