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Un film già visto. Palazzi deferisce Conte


di G. FioritoConte deferito dalla Procura Federale della FIGC per omessa denuncia. Anzi, per doppia omessa denuncia per le partite Novara-Siena e Albinoleffe-Siena. Prima udienza il 2 agosto. Qualora il tecnico bianconero optasse per il patteggiamento, eviterebbe il processo, che invece potrebbe arrivare secondo La Stampa alla sentenza di primo grado già il 10 agosto, praticamente a 24 ore dalla finale di Supercoppa Italiana di Pechino, che vedrà impegnata la Juventus contro il Napoli. Omessa denuncia anche per Simone Pepe e illecito sportivo per Leonardo Bonucci.Alla fine ci sono riusciti. Non hanno avuto nemmeno bisogno di selezionare le intercettazioni e le prove che non c’erano. Stavolta è bastato un pentito. Aveva ragione Saverio Borrelli nel 2006. Con un pentito è tutto più semplice. Non c’è bisogno di nominare commissari straordinari che vengano dritti da dove l’indagine è nata. Anzi, può pure capitare che ciò che nel 2006 fu necessità adesso si trasformi in virtù. Perché, hanno sentenziato i geni in rosa, Antonio Conte può essere onesto, ma quella è prerogativa dei prescritti, disonesto, e questa invece è attitudine che deve essere juventina, oppure omertoso. Che sarebbe la peggiore specie, ma che in FIGC può vantare dei veri esperti del settore, essendo governata dalle eccellenze italiane dell’incompetenza.Ti pareva. 6 anni per risalire la china. Per noi l’incompetenza s’è patita parecchio pure in casa. Basta ricordarsi del terzetto e mezzo, causa il bifronte presidente che ogni tanto nemmeno con se stesso riusciva a mettersi d’accordo, che ci ha diretti per un quinquennio evitando accuratamente di impelagarsi in questioni spinose come difendere la Juventus dagli attacchi mediatici e della ingiustizia sportiva e ordinaria, o come vincere un campionato prendendo un allenatore poco più che decente o un calciatore anche stagionato ma dal sapore top player.Come taluni sono onesti, il pentito Carobbio è credibile per antonomasia, per quella consuetudine instaurata dai magnifici 12 per la quale non interessa sapere se non è a danno della Juve. Coppola docet. E per quel non tanto sotterraneo, pruriginoso diletto di assecondare il sentimento popolare antijuventino per il quale se dai in pasto al popolino un mostro o anche un mostriciattolo bianconero, tutto torna pulito come l’uomo in ammollo dopo il bucato. Carobbio è solo l’ultimo di una schiera di pentiti veri o mancati e tutti della stessa risma. In cima alla lista un povero diavolo e mediocre arbitro in cerca di una sistemazione nel mondo sempre più precario del lavoro. Quel tal Nucini che Narducci cercò in tutti i modi di rendere credibile agli occhi della giudice Casoria e che altro alla fine non fece che ritrattare di tutto e di più, salvo il dato prezioso che Facchetti e altri dirigenti interisti si industriavano di trovargli un mestiere in cambio dei suoi servigi di spia. Per i quali a nessun Palazzi mai venne in mente di avviare un procedimento per omessa denuncia. I quali la denuncia pare la fecero, ma persino la rossa e iper-etica Ilda Boccassini si guardò bene dal confermarlo, saltando a pie’ pari la clausola compromissoria. Che dire di Baldini? A sentire le ultime dal calciomercato potrebbe darsi che il ribaltone gli sia venuto pure bene, se il giovane Destro ha rinunciato alla Juventus pur di giocare agli ordini di un fischietto celebre per le spiritose uscite in quel di Napoli, dove gli ebbe a capitare di scambiare l’aula di un tribunale per il palcoscenico di un avanspettacolo. E non va dimenticato Armando Carbone, che aiutava le società a salire di categoria per mezzo di qualche bustarella. E Gianfelice Facchetti jr, che in veste di testimone fece riecheggiare in aula le sensazioni de relato del defunto padre, con quei fogli spacciati per diario ma mancanti della firma, che non furono nemmeno annessi agli atti. Come il documento che avrebbe dovuto incastrare Moggi e Giraudo per le loro malefatte sul mercato e che altro non era che una semplice fotocopia prodotta da un dirigente del Parma, la squadra per la quale anche Sacchi organizzava cene con i designatori. Un campionario grottesco, al quale troppo spesso sono stati affidati con macabra sistematicità i destini di 115 anni di storia e di gloria bianconera. Insieme con la nostra passione. E mi chiedo, ancora una volta come cittadina, se calciopoli e scommessopoli e tutto quanto ruota intorno agli scandali del calcio non sia niente più che lo specchio fedele di quest’Italia che non conosce più l’etica, ma nemmeno la dignità e calpesta volgarmente i suoi fiori più belli senza rendersi conto che il male fatto ricade su tutti. Il risultato è che al posto dei Platini, dei Maradona, dei Ronaldo e degli Ibrahimovic vengono eletti principi del calciomercato ragazzini senza storia che non hanno nemmeno come primo pensiero quello di prendere il posto di un certo Alessandro Del Piero.Le danze sono riaperte. Le trombe sono piene di fiato e i tromboni suoneranno le solite celebri arie antijuventine per molti giorni a venire. Auguriamoci che stavolta non inventino articoli nuovi per scrivere le sentenze con le quali condannare i nostri. Che le giurie non siano cambiate la sera prima di emettere il verdetto. Che si faccia uso di materiale di indagini già concluse. Che non si salti qualche grado di giudizio per non impedire la ripresa dei campionati.Chi ha un ferro l’affili. Sia esso una matita da temperare, un pc da avviare, un tablet da dotare di tastiera. E’ l’unica cosa che li allarmi. Anche se siamo di parte. Così dicono i mercenari che scrivono là dove si nasce interisti e che si fanno sponsorizzare, cioè pagare gli stipendi, direttamente dall’Internazionale, quella con le casacche nerazzurre.Dal testo del comunicato emesso da RCS Sport il 27 Aprile 2010: "F.C.Internazionale e RCS Sport hanno raggiunto un accordo in base al quale la società di via Solferino diventa il nuovo partner per la gestione delle sponsorizzazioni del club nerazzurro.L’accordo, che partirà dal 1° luglio 2010, avrà validità quadriennale… ”Essere legati a un marchio di primissimo livello internazionale come quello dell’Inter rappresenta per noi un grande onore e motivo di responsabilità e di stimolo soprattutto per ricercare risultati commerciali ambiziosi, ma anche per interpretare al meglio quei valori di cui l’Inter è da sempre portavoce".http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2390