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Comunque vada sarà un insuccesso....


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di F. FilippinPremessa doverosa, non prendiamo per oro colato tutto quello che scrivono sulla vicenda i giornali: non lo abbiamo fatto in passato e non cominceremo certo ora.Leggiamo, quindi, con una certa diffidenza, i possibili sviluppi della vicenda Conte, Bonucci e Pepe (mi rifiuto di chiamarla calcioscommesse, visto che non c'entriamo proprio nulla con zingari, puntate e taroccamenti di partite).Non sappiamo dove stia la verità, se cioè i possibili patteggiamenti di cui si sente sempre con più insistenza parlare siano solo indiscrezioni su una possibile linea difensiva (che va quantomeno, comunque, presa in considerazione), oppure siano il risultato di una strada già segnata e già scelta come definitiva.In questo caso, sorge una ulteriore domanda: segnata e decisa da chi? Dalla proprietà, per la quale ogni vicenda in cui viene coinvolta la Juventus (ovviamente altamente diffamante) è considerata un fastidio di cui disfarsi al più presto, al di là del modo, dalla dirigenza (che ne farebbe un mero calcolo di convenienza sportiva), dagli avvocati difensori (che non vedono con fiducia il procedimento che sta per cominciare) o dai diretti interessati.Non conosciamo Conte di persona, ma, dopo anni in cui abbiamo condiviso con lui gioie e dolori, ci pare di poter dire con certezza che, dando per certa la sua innocenza, non accetterebbe mai di ammettere colpe che non ha, come ogni cittadino onesto di fronte ad una ingiustizia travestita da Giustizia.Ammettiamo, solo per un secondo, che, dal punto di vista tecnico, il patteggiamento possa davvero essere la soluzione più auspicabile.Conte potrebbe dirigere gli allenamenti e preparare le partite come sempre e l'inconveniente dell'impossibilità di seguire la squadra dalla panchina per pochi mesi potrebbe essere ovviato in vari modi; Pepe potrebbe essere sostituito all'inizio del campionato, dopotutto oggi è una probabile riserva; Bonucci (il caso più grave) potrebbe tornare disponibile l'anno prossimo, come se avesse subito un grave infortunio ad un ginocchio, cose che capitano in una carriera e che bisogna, ogni tanto, mettere in preventivo.Tra qualche mese, quindi, tutto tornerebbe come prima e questa brutta pagina potrebbe essere completamente dimenticata....Ma davvero qualcuno pensa che possiamo “berci” questa versione? E' questa, infatti, la linea che sta passando sui principali giornali, quelli da sempre più ostili, ma anche quelli più neutrali (ammesso che ce ne siano), compresi quelli di “famiglia”, e, cosa che fa rabbrividire, la soluzione che anche molti juventini (in questo caso mi tocca scriverlo con la j minuscola, mi scuserete), si augurano.Impossibile, in questo contesto, che non si valutino alcuni piccoli particolari?Siamo la squadra che, “per tutti”, vinceva perché si dopava e perché comprava gli arbitri: e non si tratta di chiacchiere da bar, ma di questioni che vengono puntualmente tirate fuori anche da addetti ai lavori, tra cui il nostro caro amico Zeman, senza che nessuno dica quasi più nulla, a parte chi da anni porta avanti queste battaglie in maniera, ormai, stoica.Non importa se ci sono sentenze della giustizia ordinaria (che, per quanto in profonda crisi, ci tocca con sofferenza elogiare se confrontata a quella sportiva), che hanno escluso sia l'una che l'altra accusa menzognera: quelle non contano.Ora abbiamo giocatori che si vendevano le partite, altri che, pur non accettando combine, di fatto, tacendo, erano conniventi con chi le metteva in atto e, addirittura, un allenatore che, non si capisce bene perché, sapeva e taceva, pur approfittando della situazione (per ottenere un “fondamentale” pareggio) e che, forse, era pure coinvolto direttamente, anche se in maniera non pienamente dimostrabile.Il fatto che la Juventus, come dice qualcuno, non sia chiamata in causa, se non di riflesso, è una falsa premessa: questo è, come gli altri, un processo, o meglio, un attacco (visto che la possibilità di difendersi non è presa in considerazione) alla squadra, nel momento in cui ha rialzato la testa.Ma è possibile che si accetti, ancora una volta, di essere marchiati a vita in maniera così infamante?Si può sacrificare la propria integrità e la propria dignità in questo modo? Noi diciamo di no, senza se e senza ma. Se il giudizio sportivo, veloce e superficiale, non consente obiettivamente di difendersi, perché, anziché subire passivamente, non si passa per una volta al contrattacco? Esistono strumenti per opporsi ad accuse diffamatorie e calunniose e, una volta avuta giustizia, si può pretendere che le sentenze abbiamo conseguenze anche in ambito sportivo.Possibile che non si capisca che, se non si inizia a reagire, passata questa tempesta, quando farà più comodo, ne arriverà di certo un'altra, uguale o ancora più violenta? Ma qui ripetiamo un discorso che abbiamo fatto già tante volte negli ultimi sei anni e che, dopo tante promesse ad oggi non mantenute, ci pare di fare solo tra noi, senza che nessuno ci ascolti.Questo non vuol dire, però, che queste cose non vadano dette a voce alta, per non essere conniventi (questa volta il termine sarebbe usato a proposito), con chi pensa che non ci si debba difendere avendo ancora, incredibilmente, il massimo rispetto e la massima fiducia nelle istituzioni. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2398