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Fuori dal gioco al massacro..


Fuori dal gioco al massacro
di M. LancieriIl ciclone delle accuse di partite truccate/aggiustate si allarga di giorno in giorno e oggi tocca anche ad un giocatore che, fino a poco tempo fa, sembrava averla fatta franca: Andrea Ranocchia.Come per uno strano scherzo del destino, ora sono i tifosi juventini a sbeffeggiare gli interisti: finalmente, nell’occhio del ciclone ci finisce anche un giocatore della squadra più “onesta” ed intoccabile dell’universo!Avendo vissuto sulla nostra pelle le ingiustizie indecenti degli ultimi sei anni, non possiamo però schierarci tra i fan del “mal comune mezzo gaudio” o, peggio, del “morte all’avversario”.Ranocchia appare in una posizione analoga a quella di Bonucci: due giovani campioni colpiti dalle accuse di mediocri pseudo-falliti, che avevano mille ragioni per invidiarli ed infamarli.Prima ancora di essere demolito dalla totale assenza di prove concrete, questo castello di accuse dovrebbe essere raso al suolo dalla logica. Secondo la tesi accusatoria, tanto Bonucci quanto Ranocchia si sarebbero lasciati tentare dall’idea di vendere partite per qualche migliaia di euro. Ai tempi della vicenda, i due militavano nel Bari ed erano giovani promesse, con un destino che appariva già scritto: per loro erano aperte tanto le porte della nazionale, quanto quelle di squadre di alto livello, con la certezza di ottenere ingaggi notevoli. Possiamo anche ipotizzare che uno dei due sia impazzito tutto d’un tratto ed abbia messo a repentaglio la propria carriera per quattro soldi… ma addirittura sarebbero impazziti entrambi, contemporaneamente?Sembra di rivivere quanto accaduto durante farsopoli, quando ci raccontavano che un folto gruppo di arbitri si lasciava corrompere dalla Juve per ottenere magliette e gadget. L’aspetto più drammatico di queste vicende, a parte la distruzione della vita di tante persone innocenti, è l’ormai evidente stato comatoso a cui è stata ridotta la capacità critica degli italiani. Non esiste più un senso di Giustizia, ma ci si divide in clan, che sperano di vedere soccombere altre persone, colpevoli solo di indossare una maglietta diversa dalla propria.Noi non ci lasceremo corrompere da questo gioco al massacro. Avendo già provato sulla nostra pelle i metodi indecenti della pseudo-giustizia italiana, non possiamo che rispettare e comprendere tutte quelle persone che finiscono nelle sue fauci, si chiamino esse Conte, Bonucci, Pepe, Stellini, Alessio, oppure Ranocchia. Per quanto ci riguarda, il rispetto per la dignità di un uomo viene prima di qualsiasi bandiera.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2405