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Dalla Giustizia Sportiva alla Gazzetta Sportiva: se Ben Johnson accusa Bolt!


© foto di Luigi Gasia
Dunque oggi la Giustizia Sportiva proclama i verdetti per i pochi processati (i quattro juventini, Di Vaio e Portanova) di Scommessopoli (tutti gli altri hanno patteggiato). Pardon, volevamo dire: la Gazzetta dello Sport annuncia i verdetti della Giustizia dello Sport, cioè Giustizia Sportiva. Verdetti che saranno decisi in gran segreto in camera di consiglio solo domani....ahem! Che confusione! Cioè, insomma!? Come si spiega questa storia?Come passaportopoli, calciopoli e premiopoli, l'ennesimo caso di giustizia sportiva italiana è iniziato, proseguito e quasi terminato in una farsa nelle aule di tribunale e in una gogna (anti-Juve..cà va sans dire..) sulle pagine della stampa sportiva.Un processetto approssimato e rozzo, alla Febbre da Cavallo, con la differenza che stavolta, non c'è una sola prova contro gli imputati -almeno alcuni di loro- se non la parola ondivaga e interessata di un paio di pentiti.Ecco le figure della pochade (genere comico con canovacci ripetitivi di intrighi e finti colpi di scena):Il Signor Procuratore: indefesso difensore della Legge, basa solo sulle parole di due pentiti, che cambiano versione svariate volte, le decine di deferimenti a raffica, senza uno straccio di prova. Non sa con precisione "a che ora è la partita", non ha altre testimonianze, non indaga e non fa domande sui veri mandanti e i veri contatti di Carobbio e Masiello. Crede nelle combine all'ultima fila dell'autobus, e alle riunioni tecniche con partecipanti fantasma, manda 2 comunicati con deferimenti sbagliati in cui si tradiscono intenzioni diverse (anche qui ondivaghe) e dulcis in fundo: "non può ammettere altre prove, per questioni di tempo". Nelle farse precedenti il Signor Procuratore ci aveva messo un anno e mezzo per ascoltare 5 intercettazioni e interrogare il Signor Patron dell'Inter, prima di relazione su illeciti sportivi, ormai prescritti.La Signora Commissione: rigetta la ricusazione di sè stessa, dopo aver già di fatto "giudicato", rifiutando due soli patteggiamenti su altre decine -quelli di Conte ed Alessio-, rigetta qualsiasi altra testimonianza scagionante e fa filtrare i verdetti alla Signora Stampa Sportiva, oltre ovviamente -se così stanno le cose- a giudicare credibile un pentito -Carobbio- e inattendibile un altro -Masiello-, sempre a parità di zero prove.La Signora Stampa Sportiva: anticipa accordi, patteggiamenti, verdetti, sguazza nel torbido, aizza i tifosi giustizialisti senza analisi approfondite, instilla qualche dubbio sulla coerenza dei deferimenti solo annusando l'aria che tira, mette alla berlina persone non indagate (Buffon!?) e parafrase le parole di Agnelli: "Conte come Ferguson" (31 Luglio) in "Spaccatura Juve: Conte Lascia?". E infine, perla della commedia, parla di un "Corvo in Casa Juve" che metterebbe in giro voci destabilizzanti.I Signori Collaboratori: Pippo Carobbio e Andrea Masiello, anni e anni passati a ingannare compagni, colleghi, tecnici, tifosi, giornalisti e la loro stessa anima e mestiere, solo per brama di denaro. Mesi e mesi senza ricordare/citare i nomi di Conte, Bonucci e Pepe, davanti ai PM di Cremona e Bari, e poi, come d'incanto, davanti al Signor Procuratore, la lingua si scioglie e si accusa il "mondo più grande" di loro: "presidenti, allenatori, staff, calciatori, i nostri e i loro: erano tutti dentro e sono tutti marci, signor procuratore, io non c'entro, ero lì per caso, lo giuro, ho preso solo i soldi!". Carobbio diventa subito il Top Player sia per la Giustizia Sportiva che per la Stampa Sportiva: da pluri-incriminato a pluri-condannato, passa a reo confesso, poi pentito, e infine da Credibile arriva all'iperbolico status di Attendibilissimo!, e già nonostante l'inverosimiglianza delle dichiarazioni fatte e nonostante, Mezzaroma, Perinetti e gli altri 22 calciatori del Siena accusati da Pippo di illecito siano belli caldi nelle loro faccende affacendate. Negli ultimi giorni perde invece quota invece Masiello, diventato "sotto esame" per la Stampa. Ma si sa, per diventare Top Player è anche questione di fortuna e di occasioni favorevoli.Tragicommedia a parte, oltre a vendere giornali in un mese in cui l'unica news di calcio è quella delle Spie di Mazzarri (mentre Van Persie, Lucas e Kaka sono miraggi), per l'ennesima volta, una Giustizia sportiva arcaica, paradossale, inquisitoria, manovrabile, fallace, permeabile, autoreferenziale ed emergenziale danneggia la squadra più forte sul campo, con l'ausilio della Stampa Sportiva, e per l'ennesima volta la Pizzeria Calcio dimostra di essere sull'orlo di un baratro. La Pizzeria Calcio sta per fermare per 10 mesi l'allenatore più giovane ad aver vinto uno Scudetto sul campo, e l'unico allenatore di Serie A ad aver vinto uno scudetto con 38 gare di imbattibilità, solo e soltanto sulle parole di uno che vendeva l'anima da anni. E' come se, paragone improbo, Usain Bolt venisse fermato solo sulla parola di Ben Johnson, senza una prova provata!Poi ci si chiede perché Russi e Arabi non vengano ad investire da noi, in attesa che gli Americani a Roma e. pare. Cinesi a Milano, capiscano veramente in cosa si sono imbarcati.