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Tra vergogne e dimissioni


L'assoluzione di Pepe, Bonucci, S.Masiello, Vives e Padelli dà adito ad alcune importanti riflessioni. La prima: i pentiti non sono per natura divina affidabili. Le loro dichiarazioni devono essere confermate e trovare riscontri. Servono prove, altrimenti tutto crolla. Lo stesso vale per Carobbio e Gervasoni. La seconda: una persona seria oggi dovrebbe dimettersi, Stefano Palazzi ha preso per oro colato le affermazioni di A. Masiello, ha trovato un accordo di patteggiamento con lui. Il castello di Palazzi era costruito sulla sabbia, è collassato miseramente. A. Masiello, l'uomo dell'autorete fatto apposta per congelare il risultato (uno degli episodi più brutti del calcio), ritornerà a giocare tra due anni. Terza riflessione: la Gazzetta ha fatto un ottimo lavoro, complimenti per lo scoop di due giorni fa. I giornalisti hanno una notizia e, giustamente, la pubblicano. La colpa è della Disciplinare: mai e poi mai, si è visto una giuria passare le sentenza all'esterno. E' una vergona! Un presidente della Figc non può non fare niente, lo stesso quello del Coni. Dire che tutto va bene, siginifica nascondere la testa sotto la sabbia.