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Salvate Napoli dalla SSCNapoli!


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di E. LoffredoDeprimente quello che sento dire e vedo scrivere dai tifosi della SSCNapoli, alcuni dei quali hanno l'ardire di dichiararsi giornalisti! È proprio vero che in Italia il livello di questa professione è decaduto a valori mai eguagliati prima per bassezza. La indecente performance (sul campo e fuori) della squadra partenopea a Pechino ha evidenziato una volta di più qual è la causa e al contempo l'effetto di tale inciviltà sportiva e sociale che si vorrebbe attribuire a tutta la città. Un malinteso sentimento di appartenenza di e per la squadra di calcio.Ebbene si sappia - e sappiano soprattutto gli pseudo giornalisti e veri ultrà come Varriale e tale Alvino (da quale club “forza ciuccio” è uscito?) - che la SSCNapoli non è esponenziale dell'intera città di Napoli (Alvino, esponenziale è inteso come rappresentativo). Napoli è, e deve voler essere, più della squadra di calcio. Solo i più ciechi e stupidi tifosi possono identificare tout court la città con la squadra di pallone. Come se questa fosse l'inizio e la fine dell'intera società civile locale. Napoli volendo potrebbe esser altro: un'Università tra le più antiche d'Italia, monumenti espressione di un laboriosità passata, luogo in cui (nel passato) si sono incontrati le migliori menti della cultura europea, e (una volta) anche una città in cui l'accoglienza e la cordialità prescinde dai colori della squadra per la quale tifi.Oggi invece - grazie anche alle opportunistiche manifestazioni di un sindaco interessato ai consensi dei tifosi, a gente come i suddetti ultrà, a personaggi folkloristici come De Laurentiis (ottimo affare per lui il calcio a Napoli) e a una congerie di gentaglia (Alvino, congerie significa insieme disordinato di cose diverse) che guadagna solo se il Napoli è al centro del mondo cittadino - vige la regola che se non tifi per la SSCNapoli non sei un vero napoletano, se poi tifi per l'odiata Juventus sei addirittura un reietto. E pensare che questo reietto nel campionato 2010-2011 si è augurato fino alla fine che vincesse la SSCNapoli!Per fortuna non tutti a Napoli sono invasati per la locale squadra di calcio, non tutti si sono fatti coinvolgere da quell'isteria collettiva che altro non fa che il male della città. Resta purtroppo la maggioranza chiassosa per il pallone che pregiudica tutto il resto e tutti gli altri. Da napoletano devo sperare che il calcio a Napoli, seppur importante nella passionalità di uno sportivo, torni ad essere quello che deve essere: un passatempo relegato alla domenica e al giovedì, magari se ne parlerà tutti i giorni, ma non può essere da solo il leit motive di un'intera città. E pazienza se i vari De Laurentiis, De Magistris, Varriale, Alvino e “bancarellieri” vari perderanno il loro personale tornaconto, di certo ne guadagnerà la città.Anche perché diciamoci la verità, e mi sia consentita la battuta da tifoso: si può andare fieri di una squadra che fa dell'ostracismo difensivo e delle “ripartenze” la sua prerogativa? Si può andare fieri di un presidente che a giorni alterni con le sue sparate mette «'o scuorn 'nfaccia» alla squadra (e stando così le cose a tutta la città)?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2425