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La Juve vince, la Rai sprofonda...


Ascoltando la telecronaca Rai della finale di Supercoppa tra Juventus e Napoli, ho pensato a come certi episodi di violenza nel calcio possano proliferare anche grazie alla totale mancanza di professionalità di operatori che dovrebbero semplicemente raccontare una partita.L'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, organismo collegiale composto da rappresentanti di Istituzioni, Enti ed Aziende interessate al governo ed alla gestione delle manifestazioni sportive nel nostro Paese, dovrebbe monitorare e studiare il fenomeno della violenza anche attraverso il distorto e strumentale uso del mezzo mediatico/televisivo enfatizzato da ultrà con microfono anziché da professionisti al servizi dello sport. Inutile appellarsi all’ordine dei giornalisti. Se esistesse una deontologia professionale, molti attuali esponenti del panorama televisivo non dovrebbero nemmeno apparire in video.Evidenziamo anche come l’odio verso la Juventus - manifestatosi in mondovisione - sia tornato ai massimo storici con una novità: non si nasconde più nessuno. Poniamoci una semplice domanda: questa cattiva immagine fa bene al nostro calcio?Se chi è preposto al controllo e al rispetto dell’etica e della deontologia professionale fosse in grado o volesse regolamentare questo abuso di un servizio che dovrebbe essere pubblico, molte diatribe tra tifosi sarebbero evitate. Ne risentirebbe in positivo l’intero movimento sportivo e si potrebbe parlare di una crescita della cultura dello sport e non solo dell’odio antijuventino.Varriale e la Rai iniziano a contestare le decisioni dell’arbitro ancor prima della fine della partita: “Diciamo che questa partita avrà grandi strascichi polemici; arbitraggio che in casa Napoli fa molto molto discutere. Uso un eufemismo… Mazzoleni protagonista assoluto di questa partita ...insomma ci sarà davvero molto ma molto da discutere… la partita gli è un po’ sfuggita di mano va…”; giustificano e assecondano le polemiche augurandosi quasi che abbiamo un seguito: “Perché in una serata che darà spazio alle proteste, alle recriminazioni del Napoli per l’arbitraggio di Mazzoleni”, aziché, come giusto sarebbe, invitare i tifosi al rispetto delle decisioni arbitrali. Si invita l’arbitro a fingere di non sentire: ”io sulla prima espulsione di Pandev ho qualcosa da ridire perché a mio avviso un arbitro si gira dall’altra parte e fa finta di non ascoltare, ammesso che Pandev abbia ammesso qualcosa”. Patetico infine il tentativo di sapere se Conte aveva infranto il divieto di comunicazione con la panchina. Non è immaginazione ma la realtà: