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L’assoluta credibilità di Carobbio/2


Il discorso emozionantePartiamo da un virgolettato di Palazzi contenuto nell’atto di deferimento del 25 luglio 2012: «Carobbio riferisce, con dovizia di particolari, i contenuti della riunione tecnica durante la quale Conte avrebbe informato la squadra dell’accordo raggiunto. Al riguardo diversi tesserati, nonché lo stesso Conte, ricordano il discorso particolarmente emozionante formulato in tale occasione». Un passo indietro. E’ stato evidenziato un po’ ovunque il fatto che, pur prendendo per vere le dichiarazioni di Carobbio, l’ omessa denuncia non è stata contestata a tutti i presenti alla famosa riunione. Leggendo le svariate pagine del deferimento, il tentativo di Palazzi di focalizzare l’attenzione verso il tecnico Antonio Conte è evidente anche dal differente approccio quantitativo (svariate pagine di supposizioni) che Palazzi utilizza per sostenere la ricostruzione dell'accusa, affidata in toto alle parole di Carobbio.L’arricchimento progressivo delle dichiarazioni del pentito, lo portano all’ultima audizione, quella delle rivelazioni (o aggiustatine funzionali?) focalizzando proprio quegli aspetti, come appunto il “discorso emozionante”, richiamato casualmente da Palazzi a conferma della veridicità del racconto del pentito.Audizione Carrobbio del 29/02/12«In Novara-Siena del 30.4.11 ci fu un accordo per fare finire la gara in parità… Ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara… Non sono certo di chi per primo si accordò, comunque Drascek venne nel nostro albergo in ritiro e parlò con Vitiello. Credo che quello sia stato il primo contatto».Interrogatorio PM Carobbio del 17/04/12«In sostanza Conte si limitò a dire che avremmo pareggiato la partita e che era stato raggiunto un accordo per il pareggio…Non so chi esattamente abbia partecipato alla conclusione di questo accordo… Naturalmente quella era una partita in cui la posizione delle due squadre in classifica rendeva quasi scontato che ci sarebbe stato un pareggio».Audizione Carobbio del 10/07/12«Ricordo molto bene quella riunione tecnica in quanto l’allenatore, dopo averci detto che era stato raggiunto un accordo per il pareggio, ci parlò poco della gara e degli aspetti tecnici, ma ci fece un discorso molto emozionante sulla sua carriera, in relazione all’obiettivo che la nostra squadra stava per raggiungere: infatti, ottenuto il punto, concordato, nella gara in oggetto, ci sarebbe servito solo un altro punto in 4 partite per la matematica promozione; ricordo bene il discorso sia perché fu molto coinvolgente, sia perché era del tutto anomalo che in una riunione pre-partita non si affrontassero quegli aspetti tecnici che il mister curava sempre in maniera quasi maniacale». (…) «Ricordo che, durante la gara, mentre mi scaldavo a bordo campo insieme al mio compagno Larrondo, lo stesso, essendo un ragazzo giovane e straniero, mi chiese, alla luce di quanto riferito da Conte nella riunione tecnica, come si doveva comportare se l’allenatore l’avesse fatto entrare in campo; lo tranquillizzai dicendogli di entrare, facendo movimento senza segnare».Anche in questo caso succede che con il tempo, Carobbio ricorda particolari della famosa riunione tecnica che tendono chiaramente a dare credibilità all’intera sua testimonianza invero ricca di «non sono certo», «non so» delle prime audizioni.Fa pensare che l’arricchimento progressivo delle dichiarazioni di Carobbio arrivi anche grazie a quel “discorso emozionante” che altri tesserati, chiamati dalla procura federale, avevano proprio voluto evidenziare. Mi riferisco ad esempio a Coppola («..Mi ricordo dell’emozione che ho provato ad ascoltare le parole del mister che ha esortato la squadra ad impegnarsi al massimo perché la posta in palio era importante»).Ancor più strano è il richiamo dello stesso passaggio fatto da Palazzi sia per la ovvia ricerca della correità di Carobbio tramite altre testimonianze (richiamata spesso dal procuratore nel deferimento), sia per arrivare alla formulazione dell’ipotesi giustificativa dell'accordo del “tecnico vincente”. Scrive Palazzi a tal proposito: «In un tecnico vincente come Conte, il rischio di mancare tale risultato della promozione a quel punto del campionato, può bene averlo indotto ad accettare anche il "compromesso" di un pareggio… Il tutto, comunque, in linea con le caratteristiche di un allenatore che, proprio perché fortemente motivato a vincere, non poteva accettare il rischio di non raggiungere l’obiettivo della promozione».Queste dichiarazioni del 10 luglio che si incastrano così bene rimarcando quegli aspetti che portano alla conclusione di Palazzi, accolta parzialmente anche dalla disciplinare di Artico, sono così casuali o un po’ forzati? Il buon “Pippo”, non ricorda bene aspetti fondamentali delle accuse che casualmente arricchisce di particolari soltanto nell’ultimo interrogatorio. E questi particolari non sembrano quantomeno dubbi?Il tutto perché l’obiettivo è solo Conte - rimarchiamolo - e come tale la tesi colpevolista verso l’allenatore era l’unica da perseguire con alcuni aspetti aggiunti o fatti combaciare proprio nell’ultimo interrogatorio.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2436