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L’assoluta credibilità di Carobbio/3


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Carobbio è super attivo. E’ lui che parla con i compagni ed è a lui che si rivolgono per accordarsi per presunte combine. Fa da tramite, consiglia, tiene i contatti con la banda degli zingari ed incassa soldi.Ho provato, con il solo materiale inserito nel deferimento del 25 luglio di Palazzi, a fare un elenco delle dichiarazioni che lo vedono in qualche modo protagonista, con alla fine il commento del procuratore, una sorta di benedizione al pentito.Ricordiamoci che l’illecito sportivo è il reato più grave nel mondo del calcio, punito con almeno tre anni di squalifica e aperto al patteggiamento della pena soltanto se l’imputato ha la volontà di allargare il quadro delle colpe. Carobbio interpreta il patteggiamento alla lettera ed allarga il quadro delle colpe coinvolgendo tanti tesserati ed ottenendo lo “sconto”. Palazzi fa spesso riferimento a “dichiarazioni auto-etero accusatorie” ma dimentica di precisare che queste dichiarazioni, a volte costruite con dovizia nel tempo, permettono a Carobbio di derubricare la gravità del reato a cui è chiamato a rispondere. “Pippo” non rivela mai, almeno per quanto a noi noto, come venne a conoscenza della combine, ma è invece chiaro, così come emerge dalla stessa relazione di Palazzi, la centralità della sua figura. Se non collaborava, magari seguendo indicazioni precise, a cosa sarebbe andato incontro?Ancona-Grosseto 30/04/10.29/02/2012, Carobbio, alla procura federale«…Non ricordo se ero presente quando Iaconi chiese ai miei compagni di andare, ma ero presente in altre occasioni durante le quali il direttore sportivo discorreva della circostanza e comunque il fatto mi venne ulteriormente confermato dai diretti interessati (…) comunicai l’accordo intercoso tra Ancona e Grosseto agli zingari ed in cambio dell’informazione mi venne corrisposta la somma di circa 7.000,00 €…».30/05/2012 Turati, al Gip«… E ricordo appunto che ci disse, ci disse Carobbio che parlando con il nostro direttore sportivo Iaconi insomma, per la nostra squadra poteva anche ed andare bene un punto ed insomma disse: "magari quando arriviamo la allo stadio se c’è qualcuno che può conoscere qualche giocatore dell’Ancona, insomma per noi un punto potrebbe anche andare bene, penso anche per loro visto che sono salvi…" (…). Quando tornammo ricordo che, comunque sua, Carobbio chiese immediatamente a Joelson se insomma, c’era questa disponibilità da parte del portiere dell’Ancona (…)».04/06/2012 Joelson, al Gip«…Il giorno prima della partita Carobbio mi chiese di salire nella camera di Gegic … ».04/06/2012 Conteh, al Gip«… Dopo pranzo, il giorno prima della partita e alla sera Carobbio mi diede 6000,00 €(…)».09/07/2012 Acerbis, alla procura federale“…Durante la settimana appresi da Carobbio che ci potesse essere la possibilità che la società del Grosseto comprasse la partita contro l’Ancona e per questo motivo si decideva di sondare le intenzioni della squadra anconetana” .Palazzi: «assoluta credibilità delle dichiarazioni rilasciate tanto alla Procura di Cremona quanto a questo ufficio da Filippo Carobbio(…)».Per il Procuratore federale è attendibile uno che dice di aver solo saputo della combine, quando invece dalle altre testimonianze emerge evidente il suo ruolo di autentico artefice e promotore del malaffare.Siena–Piacenza, 19/02/12.29/02/2012 Carobbio, alla procura federale«Arrivato a Siena, come di consueto, verso la fine del campionato, intorno a marzo incontrai in un ristorante alla periferia di Siena il Gervasoni, Gegic e Ilievsky, come da loro richiesta e questa fu la prima e l’ultima occasione in cui vidi quest’ultimo; nel corso della cena dopo avermi raccontato di Siena-Piacenza, già combinata (…)»..12.03.2012 Gervasoni, al PM«Noi non accettammo di perdere, ma fummo disponibili al semplice over. Di questa cosa era informato anche Craobbio ed in una occasione successiva in cui Ilievsky e Gegic, unitamente a me, vennero a Siena, gli portano un regalo...».Palazzi: «Conferma integrale a tali dichiarazioni., poi, viene resa dal Carobbio che, con dichiarazioni autoaccusatorie in relazione all’omessa denuncia, ammette di essere stato a conoscenza dell’illecito»In realtà, come abbiamo visto nel primo di questi articoli, Carobbio solo il 10 luglio confessa di aver intascato cinquecento euro (gli furono messi nel taschino della camicia). E' il famoso «arricchimento progressivo": in pratica Carobbio è costretto a confessare quello che già gli investigatori avevano appurato.Novara - Siena, 01/05/2011.29/02/12, Carobbio, alla procura federale«Ricordo che, oltre a parlarne con l’intera squadra durante la riunione tecnica, ne parlai, singolarmente al campo, con Bertani e Gheller del Novara, prima della partita».12/03/2012, Gervasoni, al PM«Gli zingari presero contatti sia con Carobbio che all’epoca giocava nel Siena, sia con Bertani, che all’epoca giocava nel Novara. A quanto mi risulta Carobbio ha dato ad un certo punto a Gegic l’informazione che le due compagini avevano raggiunto un accordo...».17/04/12, Carobbio, alla procura federale«… Quando riferisco di aver parlato in campo con Bertani e Gheller del Novara voglio dire che prima di giocare ho chiesto una sorta di conferma di un accordo che comunque era già stato concluso. Gegic e Ilievsky si fecero vivi, credo, la sera prima della partita”.10/07/12, Carobbio, alla procura federale«...Ricordo che, durante la gara, mentre mi scaldavo a bordo campo insieme al mio compagno Larrondo, lo stesso, essendo un ragazzo giovane e straniero, mi chiese, alla luce di quanto riferito da Conte nella riunione tecnica, come si doveva comportare se l’allenatore l’avesse fatto entrare in campo; lo tranquillizzai dicendogli di entrare, facendo movimento senza seganre» .Palazzi: «In tal senso appaiono univoche ed insuperabili. le dichiarazioni rese dal Carobbio e da Gervasoni, le quali oltre ad essere autonomamente caratterizzate da profili di assoluta credibilità ed attendibilità. si riscontrano reciprocamente e trovano riscontri esterni di carattere obiettivo e logico». «… Le dichiarazioni di Carobbio appaiono, quindi, ben riscontrate. dalle stesse parziali ammissioni dei diretti protagonisti della vicenda (Draschek e Vitiello), oltre che dal compagno di squadra Coppola, i quali non possono evidentemente confermare anche i contenuti e le ragioni di tali contatti ed incontri personali, se non incorrendo in dichiarazioni ammissive di responsabilità personale (…). La credibilità ed attendibilità di Carobbio, ripetutamente riscontrate con riferimento ad altre dichiarazioni e circostanze dallo stesso fornite e riconosciute pienamente anche dagli organi giudicanti di primo e secondo grado della giustizia sportiva nel recente…»In verità, e siamo spiacenti per Palazzi, non vi è alcun "riscontro reciproco" tra le dichiarazioni di Carobbio e quella di Gervasoni. Si assiste invece ad un cambio di versione che parte da "ho parlato «con l’intera squadra durante la riunione tecnica»"; si passa attraverso le dichiarazioni di Gervasoni che confermano solo che Carobbio «ha dato ad un certo punto a Gegic l’informazione che le due compagini avevano raggiunto un accordo» (nulla dicono sul chi e quando ha perfezionato tale accordo, confermando invece l'abitualità e la costanza dei rapporti di "Pippo" con gli zingari); ci si sofferma su "hanno fatto tutto gli altri" («prima di giocare ho chiesto una sorta di conferma di un accordo che comunque era già stato concluso»); e si giunge infine al consiglio dato a Larrondo il quale «mi chiese, alla luce di quanto riferito da Conte nella riunione tecnica, come si doveva comportare se l’allenatore l’avesse fatto entrare in campo», per la serie "Conte sapeva tutto e ci disse come comportarci". Proprio quello che serviva al procuratore federale.Siena - Torino 07/05/11.17/04/12 Carobbio, al PM«Non ricordo bene la situazione del Torino. In sostanza, senza neanche bisogno che ci fosse un input da parte dell’allenatore, scesi in campo per la ricognizione, prima ancora di entrare negli spogliatoi, cercammo subito di metterci d’accordo con la squadra avversaria. Io in particolare non parlai con nessuno. I miei compagni mi dissero che l’accordo era stato raggiunto».Palazzi: «…Quanto appena esposto, poi, conferisce riscontro esterno. anche alle ulteriori dichiarazioni rese dal Carobbio all’A.G.O….»Assistiamo ad uno dei momenti di miglior espressione di Palazzi: "Carobbio conferma Carobbio". Evidentemente si era già abbondantemente "arricchito in progressione" da poter essere riscontro di sé stesso.Siena-Varese 21/05/11.12/03/12 Gervasoni, al PM«Pertanto contattai Carobbio per verificare questa possibilità, ma lui mi disse subito che non potevano fare nulla in quanto si trattava dell’ultima partita casalinga del Siena con Conte (…)»..10/07/12 Carobbio, alla procura federale«Intendevo dire che suggerii a Coppola di non parlarne con gli altri, ma di rappresentare a chi lo aveva contattato che la squadra aveva rifiutato».Laddove non c'è il fatto si cerca di darsi credibilità e di accusare al minimo i compagni di squadra (omessa denuncia). E qui l'ostacolo, a quanto dice Carobbio, pare essere proprio Conte. Strano che non vi sia stata omessa denuncia anche per questa partita: "Conte ha preceduto qualsiasi tetativo di combine quindi sapeva..."Albinoleffe-Siena 29/05/11.Palazzi: «… Carobbio, che militava nel Siena e che era stato uno degli artefici dell’accordo illecito tra le due squadre, aveva assicurato al Gervasoni che nei primi 80 minuti di gara non si sarebbe sbloccato il risultato».29/02/12 Carobbio, alla procura federale«L’allenatore in seconda, Stellini chiese a me e Terzi di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla partita di ritorno (…). Ci fu un ulteriore incontro fuori dal nostro albergo del ritiro al Park Hotel di Stezzano dove vennero Luigi Sala, Dario Passoni e Mirko Poloni… che si incontrarono con me… ed in quell’occasione, ci accordammo di concedere i punti all’Albinoleffe che ne aveva bisogno…».08/03/12 Garlini, alla procura federale«Preciso che Carobbio mi disse che ci saremmo rivisti al ritorno e che avremmo visto come saremo stati messi in classifica…».08/03/12 Passoni, alla procura federale«Mi sembra di ricordare che mi venne detto che il nostro interlocutore per il Siena sarebbe stato Carobbio con il quale peraltro…».08/03/12 Passoni, alla procura federale«Siamo arrivati ognuno con la propria auto e ci siamo incontrati nel parcheggio fuori dall’albergo con i calciatori del Siena Carobbio, Terzi e Coppola». 08/03/12 Sala, alla procura federale«Ad un certo punto Carobbio disse che non dovevamo preoccuparci per la partita che avremmo disputato il giorno dopo in quanto il Siena non aveva bisogno di punti e quindi non avrebbero giocato alla morte».12/03/12 Gervasoni, alla procura federale«In questa situazione Carobbio, che militava nel Siena, mi assicurò che per i primi 80 minuti, secondo quanto riferitogli da Poloni, la partita quasi certamente sarebbe stata senza gol». Palazzi: «In tal senso appaiono univoche ed insuperabili le dichiarazioni rese principalmente dal Carobbio… In primo luogo occorre rilevare come le dichiarazioni del Carobbio siano autoaccusatorie prima ancora che di chiamata in correità di altri soggetti. Ma soprattutto ciò vale ad attribuire alle stesse il crisma della veridicità è la dovizia di particolari ed il riferimento preciso ad una serie, nominativamente individuata, di tesserati di entrambe le squadre , in particolare ad opera del Carobbio, nei confronti dei quali, allo stato, non è emerso alcun valido motivo di risentimento…».In realtà prima ancora che essere autoaccusatorio Carobbio accusa Stellini, «chiese a me e Terzi di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla partita di ritorno». E' dalle dichiarazionio di Garlini, Sala, Passoni e Gervasoni che emerge ancora una volta di come Carobbio fosse un punto di riferimento consolidato per gli interlocutori delle combine.Dunque l’ impianto accusatorio di Palazzi si regge solo sulle dichiarazioni di Carobbio. Quello che sorprende, almeno per quanto riguarda Conte, è il fatto che non ci siano riscontri nemmeno in convergenti dichiarazioni di soggetti interrogati e quelli che Palazzi definisce «elementi di natura logica», altro non sono che soggettive conclusioni a cui arriva attraverso una dubbia ricostruzione delle parole di Carobbio. Parole che come abbiamo visto gli consentono di derubricare la gravità degli illeciti contestati e l’opportunità di usufruire degli sconti di pena, oltre all’arricchimento progressivo di dettagli, dimenticati nei primi interrogatori, necessari a Palazzi per tentare di dare una parvenza di correità.Sommaria ricostruzione dicevamo, anche perché è sempre più evidente l’interesse convergente del procuratore sul solo Conte. Più che interessarsi a punire in modo esemplare chi ha commesso illeciti con arricchimento personale e frequentazioni malavitose, scoprire chi è il mandante e magari bloccare alla radice il fenomeno, coglie l’opportunità per infierire verso Conte. Può avere solo un senso tanta evidenza...http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2438