juveland

Ecco le dichiarazioni del pool difensivo di Conte


© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
Intervistati da Sky Sport 24 il pool di legali di Antonio Conte, composto dagli avvocati Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero hanno commentato la giornata odierna che ha visto il dibattito nel processo di 2°grado a scommessopoli che vede coinvolto il tecnico bianconero. Ecco di seguito le dichiarazioni riportate da TuttoJuve.com.BONGIORNO - "Credo che sia molto importante analizzare gli atti e l'aspetto penale dato dalla Procura di Cremona riguardo Carobbio. Il soggetto in questione è stato ritenuto da essi poco trasparente e nel dibattito è stato sottolineato il preciso interesse ad accusare altri in quanto il Carobbio è accusato di reati gravissimi a livello penale. Chiunque preferisce derubricare l'associazione a delinquere tirando fuori in questi casi l'accordo da spogliatoio, casereccio come in questo caso. C'è il chiaro interesse a scaricare responsabilità scaricando il peso della decisione presa da altri. E' stato sottolineato il fatto del derubricare e rescindere il proprio legame con gli zingari in quanto Carobbio sarebbe penalmente accusato di associazione a delinquere trasnazionale. La teoria del ping-pong della Procura Federale? In assenza di riscontri la Procura ha scelto di non trovare i riscontri individualizzati come recita la Cassazione. Di fatto non c'è alcun riscontro alle parole di Carobbio, e questo è stato ammesso da Palazzi. Non è ammissibile che un dichiarante con un interesse tale non venga riscontrato, fare un ping-pong, ovvero dar per credibile a prescindere che se è credibile Novara-Siena lo è anche AlbinoLeffe-Siena e viceversa, è eludere i riscontri. Così ci affidiamo a collaboratori nemmeno sentiti in aula, nella storia del pentitismo il collaboratore di giustiza va controinterrogato. A Carobbio la Procura ha dato una credibilità divina non avendo riscontri esterni, è stato definito credibile in quanto pentito non avendo riscontri esterni. Penalmente tutto questo sarebbe carta straccia".DE RENSIS - "Diciamo che nella replica Palazzi incomprensibilmente ha parlato di motivi di opportunità nel non deferire tutti i giocatori del Siena 2010/11. Come recita il codice di Giustizia Sportiva l'omessa denuncia sta nell'ascoltare l'illecito, non parteciparvi attivamente ma non denunciarlo. Dato che Cartobbio ha detto che c'erano tutti i membri della rosa ci risulta che essi non sono stati deferiti. Parliamo di persone per bene ma è incomprensibile giuridicamente questa decisione. Il testo scientifico? Cercando di evidenziare la situazione della nascita del secondogenito di Carobbio sappiamo ruolo attivo nel parto del padre, questo aspetto non è stato approfondito nella delle fase indagini riguardo lo screzio tra le controparti. Spesso così, trascurando certi aspetti, il processo sportivo diventa sommario. Ci sono telefonate fatte da Carobbio ad Ilievski. Il 19 gennaio Carobbio, nel suo interrogatorio alla Procura di Cremona, dice che solo Gegic parlava italiano ed era in contatto con lui. A marzo dice che i contatti con gli zingari sono finiti da diverso tempo e invece ci risultano ben 160 contatti con Ilievski che, secondo Carobbio, non conosceva l'italiano. Ora vorrei capire in che lingua parlavano.. In più a fine marzo emerge una scheda telefonica appartenente ad Ilievski ma intestata a tale signor Condic, mentre quella di Carobbio a tale Magod-Albed. La Corte Federale deve spiegare di questo particolare".CHIAPPERO - "Credo che il principio del "non poteva sapere" dettato in primo grado per Conte sia un assioma incondivisibile per principio. Carobbio si contraddice più volte nel suo racconto ammenttendo quello che le indagini difensive hanno fatto saltare fuori ovvero il famoso discorso di Conte coinvolgente che invitava i suoi a vincere. Come può essere vero che una persona prima parla di pareggio concordato e poi un minuto dopo fa un discorso coinvolgente parlando d'impegno alla morte, come detto dallo stesso Carobbio? E' impossibile tutto ciò. Nel primo grado la Corte, citando Sestu, ha parlato di una frase non detta da Carobbio, ovvero di vincere al massimo e non perdere. Un conto è dire questo, un conto è parlare esplicitamente di combine e pareggi concordati. L'avvocato Bongiorno ha evidenziato un aspetto importante, uno po' essere un accentratore ma anche un duro ed è dura dirgli le cose e farle. Così è emerso il fatto di Stellini o giocatori che evitavano di chiedere permessi in quanto sapevano che avrebbero trovato un netto rifiuto del mister. Un conto è essere accentratore ma anche essere inflessibile. Dispiace che certe teorie difensive non sono state ascoltate pienamente. Per esempio Conte non ha mai partecipato a feste giocatori, da capo non da confidenza ai sottoposti mantenendo autonomia e non facendosi coinvolgere. Non è stato considerato questo, è una sottovalutazione grave che porta a stereotipi dell'accentratore. Alessio è stato dimenticato dato che non è stato nemmeno interrogato ma poi si è ritrovato deferito a differenza di altri nella sua stessa condizione che sono stati nemmeno presi in considerazione".