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Crollano i Palazzi... Conte può essere assolto


© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Carobbio è Dio, Carobbio è un'ostetrica, Carobbio è il pentito, Carobbio è l'accusatore, Carobbio era un calciatore. Uno nessuno e centomila e in questa sceneggiata pubblica le incongruenze giuridiche inchiodano l'uomo più illustre: Antonio Conte. Il Mister che non poteva non sapere, il Mister che non ha denunciato, il Mister accentratore. Sta per crollare il palazzo di Palazzi, sceriffo con distintivo e cappello, una condanna al giorno toglie il medico di torno. L'equilibrio dell'assoluzione è nella vacillante credibilità di Carobbio.Ad ogni confessione, dinanzi la Vergine-Madre della giustizia sportiva, Lingua-Lunga arricchisce il numero di accuse, andando a liberarsi la coscienza, spostando via l'attenzione dalla proprie colpe, confabulando con la Moglie-Agrippina. In fondo: "Carobbio avrebbe avuto attenuanti per mentire, ma non è detto che menta", parole e teorema enigmatico del procuratore federale, Stefano Palazzi. Quella riunione incriminata di giocatori silenti o sordo muti; tutti c'erano, tutti hanno sentito, tutti hanno capito... beh però soltanto uno se ne va al patibolo. Carobbio è Dio, Carobbio è un' ostetrica, Carobbio è il pentito, in questa sceneggiata delle marionette viventi....