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Forse è ciò che ci meritiamo...


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di M. LancieriGli italiani sono abituati a subire qualsiasi genere di sopruso: lo stato li tartassa con balzelli di ogni tipo, per poi foraggiare deputati, governanti, ufficiali dell’esercito, magistrati, manager di aziende governative e chi più ne ha più ne metta. A fronte di questi salassi, i servizi sono praticamente inesistenti e, in caso di bisogno, ci si deve affidare al buon cuore di qualche volontario. L’operaio calabrese che si fa il mazzo tutto l’anno in Piemonte per portare a casa un tozzo di pane, giunto il momento di andare al mare, si ritrova, nonostante avere sborsato l’ennesimo mucchio di soldi per entrarci, in fila in autostrada, sotto il sole d’agosto e con i bimbi che piangono perché (giustamente) non ne possono più. Poi si sente una sirena in lontananza. Il malcapitato guarda gli specchietti retrovisori e vede le altre auto fare ogni tipo di manovra per liberare la corsia: probabilmente, pensa l’ignaro, sarà un’ambulanza che va a soccorrere qualcuno che è incappato in un malore. E invece, dopo pochi secondi, ecco sopraggiungere una berlina blu, con i vetri oscurati ed un lampeggiante sulla capote, che scavalca una ad una tutte le auto. All’interno, c’è uno di quei personaggi per cui il povero operaio ha lavorato dall’inizio dell’anno (già, perché tra tasse e furti di ogni genere, a lui rimane in tasca sì e no il frutto del lavoro che farà dal termine delle vacanze estive a Natale) e che non ha nessuna voglia di fare la fila come tutti gli altri.Forse gli italiani si meritano tutto questo, perché la pazienza, oltre un certo limite, diventa dabbenaggine. Si foraggia da anni un esercito di sfaccendati che, oltre ad essere incompetenti, sono anche sfacciati. Chi ha trascinato la nostra Nazione sul baratro del fallimento sfoggia il proprio yacht pagato dagli oboli forzatamente versati dai cittadini e si avvale di auto blu, autista e scorta. La stragrande maggioranza (che sfiora l’unanimità) di questi moderni feudatari non necessita di un servizio di polizia perché a rischio di attentato da parte di qualche cosca mafiosa, ma per non correre il rischio di essere riconosciuto da un comunissimo cittadino che lo pigli a calci in culo, come si meriterebbe.Ed è in questo contesto che osserviamo l’ennesima pagliacciata perpetrata da uno degli organi più osceni della nostra repubblica delle banane: la giustizia sportiva.Inutile dire che anche questa volta non ci saranno sorprese: Conte verrà condannato, magari con una piccola riduzione di pena, come pronosticato con largo anticipo dalla solita gazzetta della federazione. O magari una piccola sorpresa ci sarà: Pepe e Bonucci pensavano di averla fatta franca? Hanno esultato di fronte alla figuraccia del procuratore? E allora bastoniamoli!Altrettanto inutile sottolineare l’abissale differenza tra le tesi difensive portate da un avvocato capace come Giulia Bongiorno e le acrobazie allucinate dell’accusa portata avanti dal penoso Palazzi, che con i suoi vaneggiamenti farebbe impallidire anche il Drugo dei fratelli Coen.Insomma, fino a qui niente di nuovo sul fronte occidentale (e nemmeno su quello orientale): un incapace, che ha condotto indagini vergognose e ha dato spiegazioni più adatte ad una fumeria di oppio vietnamita che ad un’aula di tribunale, basando la proprie accuse sulla parola di un criminale corrotto (per sua stessa ammissione), avrà la meglio su un pool di avvocati preparati, che difendono una persona chiaramente innocente, che ha avuto la sola sfortuna di imbattersi, qualche anno fa, in quel criminale. Fa rabbrividire, ma purtroppo non ci sorprende.Ma come si può sopportare l’ennesima porcata a cui abbiamo appena assistito? Gli avvocati di Bonucci, in primo grado, dimostrarono la sua innocenza in maniera tanto lampante da costringere Palazzi ad interromperli per elemosinare un patteggiamento di tre mesi (ovviamente rifiutato), a fronte dell’iniziale richiesta di squalifica di tre anni e mezzo. Una figuraccia in mondovisione, che già da sola dovrebbe fare innervosire il contribuente italiano, sulle spalle del quale vive quel personaggio. E il bello doveva ancora venire. Anziché chiuderla lì, ammettendo di avere toppato miseramente, il procuratore ci riprova. Il concetto è più o meno questo: “Dategli tre anni e mezzo! E se proprio vi vergognate a condannarlo per l’illecito, almeno dategli un anno per omessa denuncia! Insomma, va bene tutto, purché lo condanniate”. Ma cos’è, il mercato del bestiame? Ce li avete tre capponi? No? Allora vanno bene anche due polli. Ma non mandatemi a casa a mani vuote, altrimenti mia moglie mi mena…Sono proprio queste vicende a dimostrare quanto gli italiani (non tutti, ma buona parte) si meritino tutti i soprusi che subiscono. Anziché cacciare i cialtroni a calci in culo, quasi quasi li osannano, purché danneggino altri cittadini, che indossano la maglia di una squadra antipatica. Se gli eroi di un popolo diventano Palazzi, Narducci, Artico, Auricchio, Zeman, Nucini, se il Vangelo non è più quello scritto 2000 anni fa con gli insegnamenti di Cristo, ma quello stampato ogni giorno su carta rosa con le rivelazioni di Carobbio, allora è giusto che si sprofondi sempre più in basso, in questo sterco che ci circonda. Resta un solo dubbio: quando la merda ricoprirà ogni cosa ed ogni persona fino alla punta dei capelli, come faranno i soliti idioti ad urlare “A morte! Morte!” ai propri avversari?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2442