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L'omesso infortunio di Mastronunzio


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Grazie alle parole del giudice Sandulli, più desideroso di avere per sè il pubblico dei tifosi antijuventini piuttosto che di mostrarsi super partes some il suo ruolo imporrebbe, le motivazioni sulla condanna a 10 mesi di Antonio Conte sono state rese note in tempo record.La Corte ha ritenuto che la responsabilità di Conte ”poteva essere diversamente valutata, nella sua gravità, sia dalla Procura, che dai Giudici di prime cure, in modo da poter configurare, ovviamente verificata la sussistenza dei presupposti, una fattispecie diversa e più grave di incolpazione”. Visto l’andazzo del processo e le continue cadute al teorema accusatorio di Palazzi, la Corte ha pensato bene di fare la “sparata” in modo da focalizzare le attenzioni dell’opinione pubblica sulla possibile gravità della condotta imputata a Conte, piuttosto che dare spazio ai dubbio sulla credibilità di Carobbio. D’altra parte, l’immediata uscita di Sandulli, mostra il desiderio di mettere in evidenza proprio questo aspetto.Circostanza – secondo la Corte - avvalorata ovviamente dal dio Carobbio che, il 10/07/12, il giorno del famoso interrogatorio in cui è stato pianificato l’arricchimento progressivo, ha raccontato di un “ulteriore momento in cui, all’interno della società Siena, è stato affrontato il tema dell’accordo finalizzato a far vincere l’Albinoleffe, risalente a circa due settimane prima della data in cui era programmata la gara in questione e, più precisamente, prima che si disputasse Ascoli Siena del 14 maggio 2011” Durante l’ennesima occasione in cui Conte nello spogliatoio cercava di “richiamare gli accordi”, “l’unico a dissociarsi fu il calciatore del Siena Mastronunzio” per i suoi trascorsi all’Ascoli . “L’allenatore Conte, dopo aver preso atto di tale dissociazione non convocò più, da allora e fino al termine del campionato, il Mastronunzio, sia per le rimanenti gare che per i relativi ritiri, consentendo solo che lo stesso partecipasse agli allenamenti.”. La Corte scrive ancora: “Né le sintetiche argomentazioni formulate al riguardo dalla difesa di Conte in sede dibattimentale sono in grado di scalfire con certezza la possibile impalcatura ermeneutica in ordine alle circostanze appena richiamate. Infatti, circa il predetto episodio, la difesa si è limitata a cercare di dimostrare che l’esclusione del calciatore Mastronunzio sarebbe avvenuta per motivi tecnici; si tratta della terza spiegazione che, nel corso del presente procedimento, è stata fornita della predetta esclusione, dopo quelle dell'infortunio e dello scarso spirito di gruppo dimostrato dal calciatore sopra nominato; peraltro, questa Corte non intende mettere in discussione che Mastronunzio non fosse più titolare dalla 27^ giornata di campionato quanto, invece, il fatto che, dopo la riunione tecnica, svoltasi prima di Ascoli-Siena, nella quale Mastronunzio aveva espresso la propria contrarietà di lasciare la vittoria all'Albinoleffe, il predetto calciatore sia stato messo fuori rosa.” Ritroviamo la solita base comune del lavoro di Palazzi: Carobbio è credibile nel suo arricchimento progressivo di informazioni, nessun riscontro esterno alle sue parole e il solito fine: inasprimento della pena in modo tale da confermare in toto la squalifica.Matronunzio, contattato telefonicamente dalla redazione di Spotitalia, ha smentito di fatto la ricostruzione delle motivazioni fornite dalla Corte.Un particolare voglio mettere subito in evidenza. Ha affermato Mastronunzio: "Come ti ho detto prima e come ho detto all'interrogatorio, io sono stato infortunato nelle ultime tre giornate. Poi che arrivino a dire tutte queste cose mi rimane un po' difficile. Lo hanno scritto anche sul sito del Siena che ero infortunato. Non capisco tutte queste cose. Poi, soprattutto, il discorso che ha fatto prima sull'Ascoli, io da ex giocatore dell'Ancona, dove ho fatto tre anni stupendi, dove ero un idolo, avrei chiesto di dare la partita all'Ascoli. Mi sembrano tutte delle cose fuori luogo".Ebbene, nell’atto di deferimento di Palazzi del 25/07/12, in riferimento all’interrogatorio di Mastronunzio, l’unico passo riportato è questo: “Non ho nulla da riferire a riguardo, in quanto non ricordo nulla di particolarmente rilevante, né ricordo in quale albergo alloggiavamo, né mi risulta che alcuni dei miei compagni di squadra, nei giorni immediatamente prima della gara, abbiano incontrato estranei o tesserati avversari”. Altro aspetto. Nè nell’indagine di Palazzi, nè nei due gradi di giustizia che ne sono seguiti, è stato fatto riferimento all’infortunio ed ai comunicati del Siena. Eppure, il 13/07/12, Conte aveva giustificato l’esclusione di Mastronunzio in questo modo:“non ricordo la circostanza che nelle ultime gare di campionato, Mastronunzio non fu convocato; dopo aver visionato i tabellini delle gare, dalle quali si evince che, dalla gara con l’Ascoli, Mastronunzio non risulta convocato, devo ritenere che lo stesso si fosse infortunato, anche se non ho ricordi precisi in merito; non ricordo pertanto neanche se si sia allenato con la squadra (..) in occasione dei ritiri, veniva consentito ai calciatori di fare una passeggiata dopo cena, persò senza allontanarsi” .Hanno emesso questa condanna in modo talmente “sporco” da mostrare chiaramente il limite delle accuse e le vere motivazioni che hanno animato il fine ultimo da perseguire.Il 12/05/2011 nel sito ufficiale del Siena viene pubblicata la nota ufficiale con cui viene comunicato l’infortunio di Mastronunzio: “Mastronunzio resta a casa. Per lui un problema ai flessori” (Link). Il 20/05/2011, sempre attraverso il sito ufficiale, il Siena calcio informa: “Notiziario: si fermano Bolzoni, Mastronunzio e Vitiello” . (Link)Controlli questi, come la lettura dei comunicati che chiunque avrebbe potuto fare, la giustizia sportiva li ha omessi (volutamente?) . Tanto più che andavano ad avvalorare le parole dello stesso Antonio Conte che aveva ipotizzato proprio l’infortunio come causa dall’esclusione del giocatore. Nelle memorie presentata in difesa di Conte veniva evidenziato dai legali:- “L’unico a sottrarsi sarebbe stato Mastronunzio – per via dei trascorsi nell’Ascoli – calciatore per questo escluso dalle gare e dai ritiri successivi.Come si avrà modo di dimostrare, il racconto di Carobbio è un micidiale mix tra fantasia e realtà, in cui gli elementi di pura creazione sono stati collegati dal chiamante ad episodi reali, per attribuire loro una parvenza di credibilità.” - “L’esclusione di Mastronunzio è, invece, da ricollegare – come spiegato da Conte – al fatto che il giocatore sembrasse non condividere lo spirito di squadra, avendo accusato i compagni di “essere un gruppo di merda”. Secondo Mastronunzio, i compagni non avrebbero avuto coraggio di manifestare all’allenatore le proprie opinioni sulla conduzione tecnica. Per tale ragione, Mastronunzio perse il ruolo di titolare in favore di Caputo”. La situazione appare fin troppo chiara. Gli “omissis di Palazzi proprio su Mastronunzio (segnalo l’articolo “Lo Strano Caso Di Salvatore Mastronunzio” di Maurizio Romeo); l’arricchimento progressivo di Carobbio proprio il 10/07/12, momento in cui ricorda la fantasiosa ricostruzione; la mancanza di un minimo riscontro alle dichiarazioni di Carobbio smentite sia da Mastronunzio, sia dai comunicati del società Siena Calcio.Evidenziamo anche che Mastronunzio avrebbe avuto solo da guadagnare nel collaborare come “pentito” all’inchiesta di Palazzi, visto che ha già una lunga condanna da scontare, e che - ovviamente - Mastronunzio non è nemmeno stato deferito per omessa denuncia in Albinoleffe-Siena. Se questa è logica...http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2448