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Colpevole d'innocenza: il "caso" Conte fa rabbrividire.


 Palazzi sconfessato dai fatti, ma si salva. I media anti-juventini delirano. Petrucci, rispetti Lei la Juve. Basta juventini in Nazionale© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
E alla fine accadde l'assurdo. Senza offesa per nessuno, ma se mai ci fossero stati dubbi, in questi giorni abbiamo avuto la conferma che l'Italia sembra essere diventata sempre più la Repubblica delle Banane, almeno per quanto concerne la (in)giustizia sportiva, che, per come è strutturata, farebbe impallidire perfino il tribunale dell'Inquisizione. L'ex Bel Paese è l'unico al mondo, libero apparentemente da dittatura, dove non solo il primo che passa può accusarti e farti condannare per antipatia e senza prove, ma anche quello in cui deve essere l'accusato a presentare l'onere della prova. Ma non solo: è anche quello in cui anche se smonti i fantasiosi e deliranti teoremi accusatori ti condannano lo stesso per partito preso o per tutelare il "lavoro" (sbagliato) del collega procuratore. La cosa che fa rabbrividire è il fatto che qualcuno si sente ormai così protetto (da chi?), così potente, da fregarsene letteralmente di creare un impianto accusatorio almeno sostenibile, pure di quelli che magari richiedono dei salti mortali per essere tenuti in piedi. Ma niente: ormai si agisce in maniera sfrontata. Sei juventino? Sei colpevole e basta. Così dopo i poteri telepatici di Moggi che condizionava le partite senza corrompere gli arbitri, senza contattarli e senza alterare i sorteggi, abbiamo quelli di Conte, che grazie ai suoi sensi non poteva non sapere ciò che facevano i suoi collaboratori.Battute a parte, bene ha fatto il Presidente Andrea Agnelli a denunciare con veemenza l'accanimento da parte di Palazzi e del palazzo, scusate il gioco di parole, contro la Juventus, lasciando intuire che dietro certi atteggiamenti persecutori ci sia molto altro, quasi un piano prestabilito. D’altronde la gente, e non solo quella di fede bianconera, non è stupida e ha capito: i fatti sono sotto gli occhi di tutti, si voleva abbattere Conte in qualsiasi modo e lo si è fatto. Se la Juventus fosse arrivata sesta lo scorso anno, dubito fortemente che il mister sarebbe stato tirato in ballo in questa assurda vicenda. Con buona pace di Petrucci che rivendica rispetto per la (in)giustizia sportiva, anziché condannare l’uso indiscriminato e parziale della stessa contro alcune squadre e in difesa di altre. Proprio al presidente del CONI, il quale sostiene che con le polemiche sulle sentenze si sta mostrando al mondo il lato peggiore di uno sport che non merita mortificazioni, faccio notare che dovrebbe essere proprio lui per primo a dare l’esempio, visto che quanto egli reclama lo stanno in realtà mostrando lui e tutti gli organi competenti dal 2006 a oggi, con atteggiamenti intimidatori e fuori luogo. Ma anche quelli che si fregiano di un titolo di cartone ottenuto in regalo a tavolino, e che si sono salvati pur condannati per illecito, loro si, grazie guarda caso a una provvidenziale prescrizione (e passano per onesti). Quelli che disertano la premiazione di un trofeo solo perché hanno perso, iniziando una sceneggiata fatta di lacrime e piagnistei vari, o quelli che si sentono in diritto di gettare fango su un club vincente per giustificare i propri fallimenti in carriera.E' palese che i bianconeri, tornati a essere la squadra da battere in Serie A hanno suscitato non pochi mal di pancia a tanta gente, al punto che anche i soliti media schierati hanno ricominciato con violenza ad attaccarla. Il ritrovato timore nei confronti di quella società che pensavano e speravano di avere annientato con la farsa del 2006 ha portato loro a trattare la vicenda Conte, ma anche quelle di Bonucci e Pepe, in maniera assurda, roba da propaganda più che da informazione: il mister è stato sbattuto in prima pagina come un mostro, come se Scommessopoli fosse nata con e per lui. Basta guardare i titoli di apertura di alcuni quotidiani nazionali o di certi telegiornali, anche della RAI (alla faccia dell'informazione imparziale che dovrebbe garantire un network statale finanziato anche dai 14 milioni di tifosi juventini), per rendersene conto. Da essi il lettore/spettatore disattento o in malafede percepisce che Antonio Conte e la Juventus sono coinvolti nel calcioscommesse, quando invece non è così.In un contesto così squallido una cosa sarebbe auspicabile da tutti: che la Juventus non mandasse più i suoi calciatori per protesta in Nazionale, e la smettesse di finanziare la FIGC sponsorizzandola attraverso la FIAT. In fondo, visto che la Juve per alcuni ruba ed è una presenza fastidiosa, in barba ai quattro mondiali che il blocco bianconero ha fatto vincere all’Italia, allora vuol dire che i suoi giocatori sono scarsi, dunque che ci vanno a fare in azzurro? Diamo spazio ai fenomeni. Mandiamoci gli altri, quelli appartenenti a club onesti, quelli talentuosi che arrivano quinti o sesti in serie A solo per sfortuna, per gli arbitri o per le congiunture astrali negative, non perché sono tecnicamente inferiori. Magari naturalizzano qualche oriundo e sono tutti felici. Tanto per i passaporti facili sanno dove bussare.