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Ulivieri: per Conte non ti incateni?


di F. Del ReC'è un'associazione in Italia, una delle tante, una di quelle che paiono inutili come paio di tette sul petto di un cinghiale maschio (cit.), che in questi mesi si è notata, come si suol dire, per il suo assordante silenzio.Per la verità sarebbero due: l'altra è l'AIC, l'associazione italiana calciatori.Ma quella che a noi interessa oggi (magari in futuro torneremo anche sulla prima...) è l'AIAC, l'Associazione Italiana Allenatori Calcio, il cui presidente è tal Renzo Ulivieri. Della sua carriera da allenatore si ricorda, fra le poche cose veramente degne di nota, una sua squalifica di tre anni comminatagli nel 1986, dopo due deludenti campionati a Cagliari, per essere stato coinvolto nel secondo scandalo del calcio scommesse; si narra che in quel periodo Ulivieri si improvvisò persino "detective" per raccogliere prove a sua discolpa. Che ovviamente, anzi: presumibilmente, stante la conferma della squalifica, non trovò.E allora mi pare quanto meno singolare che il presidente del "sindacato" degli allenatori italiani, di fronte alle accuse da stato dittatoriale centroamericano riferite all'allenatore campione d'Italia 2012, di fronte alla sua squalifica per 10 mesi, riconfermata nonostante il proscioglimento su uno dei due capi d'accusa in appello, di fronte all'accorata, durissima conferenza stampa del suddetto allenatore che ribadisce con forza e coraggio la sua più totale estraneità ai fatti addebitatigli con un processo che ripetiamo: è peggiore di quelli che si eseguono nelle peggiori dittature, non apra bocca; non si incateni platealmente come ebbe a fare quando venne istituita la norma che permetteva di allenare a chiunque le società dalla Prima categoria in giù.Quindi: per i colleghi dilettanti che rischiavano il posto di lavoro (anzi, no: che dico, i dilettanti non hanno posto di lavoro, non sono retribuiti... o no?), riformulo: per i colleghi dilettanti che rischiavano, teoricamente, di vedersi soffiare alcune panchine sulle quali sedevano per puro diletto da persone non preparate, si incatenò ridicolo ai cancelli arrugginiti della FIGC; oggi che il suo primo collega ed il relativo vice (anche il vice pare che sia un allenatore, eh Renzino...) subiscono un processo che definire kafkiano farebbe rivoltare nella tomba il grande Franz, non apre bocca; non profferisce verbo; non telefona al ferramenta sotto casa per sapere se gli avanzano due metri di catena e un lucchetto... Che fai Renzo tutto il dì, mentre Conte dimagrisce a vista d'occhio? Mentre Alessio trattiene a stento le lacrime, perchè si è visto squalificare senza neppure essere mai stato interrogato? Ma come? Te che sai cosa stanno passando i tuoi colleghi, perchè ci sei passato prima di loro, non fai niente? Che fai Renzo? Stai lì, sul sofà di casa a lustrare tutto il giorno l'orrendo busto del dittatore Lenin che tanto ti piace e di cui tanto vai fiero? Sarà mica che la fede per la dittatura comunista e per il suo primo vero leader ti avvicina e ti accomuna alla dittatura sportiva, che facendo i dovuti paragoni, è altrettanto simile e feroce a quella sovietica?Oh Renzo... Oh Renzino! Da toscano a toscano: ma mi dici un pò cosa stai facendo!?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2457