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Petrucci e Zeman: “pappa e ciccia”?


glmdjdi F. Filippin
Finalmente!Che le massime istituzioni sportive italiane, così come gli occupanti delle loro importanti poltrone, fossero vicine agli ambienti romani e romanisti e ai loro “paladini”, era fatto noto ai più.Prima di oggi, però, c'era sempre stata una certa prudenza, se non discrezione, nel farlo, ad evitare di apparire del tutto spudorati, o, almeno, più di quanto sia lecito.Adesso, invece, si è preferito, nello scontro frontale con la Juventus ormai evidente, togliersi del tutto la maschera.Finalmente, ripetiamo. Leggiamo l'ultima esternazione del presidente del CONI (ovviamente, in quanto organo supremo dello sport italiano, del tutto imparziale e scevro da ogni partigianeria...), resa in occasione di una intervista per un programma RAI (di cui ignoravo l'esistenza, avendo ormai deciso di selezionare preventivamente cosa seguire e cosa no, dopo gli ennesimi e ripetuti attacchi mediatici antijuventini): "Zeman? Dice cose che tutti pensano, ma pochi hanno il coraggio di dire". Ci pare che l'affermazione vada al di là dell'ultima dichiarazione sulla richiesta “velata” di squalifica di Conte per la conferenza stampa post appello, facendo riferimento al plurale “cose”, e che vada, quindi, ad abbracciare l'intera produzione zemaniana quantomeno recente, che va dall'autografo sulla maglietta “odio la Juve” alle farneticanti considerazioni sul sonno, tranquillo o agitato (almeno una battuta, peraltro scontata, concedetemela: Zeman dorme ora sonni tranquilli, i tifosi giallorossi presto avranno gli incubi).Tutto questo al netto di qualche nuova puntata che si sarà sicuramente aggiunta mentre scrivo queste righe, buona per distogliere l'attenzione sul deludente pareggio interno della Roma."Devo rispettare i regolamenti, e i regolamenti sono questi. I regolamenti si rispettano quando si rispetta l'etica”. Qualcosa ancora non torna, visto che il buon Zeman più volte si è espresso contro gli attuali regolamenti, da lui considerati assurdi, in quanto concederebbero a Conte addirittura il diritto di allenare in settimana, mentre per il boemo andrebbe probabilmente immobilizzato in via definitiva come Hannibal Lecter ne “Il Silenzio degli Innocenti”... (a proposito, prepariamoci a qualche nuovo attacco sul “reato di oscuramento vetri” commesso dalla Juve allo Stadium...)Peccato, poi, che solo pochi giorni prima lo stesso Petrucci, in occasione dei Giochi di Londra, con riferimento alla mancata assegnazione dell'oro al nostro Cammarelle, avesse dichiarato, in barba ai regolamenti e alle decisioni definitive prese dagli organi competenti, giuste o sbagliate che fossero: “Cammarelle per noi ha vinto l'Olimpiade”.Evidentemente i regolamenti e le decisioni devono essere sacre e non contestabili solo in alcuni casi e solo per alcuni."Alcuni mesi fa, quando è partito il caso calcioscommesse, sembrava lo scandalo più grosso del calcio italiano. Poi si è affievolito. Ora sembra che i responsabili siano i giudici. Non è vero, non è così”. Sulla prima parte di quest'ultima affermazione possiamo essere d'accordo, non sulla prosecuzione, che andrebbe così cambiata: “Ora sembra che i responsabili siano solo i tesserati della Juventus”. Non una parola, infatti, sulle assoluzioni di due giocatori, anche nel giro della nazionale a lui tanto cara, di cui uno anche protagonista del risultato da lui citato nella stessa intervista (ah, dimenticavo, lì il merito è solo di Prandelli e, quindi, dell'amico Abete), che hanno visto a rischio la carriera e sicuramente macchiata la loro immagine in maniera assurda, con un enorme danno creato anche alla Juventus.Con riferimento a Conte, infine, ci pare che la regola del silenzio sino a sentenza definita dovrebbe valere in primis per lui, dal momento che è (non sappiamo ancora per quanto, visto che le cariche sportive in Italia, come quelle politiche, in un modo o nell'altro sono praticamente ad vitam) presidente di una istituzione, il Coni, cui fa riferimento il TNAS – Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo sport, al quale si è rivolto, in ultima istanza, proprio Conte, nel pieno rispetto, quindi, delle regole.Considerato che questo potrebbe ribaltare le sentenze (lo so, ci piace illuderci), avremmo preferito un banale “no comment”, anziché una presa di posizione così netta a favore di chi la Juventus l'ha sempre attaccata gratuitamente (questa sì che è etica sportiva) e considerata colpevole di tutto, a prescindere dalle sentenze e dai regolamenti, e che viene preso a modello, forse (togliamo pure il forse) proprio per questo.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2458