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Dov'è finita Inter – Lecce?


di F. FilippinNel marasma di notizie, intercettazioni, dichiarazioni più o meno spontanee, verbali secretati che compaiono sui siti dei giornali dopo pochi minuti, sentenze e commenti non sempre provenienti da fonti qualificate, tutti relativi al famigerato scandalo Calciopoli, è sempre più difficile tenere il filo e si rischia sempre di perdersi qualcosa e dimenticarsi per strada qualche “episodio”.Cerchiamo di fare un po' d'ordine, a mente fredda, in particolare su una partita di circa un anno e mezzo fa, balzata agli onori della cronaca all'inizio dello scandalo e poi, non si sa come, né per quale motivo, di fatto svanita.Se, difatti, sappiamo ormai tutto di Novara - Siena e Albinoleffe - Siena, partite quotidianamente analizzate e radiografate per mesi nei minimi dettagli dai media, prima ancora che dalla giustizia (con risultati, ci sia consentito, risibili, visti i palesi errori di valutazione), lo stesso non possiamo dire con riferimento a qualche altro incontro.20.03.2011 Si gioca a San Siro Inter – Lecce, undicesima giornata di ritorno, stagione 2010/2011.La partita, che non passerà certo agli annali per gli aspetti tecnici, si conclude 1-0 per i nerazzurri, gol di Pazzini.Fin qui nulla di che.Giugno 2011. Esploso lo scandalo Calcioscommesse, dalla Procura di Cremona filtra qualcosa più di una indiscrezione: tra le partite coinvolte, tutte nelle serie minori, vi sarebbe una partita di serie A più che sospetta, Inter – Lecce, appunto.Secondo gli atti dell'indagine, infatti, emergerebbe il tentativo, non andato a buon fine, di manipolare il match, in modo da conseguire il risultato finale della segnatura di almeno tre gol (un over 2,5), conforme alle scommesse predisposte.La combine, come detto, non andò a segno e l'aspetto che colpì di più i media furono le minacce al presunto colpevole della soffiata sbagliata, per dimostrare la determinazione e la ferocia di chi aveva in mano il giro illecito.La notizia all'epoca ebbe un risalto che durò quanto una stella cadente, non certo quello che sarebbe stato lecito aspettarsi; praticamente il giorno successivo, infatti, venne sostituito da altre vicende “calciopolesche” ritenute, a quanto pare più interessanti.Non che non se ne sia parlato, per carità, ma non ci fu nessun approfondimento sulla partita e su possibili coinvolgimenti, essendo stato immediatamente bollato l'episodio come frutto di millanteria. Gli articoli relativi, ad andarseli a ricercare, si limitarono, infatti, ad una fredda cronaca e ad uno scarno resoconto delle intercettazioni.La lettura a riguardo di Repubblica. e della Gazzetta dello sport è illuminante, soprattutto se confrontata con le analisi di queste due testate, pochi mesi dopo, con riferimento ai diversi episodi che hanno riguardato tesserati juventini. A parlare di questa partita si ricominciò qualche tempo dopo, nel Febbraio 2012. Vengono pubblicati, infatti, alcuni stralci dell'informativa relativa a Massimo Erodiani (quello che a precisa domanda del PM, relativa ad Inter - Chievo «Quindi aveva ricevuto il benestare della squadra avversaria?» così rispose «Sì»), secondo il quale accadde qualcosa nel tunnel di San Siro mentre le squadre entravano in campo: "L’accordo era che il match dovesse finire con un "over". Con un gol del Lecce, prima dell’Inter. Prima di entrare in campo ci fu un ripensamento. E i giocatori dell’Inter non accettarono. Me lo disse Daniele Corvia che gli "zingari" avevano corrotto insieme a lui Rosati, Ferrario e Vives".“I giocatori dell'Inter non accettarono” , così si espresse Erodiani.La bomba deflagrò senza mietere vittime e senza causare alcuno scossone.29 Maggio 2012. Viene pubblicato il testo dell'ordinanza di custodia cautelare 22.03.2012 del GIP di Cremona Salvini relativo, tra gli altri, a Ivan Tisci, arrestato ad un anno di distanza dall'altro scandalo che lo aveva coinvolto (vd allegato pag. 11).Vi si legge: “Il 20.3.2011 alle 17,33 Tisci manifestava il suo interessamento anche alla partita INTER-LECCE. Il 21.3.2011 alle 11,02 apprendeva da BELLAVISTA che “il boss” (TAN SEET ENG) aveva in quel momento carenza di denaro da puntare, tanto è vero che lo stesso BELLAVISTA gli aveva proposto di fare “il regalo ai giocatori” e di dare a loro, invece, 5000 euro a testa. TISCI riferiva a BELLAVISTA di essersi recato a Milano e di aver appreso dai giocatori, ai quali si era unito BOBO VIERI, che la squadra dell’INTER aveva fatto dei danni in quanto tutti avevano scommesso sull’OVER per la notizia che si era sparsa in giro. Nella successiva conversazione del 21.3.2011 alle 9,23, riprendendo il discorso, spiegava a BELLAVISTA quanto aveva appreso circa la partita INTER-LECCE, dalla quale si desumeva che l’INTER non era stata in grado di ottenere il risultato perché dall’altra parte, e cioè dalla parte del LECCE, avevano voluto giocare e solo l’ultimo quarto d’ora si erano messi d’accordo”.In particolare si può leggere nella trascrizione di una telefonata tra lo stesso Tisci e Antonio Bellavista, riportata su vari siti:“Tisci: Sono andato un attimo all’(incomprensibile), mi dovevo vedere con delle persone e c’eran tutti i giocatori, i soliti no, è arrivato Bobo.Bellavista: chi?T: Vieri.B: Chi è arrivato?T: Bobo.B: ah.T: Gli ho detto... Bobo com’è? Oggi com’è andata? Mi fa... noo oggi un c***o, oggi ho fatto qualcosina così, a casa, al computer... e io, perché io son troppo figlio di p*****a, perché io poi le cose le capisco...gli faccio oh sta c***o di Inter ha fatto i danni... lui mi fa eh sì, tutti facevano over tre e mezzo... over quattro, cioè lo sapevano... lo sapeva pure lui...B: lo sapeva pure lui perché sul computer stavano a bombardare tutti over tre e mezzo... cioè forse non hai capito che l’over tre e mezzo su betfair, hanno giocato settecentomila euro...come fai a... a... a voglio dire...ecco perché ti dico, a me non è che m’hanno detto una c****a, l’hanno detta a tanti allora, perché se giocano settecentomila euro vuol di’ che qualcosa di vero c’era, capito?”Telefonata seguita da una successiva in cui Tisci riprende il discorso raccontando la conversazione avuta con Vieri, dalla quale ha capito che «loro hanno fatto casini perché non hanno saputo fare niente, perché di là non han voluto fare... hanno voluto giocare... il primo tempo dice che... palo... cose... poi alla fine l’ultimo quarto d’ora si son messi d’accordo ma perché non è venuto il gol prima quindi diciamo che è stata una mezza cosa che è venuta fuori ma non perché l’hanno fatta...loro...»".La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo questa intercettazione, così come tutte le altre che puntualmente compaiono sui giornali da anni, nei vari scandali finanziari, politici, a luci rosse, ecc. , è stata questa: ma come diavolo parla la gente al telefono? Non si capisce niente.Superata questa prima fase e analizzando un po' più a fondo la questione, appare evidente che, nel guazzabuglio di millanterie, frasi riferite de relato, nomi spesi un po' a vanvera, ce ne sarebbe di carne sul fuoco e quantomeno sarebbe opportuno approfondire, se non proprio indagare.In questa versione, infatti, sarebbero stati i giocatori del Lecce in un primo momento, a rifiutare la combine, che, altrimenti, ci pare di capire, sarebbe andata tranquillamente in porto.Anche questa notizia appare sui giornali praticamente solo il giorno successivo (per poi tornare nell'anonimato totale e nell'ombra, subito dopo), ovviamente nella versione più asciutta e priva di commenti possibile. E' sufficiente una breve rassegna stampa sulle edizioni online dei principali quotidiani, per rendersene conto:Il Giornale: “Calcioscommesse, i verbali: spuntano anche Inter-Lecce... e l'ex bomber Bobo Vieri”;Il Messaggero: “Calcioscommesse, spunta anche Vieri indagato per Inter-Lecce”;Repubblica: “Vieri sapeva della combine”;Corriere della Sera: “Anche Bobo Vieri indagato: puntò su Inter – Lecce”;Il Giorno: “Calcioscommesse, indagato anche Bobo Vieri”.La parte importante della notizia, all'evidenza, è il presunto coinvolgimento di Christian Vieri, ex calciatore ormai buono per le riviste di gossip, non, invece, il fatto che fossero stati tirati in ballo nuovamente alcuni (due, dieci, tutti?) giocatori nerazzurri, con una nuova accusa (tutta da dimostrare, ovviamente) ben precisa.Solo Tuttosport punta su un diverso aspetto: “Tisci e Inter-Lecce: tutti avevano scommesso over”.Il riferimento non è di poco conto, dal momento che il “tutti” è riferito ai calciatori ai quali, a prescindere dall'illecito, è assolutamente vietato scommettere sulle partite, come ormai ben sappiamo per i ripetuti attacchi subiti, anche senza verifiche, da Buffon.Quanto alla Gazzetta dello sport...beh, merita un discorso a parte.Una normale ricerca su Google di “Inter – Lecce” porta a molteplici risultati riferiti agli articoli del giorno successivo alla notizia; nessuna pagina, però, relativa alla Gazzetta.Insistendo e cercando invece “Inter Lecce Gazzetta” si trovano video e articoli della rosea sulle varie vittorie dell'Inter, solo una pagina del 28.05.12 dal titolo: “Scommesse, coinvolto Bonucci”...Erano i famosi giorni della perquisizione nell'abitazione di Conte e della polemica sull'esclusione di Criscito dalla Nazionale (o meglio sulla mancata esclusione proprio di Bonucci): ovviamente c'erano due grossi pesci bianconeri di cui occuparsi, mentre i pesciolini nerazzurri non interessavano....Tralasciamo ogni commento.Da allora non si è, di nuovo, saputo più nulla: nessuna intervista esclusiva a mogli dei pentiti o ricostruzioni su possibili scenari da post maxi squalifica.Se per quanto riguarda gli aspetti penalistici ci sarebbe da rallegrarsi del rispetto del silenzio sulle indagini, qualche perplessità la suscita l'ambito sportivo, alla luce del tanto sbandierato principio di necessità di massima celerità, per garantire il regolare svolgimento dei tornei.Premessa: non ci interessa prendere per oro colato certe storie, trattandosi di versioni fornite da persone del tutto inaffidabili e sempre pronte ad intrallazzi vari, disposte a tutto pur di guadagnare prima, e per limitare possibili condanne, poi (questa descrizione ci ricorda qualcuno, ritenuto dalla Procura assolutamente attendibile).Lungi da noi ogni giustizialismo, quindi: potremmo, da normali semplici cittadini, pure considerare tutta questa storia carta straccia.Non siamo, infatti, animati da spirito di vendetta o da volontà di facili linciaggi pubblici.Ci piacerebbe sapere, però, se chi è preposto ad indagare, in particolare in ambito sportivo (dal momento che, al di là della versione che si vuole seguire e della mancata concretizzazione dell'illecito, quantomeno una omessa denuncia appare in astratto ipotizzabile, senza tener conto della questione delle presunte scommesse, vietate ai calciatori) si sia già attivato, per approfondire la questione, o aspetti chissà cosa, visto che le notizie datano ormai un anno abbondante.Immaginiamo già la risposta: si tratta di accuse prive di riscontri oggettivi, poco credibili e non verificabili, che si basano solo su dichiarazioni di indagati (anche questo ci ricorda qualcosa).Saremmo anche d'accordo, se il principio valesse sempre e per tutti. Neppure c'è il nome di chi potrebbe, in astratto, essere ritenuto coinvolto. Per far propria una espressione cara al Procuratore Federale, non è escluso che i giocatori si fossero “alzati e fossero usciti dalla stanza”...(sic).E' proprio per questo che esistono le indagini, diciamo noi, che dovrebbe appunto servire per appurare quali fatti siano meritevoli di un procedimento giudiziale, sportivo o ordinario, e quali invece possano essere rubricate come irrilevanti.La Giustizia sportiva nella sua peculiarità, pur non avendo i mezzi di quella penale per verificare i fatti, dovrebbe comunque procedere “ad una propria «autonoma attività istruttoria, consistente, fra l’altro, nell’analisi e nell’approfondimento della copiosa documentazione ricevuta e nell’audizione dei soggetti coinvolti e/o informati sui fatti»” ricordandosi che "per ritenere la responsabilità da parte del soggetto incolpato di una violazione disciplinare sportiva non è necessaria la certezza assoluta della commissione dell’illecito – certezza che, peraltro, nella maggior parte dei casi sarebbe una mera astrazione –né il superamento del ragionevole dubbio, come nel diritto penale” (…) “sicché deve ritenersi sufficiente un grado inferiore di certezza, ottenuta sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti, in modo tale da acquisire una ragionevole certezza in ordine alla commissione dell’illecito”. Gli ultimi virgolettati non sono casuali, in quanto estratti dalla motivazione della sentenza di condanna di Antonio Conte da parte della Corte di Giustizia Federale.A meno di non ritenere questi principi validi per alcuni e non per altri.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2473