juveland

Abete e Tronchetti. L’incompetenza è incredibile


glmdj
di G. FioritoQualche anno fa mi sono recata presso la tipografia di un carissimo amico e nel volgere lo sguardo intorno aspettando che mi venisse incontro, mi sono imbattuta in un quadretto che si era stampato con graziosi caratteri e aveva appeso alla parete. Vi era scritto questo monito: “Prima di accendere la bocca, verificare che il cervello sia inserito”. Può essere mortificante restare per anni in silenzio e fare finta di niente alla stregua delle tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano, ma non ci si fa una grande figura nel momento in cui si decide di sturarsi gli occhi, le orecchie e la bocca osservando la pagliuzza nell’occhio del vicino senza considerare la trave nel proprio. Perciò sentiamo chi parla.Come il tuono che segue il bagliore del lampo, Abete si è affrettato a rassicurare i tifosi dell’Inter che non rischiano alcun titolo, con lo stesso adagio dell’avvocato della società e la stessa bacchetta magica di Palazzi che nel luglio 2011 tirò fuori la formula della prescrizione. Peccato che sull’argomento che riguarda la revoca degli scudetti la FIGC si sia già dichiarata incompetente qualche giorno dopo che il procuratore stabiliva che gli interisti erano colpevoli di illecito e prescritti. E senza tenere conto del fatto che il legale di Vieri nel 2010 avrebbe fatto recapitare, come De Santis, presso la solerte a singhiozzo Federazione un esposto che la informava dei danni subiti sempre per quegli illeciti, che potrebbe costituire un talismano potente contro il rito profano della prescrizione. Il presidente della FIGC si affanna per nulla, poiché le sue sono le parole di un incompetente. Vane come quelle di chi per una sentenza del giugno 2008 è “inaffidabile e inattendibile”, come ha scritto il Gup del tribunale di Milano, Mariolina Panasiti e per effetto della sentenza Vieri del 4 settembre 2012 sarebbe colpevole di aver fatto pedinare e intercettare Vieri mettendo il naso nella sua vita privata. Tuttavia ai microfoni di SKY Tronchetti Provera, ex presidente di Telecom e dirigente di Inter e Pirelli, l’uomo che costituisce fisicamente il punto di contatto tra la Telecom, la società internazionale e lo sponsor che Vieri in parte pagava e sorvegliava, ritiene che le cose che ha fatto Conte siano brutte. A parte che non sono reato, mentre spiare i dipendenti e la concorrenza sì, quanto valgono le parole di uno bugiardo e spione? E perché quella addebitata a Conte è omessa denuncia e quella di Nucini, Facchetti, Moratti, che sarebbero andati a sporgere denuncia alla signora Boccassini ma non alla Federazione, no? Che fine ha fatto il fascicolo 45? Tronchetti Provera non è nuovo a queste uscite. Nell’ottobre 2011, prima di Inter Juventus, disse la sua sullo scudetto di cartone ai microfoni della Rai, appellandosi al principio per il quale nello sport quando il primo viene squalificato, il secondo diventa vincitore, anche se in quel campionato l’Inter fu terza con 76 punti, la Juventus prima con 91, il Milan secondo con 88. E’ dovere di un buon giornalista conoscere il personaggio che si va a intervistare. Marco Tronchetti Provera, così come Massimo Moratti, non sono stati sentiti al processo di Napoli. Sarebbe interessante che qualcuno rivolgesse loro qualche domanda intorno a quelli che sono stati i malaffari dell’Inter piuttosto che quelli della Juventus negli ultimi 13 anni, tenendo presente che il campionato indagato da calciopoli risale al 2004/2005, ma lo spionaggio illegale ai danni di Vieri al 1999. Non vorremmo dover credere che anche l’informazione possa cadere in prescrizione. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2483