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L’onestà miracolata dei prescritti...


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di P. CicconofriPartiamo da una recente notizia: sembra che in ottica fair play finanziario, la Juventus ed il Milan avrebbero sistemato i loro conti, mentre l’Inter ancora no.Con questa notizia di sottofondo, analizziamo un mini dossier pubblicato sul Corriere dello Sport il 9 settembre, dedicato al “miracolo inter”, con alcuni articoli che danno una fotografia ancora più completa della situazione e di come si arriva alla realtà attuale.Il quotidiano sportivo romano focalizza le attenzioni su un’inter virtuosa, attenta ai conti ed intenta in una nuova politica: “Risanare il club facendolo restare ai vertici, magari vincente come nell’ anno del triplete o nella stagione successiva: eccola l’ultima grande sfida di Massimo Moratti, forse la più difficile da quando nel 1995 ha acquistato l’Inter.” Una svolta nel modo di gestire la società da parte di Moratti perché “ora le attenzioni sui bilanci sono maggiori” ed in un periodo di crisi globale, protagonista deve essere l’ottimizzazione dei costi e delle risorse e non gli sperperi per campioni capricciosi.Il passo più importante è stato fatto con l’accordo siglato con la China Railway Construction per la costruzione del nuovo stadio che permetterebbe all’inter di aumentare i suoi ricavi, mentre l’altro passo è rappresentato dal taglio dei costi attraverso il taglio degli stipendi dei big, fissando contemporaneamente un tetto agli ingaggi con poche eccezioni.Un’ Inter, “regina della classe” in quanto risulta essere “ la squadra più seguita” : Quota 31.000 abbonamenti superata (nel 2011-2012 era stata raggiunta quota 37.000) ed entusiasmo inaspettato dopo i deludenti risultati della scorsa stagione.Ma il dato che maggiormente mi ha colpito è quello riepilogato in questa tabella:
Vedete come il metro di paragone passa non a caso per calciopoli: lo spartiacque per l’inter. Dal 2006 la squadra è tornata a vincere con un primo titolo assegnatole a tavolino (non a caso), le perdite sono diminuite fino all’adozione di una politica di controllo sui bilanci attraverso l’ottimizzazione dei costi. Anche se, pur con tanto premura e libertà di manovra, non è ancora riuscita ad essere in regola con il fair play finanziario. Insomma, la situazione dell’inter pre-calciopoli era praticamente drammatica. La domanda è lecita anche se retorica: cosa sarebbe dell’inter senza calciopoli, senza le vittorie a tavolino, i campionati disputati senza avversari, l’assoluzione sui bilanci delle scatole cinesi, lo spalmadebiti, le prescrizioni salva illecito, i favori della federazione, i campioni scippati alla Juventus a prezzo di saldo...?Cosa sarebbe l’inter oggi, seppur in una posizione unica, non è ancora riuscita a portare a termine una corretta politica di risanamento?Se la squadra nerazzurra non avesse gareggiato in campionati disegnati appositamente per rimediare ad una realtà alla deriva, con avversari volutamente allontanati o indeboliti e con regole raggirate (senza rispettarle) in grazia alla Federazione, quale sarebbe l’attuale realtà nerazzurra?E badate che non è solo una deduzione da rancorosi, ma una ulteriore dimostrazione di come realmente si può falsare una competizione. Con quei numeri e senza avversari è stata indubbiamente favorita. A meno che, permettere ad una sola squadra (o quasi) di autoregolamentarsi senza essere chiamata a rispettare norme e regolamenti così come imposto per tutti (o quasi) gli altri, non sia dovuto per chissà quale motivo...Qualcuno tirerà ancora in ballo il discorso Moggi anche se indubbiamente superato (che la Juventus non ha falsato i campionati lo ha dichiarato un tribunale), dimenticando che l'inter ha finito per godere di prescrizioni a raffica, senza nemmeno essere sottoposta ad un processo sportivo (troppo rischioso?) per un’infinità di condotte illecite (passaporti falsi, pedinamenti illegali...), che nel caso più eclatante, Palazzi ha dovuto riconoscere, scrivendo nero su bianco il capo di imputazione "illecito", pur offrendo il salvagente.Eticamente una vergogna, perchè questo circolo sportivo, non solo ha favorito la squadra nerazzurra in modo evidente, ma ha finito per eleggerla quale massima rappresentanza dell'onestà. L'onestà di chi è stato chiamato a confrontarsi con le chiacchiere, non con i fatti. Quelli parlano chiaro.Altro che miracolo...http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2494