juveland

Camilli e Mondonico potevano ‘non sapere’


glmdj
Proseguendo il percorso logico del procuratore Palazzi, andiamo a rivedere due posizioni che danno senso a quella che non è più solo una teoria, ma un chiaro obiettivo perseguito della giustizia sportiva da raggiungere con ogni mezzo: colpire Antonio Conte, colpire la Juventus. La Corte di giustizia federale ha accolto il ricorso del presidente del Grosseto Piero Camilli contro la sanzione della inibizione di 5 anni inflitta in relazione alla gara contro l'Ancona del 30 aprile 2010, a seguito del deferimento della procura federale.Alcuni passaggi della sentenza:Del pari, non sembrano conferenti gli ulteriori contributi probatori offerti dalla Procura Federale e positivamente valutati dal Giudice di prime cure. Non può, infatti, essere riconosciuta una pregnante attitudine dimostrativa alle dichiarazioni di Carobbio. A tal riguardo, mette conto evidenziare che il calciatore Filippo Carobbio, più volte utilizzato come attendibile fonte di prova nella ricostruzione anche di ulteriori fattispecie di illecito, diverse da quella in esame, ha offerto una propria ricostruzione dei fatti in contestazione ed ha visto definita la propria posizione con il patteggiamento in altra sede procedimentale (cfr. Com. Uff. n. 101 CDN 2011/2012). Sul punto occorre solo aggiungere che il giudice di prime cure, a conclusione del dibattimento, pur convalidando l’ipotesi accusatoria formulata nei confronti del Camilli (e della società del Grosseto) ha escluso l’aggravante dell’effettiva alterazione del risultato. Il pareggio conseguito tra le due squadre resta dunque frutto di un accordo parallelo sviluppatosi all’insaputa della società ed imputabile direttamente ai calciatori. In ciò vi è, in definitiva, la dimostrazione tangibile della possibilità di imbastire un tentativo di combine da parte di tesserati del Grosseto all’insaputa del Presidente Camilli, nonostante l’acclarata propensione del predetto ad accentrare su di sè ogni rilevante decisione. Una domanda sorge spontanea: atteso che è stato condannato Iaconi, ds dei maremmani, è mai possibile che Camilli, presidente, potesse non sapere? La sentenza dice di sì. Allora: perchè vale per Camilli e per Conte, seppur in un contesto diverso, non vale? La valutazione della credibilità di Carobbio rimane ad intermittenza per la giustizia sportiva. Poi c’è Mondonico che sedeva sulla panchina dell’Albinoleffe come allenatore per la stessa partita contestata a Conte. Al tecnico juventino sono stati inflitti dieci mesi di squalifica perché “non poteva non sapere” della combine tra AlbinoLeffe-Siena. Sulla panchina vicina, proprio per quella partita, sedeva Mondonico, che secondo logica palazziana, poteva non sapere. Non è mai entrato nell’inchiesta, anzi, impazza come se nulla fosse come commentatore Rai per le partite della nazionale ed è ospite fisso alla Domenica Sportiva. Nessuna parola sulla circostanza che pur è agli onori della cronaca: silenzio mediatico assoluto intorno a lui. Eppure qualche dubbio e qualche curiosità poteva anche suscitarla in un ambiente avvezzo all’esaltazione delle chiacchiere da bar.Una domanda sorge spontanea: atteso che è stato condannato Mirko Poloni, collaboratpore di Emiliano Mondonico, per essersi accordato con Stellini, vice di Antonio Conte, è mai possibile che Mondonico potesse non sapere a differenza di Conte? Sapete come hanno provato a giustificare la diversa valutazione dei due casi? La colpa di Conte è quella di essere conosciuto nell'ambiente come un accentratore!Forse avrebberoro fatto più bella figura a scrivere direttamente nel dispositivo: “condanniamo Antonio Conte perché dobbiamo penalizzare indirettamente la Juventus e colui che rappresenta la juventinità nel modo più completo. In questo modo freniamo il rinato spirito che l’ha riportata alla vittoria, facendo spazio al nuovo calcio che avanza …”.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2499