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Giù le mani dalla giustizia sportiva..


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Di Vincenzo Lo Stracco Giù le mani dalla giustizia sportiva, l’abbiamo sentito ripetere in modo pedissequo da Petrucci e dal suo compare Abete in questi ultimi tempi. L’attacco era in modo diretto, anche se non dichiarato, contro la Juve e Conte perché hanno osato mettere in dubbio la liceità dei comportamenti di coloro che amministrano questa giustizia o ingiustizia a secondo dei punti di vista.E’ ovvio che qualsiasi Ente si doti di regolamenti, di norme per il buon andamento dello stesso e che tutti gli aderenti lo accettino, e sin qui tutto fila liscio. Il discorso cambia aspetto quando alcuni signori deputati all’amministrazione della giustizia sportiva si comportano in maniera ondivaga, ed il doppiopesismo si evidenzia in tutta la sua realtà e ne abbiamo avuto tante prove.Ora faccio riferimento, in particolare, al giudizio della Corte federale d’Appello sul caso Conte, il più eclatante, quello che ha dominato sui media e che ha coinvolto persino Crozza in genere in altre faccende affaccendato.A prescindere dall’estemporanea e malaccorta esternazione di Sandulli, che non ha avuto il coraggio di dimettersi ma è noto che se non si ha coraggio nessuno può infonderglielo, salta all’occhio, con evidenza, la faccenda Mastronunzio. Palazzi ha creduto a Carobbio, la vipera non ha più giocato perché non voleva far parte della combine, senza fare alcun tipo di riscontro sulla veridicità di tali affermazioni. La Corte si è dunque fidata, dovrei dire ha accondisceso, a tale teoria e ne ha tratto spunto per la condanna del mister tanto da certificarlo. E tutto questo nonostante gli avvocati difensori avessero chiarito che l’attaccante senese non aveva giocato le ultime tre partite del campionato perché infortunato. Non sono valse le sue dichiarazioni, non sono valsi i certificati medici della società toscana, non sono valse le comunicazioni ufficiali sul loro sito internet.Quindi atteso che la giustizia sportiva è a carattere inquisitorio, non potendosi interrogare i vari pentiti di turno, come potrà mai difendersi un accusato se non si tiene conto nemmeno dell’evidenza? E’ mai credibile una giustizia sportiva siffatta? E poi si pontifica:giù le mani dalla giustizia sportiva. Che ipocriti.Non mi va di fare il dietrologo ma mi attengo ai fatti: Palazzi non ha indagato a sufficienza, la Corte prende le dichiarazioni del pentito per oro colato e si fa forte delle richieste del PM. Risultato Conte condannato aggiungendo un eloquente non poteva non sapere. Ma le prove? Non ce n'è bisogno, basta il processo alle intenzioni, cosa già vista in Farsopoli. Quindi o la corte giudica in buona fede, ma su carte false, o giudica in malafede non tenendo conto dei riscontri oggettivi presentati dai difensori. E la procedura dove la mettiamo? Se la Corte avesse riscontrato l’illecito avrebbe dovuto rimandare le carte a Palazzi chiedendogli di modificare il capo d’accusa. Molto furbescamente non lo ha fatto perché sapeva che l’illecito è anche reato penale, frode sportiva, e le carte della magistratura ordinaria avevano escluso Conte da ciò. De Martino aveva già affermato che la posizione di Conte sarebbe stata archiviata e tutt’al più si sarebbe potuto parlare di eventuale omessa denuncia. In tale contesto la Corte federale si sarebbe data la classica zappa sui piedi potendo la difesa ricorrere immediatamente alla magistratura ordinaria per abuso d’ufficio. Malafede manifesta e poi non si venga a dire che la Juve non c’entra nulla, che per Conte non c’è persecuzione, che non ci sia accerchiamento o complotto. Solo gli stolti ed i pennivendoli del regime non lo hanno ancora capito, o fanno finta, solo che a parlarne si è veramente in pochi ed i media raccontano solo ciò che fa loro comodo: tutti contro naturalmente tranne qualche rara eccezione, ma ciò serve anche per coprire le malefatte altrui, guai a parlarne.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2506