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In risposta alla lettera di Filippo Pucci


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(Presidente del Centro Coordinamento Club Viola) Signor Pucci, mi rivolgo a Lei per esprimere il profondo rammarico provato da tanti amanti del calcio, qualunque sia la loro fede calcistica, dinanzi all’atteggiamento tenuto dalla sua Associazione di tifosi, e da Lei rappresentata, riguardo alla lettera scritta al Presidente Abete.Mi riferisco alla tolleranza da lei dimostrata, o meglio al far finta di niente, di fronte alla vere storture che gravitano intorno al mondo del calcio e ben più gravi del comportamento tenuto da un allenatore che nel rispetto di una squalifica per omessa denuncia, lungi dall’essere dimostrata in maniera inequivocabile, si limita a comportarsi esattamente come gli viene imposto da quelle Regole Federali che è Lei stesso con quella lettera a contestare.Immagino che il motivo per cui Lei decida in questi giorni di prendere “carta e penna” e lanciare il grido di sdegno di tutta la tifoseria viola verso quello che per Lei è un evidente schiaffo al buon senso e alla cultura sportiva - da sempre sbandierata come ai vertici dei valori della tifoseria di Firenze - sia un profondo desiderio che, in quello che comunque è un gioco, debbano essere rispettati i valori dello sport ben oltre quello che può esserci scritto in un insieme di regole.Io sono d’accordo con Lei, in questo. Vorrei però credere che questa Sua iniziativa nascesse veramente da quei nobili valori di cui Lei si fa portavoce, ma non ci riesco proprio.E allora Le domando, sig. Pucci, come mai questa attenzione al buon senso oltre le regole non sia stato invocato in passato quando lo squalificato Josè Mourinho trovava qualunque sotterfugio per far sentire la sua voce in campo, senza che nessuno avesse a che dire.E soprattutto Le domando come mai nel 2001 non leggemmo alcuna Sua lettera indirizzata ai vertici federali riguardo a quanto si stava verificando nei confronti di un altro allenatore, di nome Roberto Mancini. All’epoca non si poté certo parlare né di “tolleranza zero” né di “far finta di niente” da parte dei vertici federali. Ricorderà infatti che si trattò di un vero e proprio “atto di imperio” da parte dell’allora Commissario Straordinario Petrucci che, nonostante il parere negativo del Settore Tecnico di Coverciano, b>consentì alla Fiorentina di tesserare come allenatore una persona non in possesso del patentino e per giunta già tesserato nella stessa stagione per un’altra società (non Le sfuggirà che all’epoca era vietato), il tutto anche portando alle dimissioni di Azeglio Vicini dall’incarico di Presidente dell’Assoallenatori.Come oggi si trattava di una questione riguardante un allenatore di calcio, al quale venne consentito - molto più che furbescamente - di accomodarsi sulla panchina della Sua squadra del cuore con un autentico colpo di mano, in barba alle regole e con il disappunto di tutte quelle persone che le regole le avevano sempre rispettate e che quei requisiti necessari per allenare li avevano regolarmente conseguiti.E allora, signor Pucci, mi permetta di farle notare che non è così che ci si dimostra paladini della cultura sportiva, che nel suo caso sembra essere evidentemente di facciata e di comodo. Non si restituisce credibilità al gioco più bello del mondo invocando il rispetto delle regole - nel caso di Conte neanche lontanamente violate - solo quando fa comodo e di mezzo ci sono gli antipatici di turno.Io apprezzo molto il Suo intento di volere un calcio che torni ad essere uno sport vero e lontano da storture di qualunque genere ma - con tali argomentazioni - il suo sembra solo un pericoloso tentativo di far crescere la tensione intorno a una partita di calcio. , evidentemente dettato dal trauma subito la scorsa stagione con quel mortificante 0-5 ad opera della Juventus di Antonio Conte.Proprio fra qualche giorno infatti, ed è per questo che la sua lettera sembra non casuale, si giocherà a Firenze quella che per voi è la madre di tutte le partite.Quale occasione migliore di mostrare al mondo intero la proverbiale sportività del popolo viola?Raduni allora la sua tifoseria, lasci perdere le vernici specchiate dei box dove si accomoda l’allenatore Campione d’Italia e aiuti il suo Presidente a trovargli un biglietto per martedì sera, se possibile di tribuna. Per esorcizzare questa evidente paura verso il nostro allenatore potrebbe anche lei fingere un alluvione in città ( in che rapporti è con il sindaco e il Prefetto? Buoni come lo è De Laurentis con il sindaco di Napoli? ) ma tanto, dovunque riusciate a relegare Conte, il suo spirito lo ritroverete negli occhi di 11 ragazzi con la maglia bianconera. È loro che dovrete provare a battere non lui.Ai suoi tifosi dica quindi di godersi una bella giornata di calcio e lasci perdere il resto.Ovviamente, visto che Lei si arroga il diritto di voler tutelare il gioco più bello del mondo, non dimentichi di verificare che dagli spalti gremiti di sportivissimi tifosi viola non si alzi neanche un grido che offenda la memoria di quegli amanti di calcio, a nome anche dei quali immagino abbia scritto al Presidente Abete, e che per vedere una partita di calcio hanno perso la vita. Anche non vedere neanche una di quelle magliette infamanti nello stadio sarebbe un qualcosa che restituirebbe un minimo di credibilità alla tifoseria a nome della quale Lei scrive lettere pubbliche e ridicole.
http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2518