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La regolarità ad intermittenza di Abete


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di F. FilippinA poche ore dalla farsa di Cagliari, è arrivata la “sempre puntuale” stoccata del presidente FIGC: «Il comportamento di Massimo Cellino è inaccettabile e provoca un danno d'immagine a tutto il calcio italiano. Atti da sanzionare oltre i limiti della giustizia sportiva ».Fa bene Abete a preoccuparsi della nostra immagine al di fuori dell'Italia, peccato che, visto tutto quello che è accaduto negli ultimi anni, tra una vergogna e l'altra, disastro più, disastro meno, all'estero ormai ci considerino talmente poco dall'essersi totalmente disinteressati da quello che succede dalle nostre parti e dal non stupirsi più di nulla.Se l'accusa di Abete è più che giustificata, viene, però, legittimamente da chiedersi dove sia stato negli ultimi anni e negli ultimi mesi in particolare, quando (limitandoci per questa volta agli aspetti tecnici) lo svolgimento del campionato è stato più volte messo in discussione (se non del tutto compromesso), senza che si sentisse, dall'alto del proprio ruolo istituzionale, in dovere di intervenire, al di là delle consuete frasi di rito sulla necessità di nuovi impianti e di una apposita legge.Eppure la regolarità del campionato dovrebbe essere cosa sacra e la sua garanzia tra i primi obiettivi di una federazione seria ed efficiente.Che lo stadio Is Arenas, costruito a tempo di record e non ancora ultimato, avrebbe causato più di un problema, era cosa nota ai più, solo in federazione (e in Lega) qualcuno, distratto, si era forse illuso (ma non capiamo come, viste le premesse) di avere un “nuovo stadio”, da affiancare a quello di Torino per dare ulteriore impulso all'invocato rinnovamento delle fatiscenti strutture italiane.Ed invece non si è colpevolmente (e consapevolmente) fatto nulla, non si sono chieste precise garanzie, né fatte le opportune verifiche, demandando al Prefetto ogni decisione (come se la situazione degli stadi in cui si dovrebbe giocare non riguardasse la federazione) e arrivando alla rottura dell'ultimo momento, dopo il consueto tira e molla tra autorità e società circa la possibilità di disputa a porte chiuse dell'incontro.Poco rileva il fatto che essendo responsabilità della società, sarà questa a pagarne le conseguenze (giustamente, visto il comportamento del suo presidente), mentre le “alte poltrone” del calcio italiano potranno sentirsi, ancora una volta, con la coscienza a posto.Rimanendo, però, in tema di rinvii incomprensibili e conseguenti figuracce internazionali, tanto care oggi ad Abete, non ricordiamo sue prese di posizione con riferimento alla scorsa stagione, caratterizzata da un numero record di rinvii, e in cui una squadra ne collezionò addirittura cinque (compresa la prima giornata spostata per sciopero), tutti per motivi a lei indipendenti, che la costrinsero a faticose e inutili trasferte e a complicati tour de force per i recuperi.Tra questi rinvii, in gran parte causati dall'inadeguatezza degli stadi e dalla conseguente incapacità delle società responsabili di far fronte anche ai più banali eventi atmosferici (in Italia basta una gelata sugli spalti o una nevicata sul campo, preannunciata da giorni, per mandare tutto in tilt), ci “piace” ricordarne uno (torniamo spesso lì, ma la cosa, ammettiamo, non ci è proprio andata giù), che grida ancora vendetta.Allora non si spesero parole di condanna né con riferimento alle cause del rinvio, legate per lo più ai problemi cronici di agibilità del San Paolo (su cui si potrebbe scrivere un libro e che ci risulta permangano tutt'ora), né per le modalità con cui venne presa la decisione, che ben può essere paragonata, quanto ad assurdità, alla dinamica del rinvio di Cagliari.Siamo convinti che quell'episodio e il campo “inondato” di sole abbiano contribuito a dare del calcio italiano (e del nostro paese) una grande immagine all'estero...Ora invece si è punito il Cagliari per le sue colpe, premiando, nel contempo, dal punto di vista sportivo (con tre punti in classifica e un turno di riposo), un'altra società senza alcun merito, tutto questo in nome della regolarità del campionato.Ricordiamo ancora che molti, lo scorso anno, gridarono allo scandalo quando si decise, per i cronici problemi del vecchio impianto, di giocare Cagliari – Juventus a Trieste.Campionato falsato, si disse, ovviamente a favore dei bianconeri.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2522