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Una lezione di sportività a Napoli


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di F. Del ReMi è sempre piaciuto Miroslav Klose. Come attaccante, intendo. Giocatore completo, capace di far gol, soprattutto nelle manifestazioni e nelle partite importanti; gran classe sempre al servizio della squadra.Da qualche giorno ho imparato ad apprezzarlo anche come uomo: non è facile ammettere uno sbaglio; non lo è tanto più se in palio ci sono traguardi importanti da conquistare. Ma questo a Miro Klose non è importato. Miro Klose su un calcio d'angolo è stato strattonato in area, si è sbilanciato, ha oltrepassato la traiettoria del pallone col corpo e d'istinto ha alzato il braccio destro per depositare la palla in rete. Gol. Anzi no: Klose a domanda (dell'arbitro) ha risposto: "sì, ho sbagliato: la palla l'ho presa con la mano. Fischi pure la punizione e annulli il gol"Si hanno pochissimi esempi, nel calcio, di tanta sportività; una lezione di vita tenutasi in "un'aula", il San Paolo, cha ha ricoperto di gloria chi non solo non si pentì all'istante per aver segnato un gol di mano, ma anzi nella sua vita lo ha sempre rivendicato con orgoglio come un atto di furbizia dovuto, mischiando il calcio e l'umana dignità con le rivendicazioni di un popolo su un altro; "un'aula", il San Paolo, che non vede l'ora di reincontrare la Juventus, "rea" di aver scippato al Napoli la Supercoppa italiana 2012, nonostante che le immagini di quella partita dimostrino chiaramente, inconfutabilmente, che così non fu, anzi: forse, come durante la finale di Coppa Italia di qualche mese prima, se proprio una squadra aveva subito sviste arbitrali, quella era la Juventus e non certo il Napoli.Ecco quindi che la lezione di Miro klose a Napoli ha un valore morale altissimo: spiega in maniera semplice e chiara cosa sia la sportività. Così, semplicemente: ammettendo di aver sbagliato. Mazzarri e De Laurentiis ammetteranno mai di aver sbagliato in una notte pechinese? De Laurentiis ammetterà mai di aver sbagliato a far pressioni affinchè, sempre coinvolta la Juventus, si rinviasse una partita per maltempo, quando fuori splendeva il sole a 30 gradi, solo per permettere alla sua squadra di riprendersi dalle fatiche di coppa? La lezione di Klose avrà trovato occhi, orecchie e cuori aperti e disposti ad accoglierla? Oppure la mano sarà una volta quella "de Dios" e l'altra quella di un "mariuolo", a seconda di chi la userà impropriamente? Una lezione di sportività a Napoli: come non detto... Articolo doppio, una specie di "Stranamore" seguito da "Stranamore ...E poi"; ovvero, a distanza di tempo, si va a vedere se quanto espresso prima sia stato recepito poi, appunto. E come da titolo: come non detto. Il Napoli a Genova vince su calcio di rigore con annessa espulsione, nè può mancare l'ormai quasi consueta espulsione di Mazzarri per proteste per la quale, sembra, un dirigente del Napoli abbia pesantemente insultato l'arbitro durante l'intervalloMazzarri, dicevamo: che in sede di interviste, come al solito non si capacita del perchè e del per come sia stato nuovamente allontanato dagli arbitri; Mazzarri, come al solito, vede gli episodi a suo favore sempre correttamente fischiati e poco importa se il rigore, seppur difficile da valutare, fosse stato commesso per un'inezia fuori area; poco importa se l'annessa espulsione di Gastaldello sia da giudicare eccessiva, in quanto Hamsik poteva essere intercettato da un altro difensore che andava a chiudere e nell'azione si spostava il pallone da destra a sinistra, ovvero non era lanciato perfettamente a rete. Poco importa che i due episodi in sè, difficili da giudicare per la "cinquina" arbitrale, avrebbero potuto essere commentati con un minimo di onestà intellettuale in più, ammettendo che, dopo diversi replay, comunque, sì: non di rigore trattavasi e pure l'espulsione pareva eccessiva. Un errore non infrequente; un errore che ci sta tutto e bene hanno fatto la Sampdoria ed il suo capitano a non protestare. Peccato che chi avrebbe dovuto avere un minimo di obiettività nel commentarlo, in una settimana intera non abbia trovato dieci minuti del suo tempo per imparare la lezione avuta, appunto una settimana prima, nel tempio pagano idealmente dedicato alla "Mano de Dios".E non parliamo poi di Cosmi che s'incazza a causa delle beatificazioni pagane, altrimenti non la finiremmo mai di dire quanto il calcio italiano sia distante anni luce da un minimo, decente concetto di sportivitàhttp://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2541