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Calciopoli. Giustizie in corso...


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di G. FioritoLa giustizia deve fare il suo corso. Quante volte abbiamo deglutito rischiando di strozzarci di fronte alle incongruenze plateali alle quali ci ha abituato calciopoli! In questo tiro incrociato le ragioni dei singoli si deformano inverosimilmente e la ragione sembra quasi impazzire.La Corte del Conti del Lazio ha emesso in data 17 ottobre 2012 un verdetto con il quale ha condannato in secondo grado designatori, arbitri e assistenti a risarcire la FIGC per un totale di quasi 4 milioni di euro per aver recato alla Federazione un danno di immagine. I più colpiti i designatori, Mazzini e De Santis, con cifre da capogiro, anche se sembra sia previsto che almeno per due anni non si arriverà a capo seriamente di nulla. Lo abbiamo già detto, le giustizie devono fare i loro corsi e sono tante, che a definirle inter_dipendenti sembra di fare facile ironia. Anzi, a prenderla con filosofia si direbbe che a volte le sentenze siano scritte solo per essere impugnate. Se questa della Corte dei Conti è basata sulla sentenza di Napoli, non può essere presa per definitiva per tanti motivi. 1) Nell'aula 216 si è avuto solo un giudizio di primo grado. 2) Una cosa abbiamo capito di sicuro: il campionato 2004/2005 non è stato alterato e la Corte dei Conti contraddice quanto affermato in precedenza, prima della sospensione in attesa delle sentenze della giustizia ordinaria, e cioè che il suo giudizio fosse sottoposto all'accertamento di illeciti finalizzati a falsare il risultato delle gare. 3)L'ex arbitro Paolo Bertini, due volte assolto nei procedimenti sportivi relativi a calciopoli, condannato a Napoli a un anno e cinque mesi e da ieri a risarcire la FIGC per 50 mila euro, ha fatto presente al Corriere dello Sport che Ivan De Musso, firmatario del provvedimento della Corte dei Conti, è anche componente della IV sezione giudicante della Corte Federale della FIGC. 4) Non è nemmeno la prima volta che si incorre in un caso di evidente conflitto di interesse. Il 29 settembre 2011 furono le dimissioni di Giuseppe Scandurra, ufficialmente per motivi personali, a far slittare di una decina di giorni le decisioni del TNAS nel procedimento che vede la Juventus opposta a Inter e FIGC per il caso dello scudetto di cartone. Fu Ruggiero Palombo della Gazzetta dello Sport a svelare che il nome di Scandurra era compreso nella lista dei 72 fra titolari e riserve della Corte di Giustizia federale della Federcalcio. Frugando nell'elenco dei condannati scopriamo inoltre che le giustizie seguono i loro corsi apparentemente estranee l'una all'altra, in realtà con dei parametri difficilmente individuabili con precisione, dal momento che all'occorrenza si servono l'una dell'altra o evitano accuratamente di sbirciarne gli esiti. A Napoli sono venuti fuori numerosi fatti interessanti. Se nell'elenco di coloro che avrebbero infangato la FIGC c'è quel Mazzini che Baldini scherniva promettendogli salvezza nel giorno del giudizio, quando si sarebbero ribaltate le poltrone, manca Carraro, che notoriamente cade sempre in piedi, nonostante si preoccupasse di intimare ai designatori di suggerire agli arbitri di non favorire la Juventus, bensì l'Inter. Ci sono Dondarini e Gabriele. Il primo assolto nel 2006 e condannato nel rito abbreviato, dove il gup De Gregorio ha avuto il coraggio di scrivere nelle motivazioni della sentenza che "annullando un gol al Chievo per motivi non chiari ed addirittura nei minuti di recupero, adottò una decisione determinante del risultato favorevole alla Fiorentina e compatibile con la ritenuta sua parzialità", anche se quel gol non fu mai segnato. Il secondo assolto nello stesso dicembre 2009 dalla stessa sentenza.Ci sono Bergamo e De Santis, sul crocevia che, piaccia o non piaccia, rappresenta la madre di tutte le diramazioni di calciopoli. Si può girare in lungo e in largo, ma alla fine da Milano si parte e a Milano si torna, seppure passando per Roma, dalla sede di via In Selci dove si selezionavano e (im)brogliavano le intercettazioni grazie al computer di Tavaroli benevolmente messo a disposizione dal pm Napoleone, uno dei giudici del processo Telecom. Secondo la Gazzetta dello Sport dello scorso 27 settembre, il 24 ottobre si terrà la prossima udienza del procedimento con il quale De Santis ha chiesto all'Inter di Massimo Moratti un risarcimento per essere stato illegalmente spiato. Il 10 ottobre 2011 era invece Affari italiani.libero.it a dare notizia dell'intenzione di Paolo Bergamo di portare avanti una causa per ottenere un risarcimento dall'Inter con l'avvocato Silvia Morescanti, che avrebbe dovuto svolgersi a Firenze. Un ottimo precedente è costituito dalla sentenza del 4 settembre scorso, con la quale Vieri ha ottenuto in primo grado un milione di euro per l'attività di intelligence che gli avrebbe causato danni morali e materiali.Anche Moggi ha annunciato più volte di voler chiedere all'Inter un risarcimento, ma né la Juventus, né la FIGC si sono mai mosse in questa direzione. Eppure, se un danno c'è stato, tutto sarebbe iniziato con le strane frequentazioni di Nucini e Facchetti e con i dossier di Cipriani, quando ad essere posti sotto osservazione dalla security di Telecom e dalla Polis d'Istinto furono, tra gli altri, i dirigenti bianconeri e i massimi esponenti della Federazione.Nella rincorsa ai risarcimenti la società bianconera, che ha scampato la responsabilità sui comportamenti di Moggi e Giraudo a Napoli e da un anno è pulita né più né meno che il Milan, si è però data da fare con la FIGC, contro la quale sta portando avanti un iter milionario che dovrebbe restituirle, si spera, un giorno gli scudetti revocati e mandare in fallimento la società di mutuo soccorso che sembra essersi costituita nell'ultimo decennio tra la FIGC e l'Inter. L'uscita da questo labirinto senza che siano le forbici della prescrizione a recidere le speranze è affidata alle Parche. Lunga vita sia concessa a Paolo Bergamo e a Luciano Moggi, che hanno promesso di rinunciare alla sorte prescritta dagli dei dell'incompetenza e dell'onestà.Ma perché lei che dì e notte fila,non gli avea tratta ancora la conocchia,che Cloto impone a ciascuno e compila… (Dante, Divina Commedia, Purgatorio, Canto XXI, 25-27)http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2574