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Fuori dal tunnel dell'ignoranza


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di G. FioritoE' stata una domenica bestiale. Non solo perché la Juventus ha surclassato le altre con i suoi 47 risultati utili consecutivi, la miglior difesa e il miglior attacco del campionato.Era iniziata con Livorno Verona, con i tifosi dell'Hellas che avevano intonato cori vergognosi lesivi della memoria di Morosini. Era continuata con le pretese dei dirigenti del Napoli di scoprire un passaggio segreto tra la postazione di Conte e lo spogliatoio bianconero. Non è la prima volta che da sponda napoletana si percepisce una tensione che tende a portare i significati della partita fuori dal rettangolo di gioco. Un anno fa fu l'alluvione di Genova a suggerire troppa prudenza nel rinviare la partita con i partenopei. La serie di comportamenti antisportivi continuò quando si apprese che a Pechino erano stati scoperti alcuni componenti dello staff tecnico napoletano che intendevano spiare le attività di allenamento della squadra bianconera. Il culmine era stato raggiunto quando la squadra azzurra non si era presentata a ricevere le medaglie dopo essere stata sconfitta nella finale di Supercoppa Italiana.Ma se la molla che aveva fatto scattare i comportamenti antisportivi della finale di Pechino era stato il malcontento per la gestione dell'incontro da parte dell'arbitro Mazzoleni, sabato sera non si capisce perché una parte degli ultra del Napoli abbiano arrecato cospicui danni alle strutture dello Juventus Stadium e si siano resi colpevoli di comportamenti incivili ai danni dei tifosi della Juventus.Tanto per dare seguito alla bestialità che è solo l'epilogo dell'ignoranza, i tifosi juventini non si sono sottratti alla consuetudine di intonare cori disdicevoli, con la poco originale invocazione al Vesuvio di lavare le colpe dei napoletani.Un copione vergognoso, visto troppe volte e del quale si farebbe volentieri a meno, anche perché la Curva Sud aveva sospeso lo sciopero e la società bianconera aveva deciso di aprire alle richieste dei tifosi realizzando il mini abbonamento utile a riempire lo Juventus Stadium in occasione delle partite di Champions League. A suggellare il senso di disfatta morale e intellettuale un servizio del TGR Piemonte, con il giornalista Giampiero Amandola che ha pensato bene di chiedere a un tifoso juventino che asseriva che i tifosi napoletani sono dappertutto come i cinesi, se i primi si distinguano dalla puzza.La RAI si è prontamente scusata, ha sospeso il giornalista e ha aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti, ma Aligi Pontani di Repubblica, che non era stato tenero con gli autori dei cori contro Morosini auspicando addirittura che fossero sbattuti in galera e i loro stadi chiusi, lo ha definito con leggerezza un servizio di colore.A forzare di significati la sfida tra Juventus e Napoli è tornata d'attualità un'intervista a Angelo Forgione , giornalista e ricercatore storico fondatore dell'associazione V.A.N.T.O. (Valorizzazione Autentica Napoletanità e Tutela dell'Orgoglio). Secondo Forgione si deve riportare la questione meridionale dentro il calcio, ricordando che la FIGC nacque nel 1898, ma che soltanto ad opera di Mussolini a partire dal 1926 le squadre meridionali iniziarono a prendere parte al campionato. Come il giornalista sa bene, il gap rappresenta solo il riflesso di un'arretratezza del Sud nei confronti del Nord, continuamente analizzata fin dall'inizio della storia d'Italia. Perciò la sua disamina va oltre: "Basta studiare la storia della FIAT per capire che tifare Juventus al Sud significa essere schiavi di un sistema che attinge forza lavoro e consensi". Forgione cita non solo la FIAT, ma anche altre realtà economiche collegate a squadre del Nord quali la SARAS all'Inter e la FININVEST al Milan, dichiarando che il calcio non è slegato dalla società italiana e che De Laurentiis "Ha fatto crescere il Napoli lentamente e gradualmente mentre gli altri hanno pompato gli ingaggi a scapito dei bilanci... e questo avvicinerebbe il sano Napoli alle malsane Juventus, Milan e Inter".L'intervista a "Soccer Magazine" è del giugno di quest'anno e a rileggerla appare profetica quando afferma che è fin troppo facile discriminare un napoletano dandogli del terremotato e del "puzzolente", accusando le istituzioni politiche e calcistiche di consentire che venga vomitato fango sui napoletani. Sono meridionale e orgogliosamente juventina. Mi fa piacere che tanto Saviano quanto Forgione rivendichino che la mia gente usasse il sapone e il bidet quando gli antenati degli abitanti del Nord non ne conoscevano nemmeno l'esistenza. Ma due cose voglio dire a Forgione. Li legga gli articoli che pubblica Il Sole 24Ore, prima di fare di tutta l'erba un fascio. Tanto per conoscere le cifre investite nel calcio dalle squadre del Nord e confrontarle con i risultati raggiunti. E per sapere chi ha truccato i bilanci e chi no. E un'altra realtà non abbia paura di affrontare. Durante la telecronaca di Inter Catania il telecronista di SKY ha alluso a Catania Juventus, che si giocherà domenica prossima, dividendo il pubblico catanese sugli spalti. Nessuno juventino può negare che la Juventus è "anche" storicamente l'espressione della FIAT, perché è stata l'espressione di Gianni e Umberto Agnelli, ma sono tanti i motivi che spiegano perché è tanto amata al Sud. Affondano le radici proprio nella questione sociale, che ha visto tanti emigranti partire dalle regioni meridionali per trovare un futuro migliore e un lavoro alla FIAT. Ma ce ne sono altri. Uno si chiama ad esempio Pietro Anastasi. Un altro è che la Juventus ha vinto molto e ha segnato intere generazioni di tifosi. Recentemente mi è capitato, grazie a un articolo di Massimo Razzi, di rileggere alcune righe del Discorso sopra lo stato del presente dei costumi degli italiani, nel quale G. Leopardi lamentava l'assenza di un centro, di un pubblico, di un teatro e di una letteratura, di una società, "che in Italia non havvi una maniera, un tuono italiano determinato". Di questa mancanza e degli eccessi di inciviltà che ne derivano siamo tutti responsabili. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2587