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Andrea Agnelli: “Contro di noi un assedio anormale”


Il presidente bianconero: “Abbiamo subito ammesso errore arbitrale. Ci sono stati errori a favore e a sfavore”Dopo le accuse del presidente del Catania Antonino Pulvirenti, e i giureconsulti del designatore arbitrale Stefano Braschi, per la prima volta Andrea Agnelli parla di Catania-Juventus, degli errori arbitrali e delle polemiche che si sono scatenate: “Credo che la Juve abbia dato testimonianza di grande professionalità – ha spiegato il presidente bianconero - avendo riconosciuto subito l’errore arbitrale. Poi ci sarebbe da riflettere sull’atteggiamento che abbiamo ricevuto prima, dopo e durante la partita. Un accanimento e una durezza contro i nostri dirigenti che hanno dovuto lasciare la tribuna, insultati da prima del fatto. E ci sarebbe da riflettere sul ritrovarsi, ieri nelle trasmissioni televisive e oggi, in uno stato di quasi assedio, che io trovo anormale e atipico: ci sono stati errori, a nostro favore e a nostro sfavore”. Anzi, più i secondi: “E’ stato interessante leggere un sondaggio fatto da Panorama, secondo il quale se mettiamo in fila gli errori, la Juve è la più danneggiata”. Ma altre cose sono state stonate, secondo Agnelli: “Ho trovato assolutamente sgradevole il fatto di dover coinvolgere il designatore Braschi, a commentare. Significherebbe che la pressione che il sistema esercita, debba essere esercitata a ogni singolo errore, e non solo su alcuni errori”. Che riguardano la Juve, s’intende. Dunque, nessun silenzio del club, come aveva lasciato pensare l’annullamento della conferenza stampa di domani, di Angelo Alessio. “Siamo in un momento in cui parliamo cinque giorni a settimana se non parliamo un giorno non succede niente”. Chiusura sul calcio giocato, e sull’idea che questa Juve giochi peggio di quella della scorsa stagione: “Faccio una piccola riflessione: se mettiamo insieme le ultime undici-dodici partite della scorsa stagione e quelle di questa, siamo sulle 18 vittorie e due pareggi. Se giochiamo peggio – ha sorriso Agnelli - va bene così. Tra l’altro, mi preme ricordarlo, stiamo andando avanti senza una buona dose di carica in panchina, che è il nostro allenatore Antonio Conte. Il quale freme e aspetta con ansia il 9 dicembre, quando potrà tornare a sprigionare le sue energie sul campo, che è il posto che gli compete. E noi siamo una volta di più felici di averlo con noi”.