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La libertà di Moratti di dire tutto quello che vuole...


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di F. FilippinDopo la serataccia di sabato, a dire la verità, non avevo molta voglia di seguire le discussioni postpartita che si sarebbero prevedibilmente incentrate tutte sul sollievo nazionale per la caduta dell'”impero del male” (come se una sola sconfitta, per quanto brutta, potesse stravolgere tutte le valutazioni precedenti) e sulla conseguente vittoria del “bene” nonostante tutto.Domenica mi ero, quindi, ripromesso di spegnere la TV o perlomeno, di dedicarmi ad altro che non fossero le trasmissioni calcistiche, per lo più irritanti anche quando si vince.Con il trascorrere delle ore non ce l'ho più fatta, giusto in tempo per godermi l'ennesima perla del presidente nerazzurro ai microfoni di Telelombardia: “Il primo (errore) sul gol in fuorigioco è grave, il secondo è voluto, bastava interessarsene e veniva fuori l'espulsione. “Il “secondo” è la mancata espulsione di Lichtsteiner, ovviamente.Errore “voluto” da parte di un arbitro significa malafede, volontà scientifica di favorire una squadra in danno di un'altra, in un singolo episodio come nel risultato in generale.Ora tutti si precipiteranno in sua difesa e ci verrà spiegato che il senso della dichiarazione è un altro, ma non riusciamo a vederlo.Nemmeno il tempo di pensarlo e a tranquillizzarci, ancora una volta, é intervenuto il suo avvocato difensore, che nel tempo libero fa il presidente FIGC (esattamente come già aveva fatto dopo le sue pesanti frasi sulla Giustizia Sportiva dello scorso anno, di cui abbiamo più volte scritto): "Moratti ha fatto una riflessione, ha espresso un giudizio sull'arbitro che ha deciso male non estraendo il cartellino giallo, tutti hanno concordato che il giallo c'è e l'espulsione era dovuta"."Errore voluto" una riflessione. Buono a sapersi per il futuro.Aspettiamo, comunque, per essere ancora una volta illuminati, le decisioni di Palazzi, il quale, siamo sicuri, dimostrerà la stessa precisione e attenzione con cui è stato deferito nel recente passato chi ha “adombrato dubbi sulla imparzialità delle decisioni rese e sull’operato dell’Ufficio della Procura Federale". A meno che “adombrare dubbi sull'imparzialità delle decisioni rese da un arbitro a favore della Juventus” non sia considerato comportamento lecito e, quindi, non punibile, rendendo vana l'attesa che queste ennesime dichiarazioni sopra le righe di Moratti non facciano la fine delle precedenti, rimaste incredibilmente impunite. Articoli correlati Abete–Palazzi: ancora due pesi e due misureSCARICATE GRATUITAMENTE GIULEMANIDALLAJUVE NEWS
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