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Conte e i fondamenti della nuova farsa...


La recente assoluzione di Mavillo Gheller, riapre la ferita legata alla condanna di Antonio Conte per omessa denuncia. Sia perché assolvendo l’ex giocatore viene messa ancora in dubbio la credibilità di Carobbio (“Pippo” per la Procura Federale), sia perché le motivazioni fanno sorgere ulteriori interrogativi sulla vera natura della squalifica, che ricodiamo è stata fortemente cercata e ottenuta per l’allenatore bianconero.Attraverso la lettura di alcuni passaggi ripresi dalle motivazioni, ricordiamo altri casi in cui l’imputato di turno è stato assolto, per meglio avere un quadro completo e poter valutare il metro di giudizio adottato fin qui dalla giustizia sportiva. Dovendo le stesse motivazioni seguire un percorso logico, se non altro perché rientrano nella gestione dello stesso scandalo e sono frutto del lavoro delle stesse strutture/istituzioni e del giudizio degli stessi addetti ai lavori, è curioso vedere come cambiamo ad personam. La Corte di Giustizia Federale aveva accolto il ricorso del presidente del Grosseto Piero Camilli contro la sanzione della inibizione di 5 anni richiesta dalla procura federale.Assoluzione così motivata:Non può, infatti, essere riconosciuta una pregnante attitudine dimostrativa alle dichiarazioni di Carobbio. A tal riguardo, mette conto evidenziare che il calciatore Filippo Carobbio, più volte utilizzato come attendibile fonte di prova nella ricostruzione anche di ulteriori fattispecie di illecito, diverse da quella in esame, ha offerto una propria ricostruzione dei fatti in contestazione ed ha visto definita la propria posizione con il patteggiamento in altra sede procedimentale (cfr. Com. Uff. n. 101 CDN 2011/2012). La Corte di Giustizia Federale aveva accolto i ricorsi di Leonardo Bonucci (la procura federale aveva chiesto 3 anni e 6 mesi) e Simone Pepe ( la procura aveva richiesto 1 anno), assolvendoli dalle accuse che avevano portato al loro deferimento. Assoluzione così motivata:“… è ovvio che nel momento in cui si passa dalle considerazioni generali alle responsabilità individuali dei singoli tesserati il passaggio non può prescindere da accertamenti precisi e puntuali. ““Ciò vuol dire, per ritornare al caso che ci occupa, che le dichiarazioni accusatorie di un tesserato nei confronti di altri tesserati devono avere un qualche riscontro esterno o, per usare una terminologia di origine penalistica, estrinseco, oggettivamente valido, senza il quale si verserebbe nella situazione, assolutamente delatoria, nella quale qualunque accusa darebbe luogo ad una condanna disciplinare“.Il Tnas ha accolto il ricorso di Mavillo Gheller. Palazzi lo aveva deferito per illecito sportivo con richiesta di squalifica per 3 anni e 6 mesi.Assoluzione così motivata:Si deve, dunque, riconoscere che nel giudizio de quo non è stato raccolto alcun riscontro fattuale circa la univocità della dichiarazione di terzo (il Carobbio), sulla quale si fonda la pronuncia di condanna alla squalifica di mesi 6 dell’attuale istante. Secondo consolidata giurisprudenza della stessa Corte Federale, quando non emerge un quadro sufficientemente definito di riscontro in ordine alle dichiarazioni di incolpazione, il prevenuto va prosciolto […] Questo Tribunale ritiene di condividere detta giurisprudenza. Ed in effetti appare a questo Tribunale opportuno sottolineare che, sebbene per ritenere la responsabilità da parte del soggetto incolpato di una viola-11 zione disciplinare sportiva non sia necessaria la certezza assoluta della commissione dell’illecito, né il superamento del ragionevole dubbio, come nel diritto penale, è comunque necessario acquisire, sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti, una ragionevole certezza in ordine alla commissione dell’illecito […] Poiché nella specie non emerge alcun significativo quadro di riscontro circa la univocità delle dichiarazioni di incolpazione rese dal Carobbio, la prova del fatto illecito addebitato all’istante deve ritenersi non raggiunta, neppure nella prospettiva delle specifiche regole del sistema giudiziale sportivo. Dalla lettura è facile verificare come alla base di alcune assoluzioni c’è la non credibilità delle confessioni univoche di Carobbio o del pentito di turno. Non credibili perché non danno una ragionevole certezza per supportare una condanna. Conte è nella medesima situazione ma la condanna è arrivata comunque. Forse paga quella richiesta di “patteggiamento “ iniziale, la stessa che aveva accolto benevolmente Palazzi e che qualche legale bianconero consigliava …. Anche questo "fatto" è riconducile al caso o non è altro che uno dei tanti imbrogli per mistificare la condanna che doveva comunque arrivare? Leggendo le motivazioni del Tnas sul caso Gheller, viene infatti rimarcato:"In realtà, risulta dagli atti che il Gheller ha contestato in ogni occasione che gli è stata consentita la circostanza addebitatagli, e che, anzi, si è reiteratamente offerto di provare per testi il proprio assunto, come da specifica richiesta, vanamente riproposta anche nel ricorso davanti alla stessa Corte federale.C’è un altro aspetto che lo sfogo post assoluzione di Gheller ci permette di ricordare. Afferma il giocatore: “Ho vissuto tre mesi di incubo, ma perché Carobbio non ha detto quello che ci siamo detti. Perchè il mio nome non lo ha fatto subito davanti ai magistrati ma solo in un secondo tempo con Palazzi? Ci ho parlato in mezzo al campo in mezzo a tutti, davanti alle tv e agli uomini della federazione. Gioco da 20 anni non sono un pazzo. Mi sono trovato in una situazione paradossale, la parola di un ragazzo con una lunga carriera senza macchie contro quella di un ragazzo che era 4-5 anni che si vendeva partite: hanno creduto a lui e questo mi ha fatto male…. La giustizia è stata eccezionale nello smantellare un sistema marcio, ma non va bene invogliare chi ha sbagliato a fare nomi per discolparsi"Lo abbiamo capito tutti, è chiaro cosa vuole ottenere Carobbio, così come è chiaro l’obiettivo di Palazzi che, attraverso l’arricchimento progressivo delle dichiarazioni del pentito, accetta e cerca di rendere credibile la storiella messa in piedi per arrivare alla condanna di Conte.Abete ha confermato Palazzi autonomamente, rendendosi almeno questa volta competente. Entrambi stanno condizionando il campionato attraverso l’uso della giustizia sportiva che non garantisce nemmeno la semplice parità di trattamento. Tutti gli altri operatori del settore, si limitano ad osservare ben felici di vedere l’ambiente Juventino destabilizzato dopo essere tornato protagonista. Questo particolare aspetto del malaffare, ci conferma ancora una volta che la giustizia sportiva non ha un diritto e non conosce principi. Dimostra come può, senza un minimo riscontro, condannare Conte e poi assolvere altri imputati affermando che non si può condannare senza "accertamenti puntuali e precisi". Questi sono i fondamenti della nuova farsa. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2615--------------------