juveland

Moggi, Zeman e il doping napoletano...


glmdj
di G. FioritoSecondo il Gup di Milano Luigi Varanelli Luciano Moggi non diffamò Zeman, quando commentando la deposizione del boemo al processo di Napoli si lasciò sfuggire la sua opinione secondo la quale l’attuale tecnico della Roma non sa allenare e non sa farsi capire dai giocatori. Ma lasciò anche intendere che si sbagliava a dichiarare urbi et orbi che se non aveva vinto mai niente era per colpa dell’ex DG della Juventus, che invece gli aveva anche fatto guadagnare dei soldi. Vecchie ruggini. Alle quali speriamo Luigi Varanelli abbia con il buon senso scarseggiante altrove posto fine a una querelle davvero ridicola, dati alla mano, sulla carriera di belle speranze andate deluse dell’allenatore che si crede il più bravo del mondo.Zeman aveva querelato Moggi, ma qualcuno avrebbe dovuto querelare Zeman quando nel luglio del 1998 rilasciò un’intervista al settimanale “L’Espresso” che fu causa di tanti guai per la Juventus e contribuì ad alimentare il diffuso sentimento popolare anti-juventino che la società bianconera e i suoi tifosi hanno pagato a carissimo prezzo. Zeman allora disse di essere sbalordito dallo sviluppo muscolare di Del Piero e Vialli e fu preso in parola dallo zelante magistrato Raffaele Guariniello, che si precipitò ad aprire un’inchiesta e sottoporre a processo il dottor Agricola e Giraudo, indagando per frode sportiva i calciatori della Juventus, tra i quali Alessandro Del Piero. Il processo approdò essenzialmente a un uso smodato di farmaci, poiché nelle sedi perquisite della Juventus non fu mai trovata la famigerata eritropoietina che stimola il midollo eritroide moltiplicando i globuli rossi nel sangue, nonostante il rilievo dato alle analisi condotte sui giocatori. Ormai c’è rimasto soltanto Marco Travaglio a insistere che i dirigenti juventini sarebbero stati graziati dalla prescrizione nel terzo grado di giudizio nonostante avessero dopato i calciatori dal ‘94 al ’98 e che la Juventus dovrebbe restituire tre scudetti, una Champions, due Supercoppe italiane, una Supercoppa europea e un’Intercontinentale. Il verdetto del processo fu di assoluzione per il capo d’imputazione che riguardava la somministrazione di sostanze dopanti e la Cassazione confermò la sentenza d'Appello, annullando soltanto il disposto che assolveva il medico Agricola e l'AD Giraudo per l'abuso di farmaci leciti, affermando che solo su questo punto il processo si sarebbe dovuto rifare se non fossero sopravvenuti i termini della prescrizione. Inoltre, per tranquillizzare del tutto Travaglio, il TAS di Losanna, che ha risposto alla richiesta di un parere da parte della Procura Antidoping del Coni, ha assolto la Juventus decretandone la non punibilità, ragione per la quale la restituzione dei trofei vinti nell’era lippiana non è in discussione. Lo capiamo, la notizia del giorno è il secondo mandato alla presidenza degli Stati uniti d’America conquistato da Obama, perciò Marco Travaglio si sarà fatto sfuggire la notizia che da una settimana ormai è riuscita faticosamente a trapelare nel web, alla stregua di un segreto militare. Ma che Zdenek Zeman possa essere talmente preso dalle esigenze di far quadrare il conto tra goal segnati e goal subiti della squadra dove Totti vuole giocare fino a 40 anni e altrettanto frastornato dalla probabile cessione di De Rossi, che lascerebbe vacante il trono di nono re di Roma, da non avere più a cuore le sorti muscolari dei calciatori che non giocano nella sua squadra, non riusciamo a crederlo. Zeman è il paladino universalmente riconosciuto del calcio pulito, senza trucchi e senza inganni. L’eroe al quale anche la trasmissione televisiva Report si è inchinata per tributare l’omaggio che si riserva agli integerrimi che non si piegano dinanzi ai poteri costituiti. Peccato che questo accada a senso unico: contro la Juventus. Perché ad avere il sospetto che dietro quelle accuse e quel processo alla Juve ci fossero volontà diverse da quelle di tutelare la salute dei calciatori e lavorare per un calcio pulito, c’eravamo arrivati subito in quel lontano 1998. Bastò una frase per innescare un processo e dare popolarità allo stesso magistrato che una quindicina di anni dopo non si sarebbe fatto scrupolo di sfruttare ancora il nome della Juventus per rinverdire la sua fama, andando a indagare se l’acciaio dello Juventus Stadium fosse a norma, mentre tutti gli altri impianti sportivi italiani che ospitano il campionato di calcio serie A sono considerati inadeguati se non fatiscenti, compreso il San Paolo, dove si è consumata l’avventura di Antonio Salvi, massaggiatore senza patentino della squadra di De Laurentiis. Per la cronaca, siamo già alle motivazioni della sentenza con la quale Salvi è stato condannato dal Tribunale Antidoping del CONI all’inibizione per due anni a tesserarsi e a rivestire cariche nel Coni e in altri enti sportivi, a frequentare impianti o a partecipare a manifestazioni, adottata a seguito della documentazione trasmessa dal pm padovano Benedetto Roberti dopo la perquisizione del 7 maggio 2010, quando presso la sua casa e il suo studio erano state rinvenute sostanze dopanti.Dal ciclismo Salvi, ufficialmente sottufficiale della forestale, sarebbe arrivato al calcio grazie all’amicizia con il portiere De Sanctis. Secondo la sentenza del Tribunale Antidoping del CONI non si sarebbe limitato a massaggiare i giocatori del Napoli, ma a sostenerli con medicinali anche vietati (per esempio il Bentelan) e probabilmente con “flebo o capsule magiche”, autorizzato dai dirigenti a esercitare nei locali della società e risolvendo problemi a 16 giocatori del Napoli, tra i quali Cannavaro, Pazienza, De Sanctis e Lavezzi. (Link)Non male per una società che è già stata deferita non solo per essersi rifiutata di partecipare alla premiazione della Supercoppa Italiana del 2012, ma anche per il coinvolgimento di alcuni giocatori nel calcio scommesse e che poteva vantare la presenza del figlio di un boss della camorra a bordo campo durante le sue partite di campionato.Guariniello, Travaglio, se ci siete, battete un colpo. Non ci date un’altra occasione di essere, come dice Vaciago, Juventini paranoici. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2617