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TNAS, ECCO I NUOVI PONZIO PILATO


© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Aggiacciante, come direbbe Maurizio Crozza nei panni di Antonio Conte nella fortunata e famosa imitazione dell'attore genovese. Dalla lettura delle motivazioni consegnate ieri dal Tnas non ci aspettavamo molto, dal momento in cui le sentenze avevano un chiaro intento politico. Tolto Mastronunzio (e sul fatto anche TuttoJuve ha un certo merito), restava Stellini, la cui confessione è stata usata a proprio piacimento, giacché il giocatore ed ex collaboratore tecnico dello stesso Conte, ha fatto mettere a verbale che l'allora allenatore del Siena fosse completamente all'oscuro di quanto sarebbe successo. Sempre a verbale, Conte afferma che, a marzo, una volta pubblicate le prime indiscrezioni, avrebbe saputo da Stellini che lo stesso aveva avvicinato i giocatori dell'Albinoleffe per evitare tensioni nel match di ritorno a seguito di una rissa nei minuti finali di Siena-Albinoleffe ( "Stellini solo recentemente, a seguito delle notizie stampa che lo indicavano come coinvoilto in presunti accordi presi dal Carobbio per la partita di ritorno, mi ha riferito che, al termine della gara inoggetto, vi era stata ua rissa fra i calciatori delle due squadre alla quale il medesimo aveva partecipato e pertanto essendo preoccupato che potessero accadere incidenti nella gara di ritorno sollecitò Carobbio, quale ex dell’Albinoleffe, a parlare con i suoi ex compagni per cercare di stemperare gli animi. Lo scrupolo di Stellini derivava dal fatto di essere rimasto coinvolto in prima persone nella rissa e pertanto si sentiva ancora più responsabile). Insomma, questa non è una confessione di una combine, anzi tutt'altro.Quello che ci sbalordisce è anche, se non soprattutto, la caduta di uno dei capisaldi della giurisprudenza, ovvero il principio di ogni ragionevole dubbio. Secondo il Tnas Conte è probabilmente colpevole, ci sono indizi gravi, ma la pistola fumante non c'è, il dubbio rimane sempre, però si può giungere una squalifica: le dichiarazioni di Carobbio valgono quanto le analisi del sangue, dell'urina per combattere il doping. Queste ultime, sono elementi certi, le altre, le dichiarazioni, no. Fa ancora impressione scoprire, che il principio di ogni ragionevole dubbio è stato usato in passato, anche recente, da parte degli stessi organi sportivi (Gheller, Baldini...)Ultima riflessione su Carobbio: nelle motivazioni del lodo Conte, viene scritto che sarebbe risultato superlfuo sentire il teste visto che aveva già espresso più volte la propria versione. Nel lodo Alessio, invece, si dice che sì, Carobbio poteva essere ascoltato, ma che la difesa non ne ha fatto richiesta. Insomma, un cortocircuito imbarazzante la cui puzza da bruciato si sente ovunque. Novelli Ponzio Pilato.