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Quello che Moratti non dice...


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di G. FioritoCi risiamo. Massimo Moratti ormai non è più capace di distinguere tra finzione e realtà. Persino quando vince contro la Juventus riesce ad avvelenare con roventi sospetti il clima di un campionato che la squadra bianconera sta guidando nonostante sia palesemente e gravemente penalizzata dalla condanna che Antonio Conte sta scontando per acclarata insufficienza di prove, come hanno inequivocabilmente e subdolamente spiegato le motivazioni della sentenza che gli ha inflitto una squalifica di quattro mesi con conseguente assenza sulla panchina della Juventus da agosto a dicembre.Dovrebbe essere Andrea Agnelli a sparare a zero un giorno sì e l’altro pure contro il sistema calcio del nostro paese, pilotato da una federazione costantemente prona al presidente nerazzurro e intenta a spegnere i fuochi delle sue uscite senza procedere ai necessari deferimenti. Invece è proprio il signore incontrastato del quinquennio inaugurato dallo scudetto di cartone a piantare grane a ogni dopo-partita della sua squadra.“Ho già vissuto queste situazioni e dopo tanti anni non vorrei ritrovarmi come allora” . Queste le ultime parole famose dell’illibato presidente. Può darsi che nelle ultime giornate l’Inter abbia avuto delle decisioni arbitrali a svantaggio, ma questo non basta per giustificare certe uscite di un personaggio che appare sempre più come la caricatura di se stesso.Qualcuno dovrebbe spiegare a Moratti che gli errori arbitrali sono tali pro e contro. Che evocare nuovi spauracchi a retroscena del campionato non basta. Che ci vogliono le prove per accusare qualcuno di voler favorire scientemente una squadra a vantaggio delle altre. Non come accadde nel 2006. Qualcuno che ci piacerebbe vedere seduto nello scranno più alto di un tribunale di questo paese nel quale la stampa ha avallato e continua ad avallare di tutto e di più, compreso lo scempio del diritto, dovrebbe far capire a Moratti una volta per tutte che una prescrizione non è un’assoluzione. Il signor Moratti ha avuto il privilegio di non essere giudicato, né lui né la sua società per l’affare del passaporto falso di Recoba. Ma non lo dice.Non dice nemmeno che pretese l’attribuzione di uno scudetto non vinto perché non voleva mescolarsi con lo schifo che c’era nel calcio e che dovevano darglielo perché l’Italia non doveva vergognarsi di fronte alle altre nazioni, perché non tutti erano uguali. E’ vero. L’Inter non era uguale alle altre. L’Inter e il suo presidente erano peggio. Perché spiavano e praticavano una concorrenza sleale ai danni delle società concorrenti.Moratti non dice che nel luglio del 2006, mentre Adamo Bove precipitava da un cavalcavia e moriva, l’Inter aveva appena finito di stilare un bilancio abbondantemente falsato da operazioni al limite della legalità. Il presidente dei presunti onesti d’Italia, tutta quella moltitudine di tifosi nerazzurri che in questi anni hanno preferito chiudere gli occhi e ficcare la testa sotto la sabbia per non dover ammettere di aver vinto 5 scudetti e una Champions che dovrebbero restituire (loro sì e non noi come farnetica Travaglio), non ama ricordare che ha da un pezzo ceduto il brand. Che uno stadio non ce l’ha. Che tanto la giustizia ordinaria quanto quella sportiva lo hanno prescritto per falso in bilancio e il giudice Nocerino disse che non aveva le credenziali nemmeno per iscriversi al campionato che ha rubato alla Juventus. Moratti non dice che dopo che Penta portò alla luce le intercettazioni che c’erano eccome a carico dei dirigenti interisti, con comodo, è vero, ma Palazzi riconobbe che erano stati commessi illeciti, che era stato contravvenuto il famigerato art. 1 e non il 6, come era accaduto alla Juventus. Anche se la Juventus si è fatta la serie B e si è vista due scudetti scippati e uno raccattato dal nobile eroe dei prescritti. Perché questo è Moratti. Un uomo che non ha il coraggio di guardarsi nello specchio perché ci vedrebbe una persona disonesta e capace di tutto per vincere. Senza nemmeno sapere cosa sia vincere sul campo.Moratti non dice che nel 2006 D’Avanzo aveva scritto più volte che la Telecom aveva spiato esponenti del mondo del calcio. Non dice che la FIGC archiviò la sua posizione riguardo allo spionaggio illegale con una formula molto dubbia. Non dice che Tavaroli ha detto che ha avviato i dossieraggi fuorilegge nel calcio per suo mandato. Non dice che nel campionato 2006/2007 l’Inter ha vinto uno scudetto dopo aver decimato il campionato, truffando l’Italia e il mondo intero avendo fatto penalizzare le squadre forti e cioè la Juventus e il Milan. Che nel 2007/2008 ebbe una dozzina di rigori più che discutibili a favore, altrimenti non avrebbe vinto uno scudetto destinato per meriti alla Roma o alla Juve, come affermò l’associazione consumatori. Moratti non dice quello che ha scritto il Sole24Ore e cioè che un pezzo di cartone gli è costato 500 milioni di euro. Non dice che a causa di questa somma è stato graziato dalla serie B e dalla meritata radiazione da Carraro, che spiava.Moratti sparge odio, veleno, sospetti. Rinunci alla prescrizione prima di proferire un'altra sola parola. Massimo Mauro ha detto a SKY dopo l’ultima partita dell’Inter che Moratti, per reagire in maniera così scomposta, deve avere delle informazioni segrete. Qualcuno potrebbe crederci davvero. Che Moratti sia a caccia di una nuova calciopoli. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2638