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Sconcerti a Corsera: "Il vero ritorno della Juve in Europa"


© foto di Federico De Luca
Mario Sconcerti nell'editoriale su Corriere della Sera elogia la Juventus: "E' stato il vero ritorno della Juve in campo internazionale dopo le note vicende. Una grande vittoria, senza bisogno di superlativi, solo con la constatazione della mole di gioco e la qualità di quel gioco. Il Chelsea è stato in partita per pochi minuti, poi ha finto una classe che non aveva. È stato via via sommerso dalla differenza atletica, dalla velocità e dalla semplicità della Juve. Non una partita leggendaria, ma con una sua epica, una sua voglia di resistere ai tempi. Figlia di una Juve dura, poco flessibile, però straordinaria nella voglia di vincere. Se c’è un giocatore che meglio la rappresenta è Vidal, un calciatore semplice e diverso, fondamentale, tanta corsa e tanti gol, tanta costanza di rendimento migliore. Ma tutta la squadra ha trovato la sua strada per l’Europa. Non stiamo parlando di un nuovo Barcellona, la Juve è ancora distante da quella qualità, ma contro il Chelsea, così dominato, così nettamente battuto, è nato qualcosa di indefinibile. La Juve può vincere contro chiunque e la piccola controprova è che in cinque partite europee in un girone difficile, due ne ha vinte e tre pareggiate. È una squadra vera, non solo in Italia, questo era il grande affronto per tutti, anche per chi in Italia cerca di inseguirla. Ha ormai fatto un altro salto di qualità, ha le dosi per correre in Europa, vincere o perdere, non importa, ma al suo livello. Il calcio a cui eravamo abituati sta del resto cambiando. Il Barcellona ha perso quasi due volte dal Celtic. Lo United ha perso a Istanbul, lo stesso Chelsea campione d’Europa ha mostrato di avere un volto pallido davanti al grande calcio. In questa folla poco omogenea la Juve avanza ora come una piccola roccia, come un esempio di uniformità diversa. È stata riconquistata una dimensione che non esisteva da molti anni, dalla stessa vecchia Juve di Lippi. Ed è stata ritrovata dentro una Champions che non ha padroni, condannata a lasciare spazio agli artisti di strada più veloci. Comincia anche in Champions quella strana normalità juventina dentro la quale non si perde mai. Non è un traguardo finale, ma qualcosa che ormai si avvicina molto".