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La ‘Sindrome dell'interista accerchiato’


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di F. FilippinIl tifoso nerazzurro medio, ormai da molti anni a questa parte, pare irrimediabilmente affetto da quella che potremmo definire, in maniera lo ammettiamo semplicistica, “sindrome da accerchiamento”.Detta sindrome determina nel tifoso conseguenze che vanno ben al di là della normale visione delle cose filtrata attraverso i propri colori sociali, che colpisce, senza particolari effetti, più o meno tutti i tifosi.La sindrome si manifesta principalmente attraverso due sintomi, piuttosto violenti: una limitata memoria rigorosamente selettiva, che fa ricordare all'interista solo le circostanze a lui favorevoli, che possono essere usate come armi contro gli avversari, considerando, di contro, come mai avvenuto, tutto ciò che potrebbe essere, invece, legittimamente loro opposto.Il secondo sintomo, strettamente collegato e conseguente al primo, determina nell'interista la creazione di una realtà parallela, dominata da un costante senso di superiorità e da una immanente sensazione di persecuzione. Un esperimento: provate a chiedere ad un tifoso nerazzurro a caso (a tutti noi ne è capitato in sorte almeno uno, tra i parenti prossimi o lontani, tra gli amici di infanzia o i colleghi di lavoro) di parlarvi della vittoria in Champions League dell'Inter di Mourinho.Tutti vi tesseranno le lodi di una squadra che ha dominato l'Europa, imponendo il proprio calcio spettacolare su tutti i campi e conquistando una vittoria strameritata, prima di qualsivoglia ombra.Secondo esperimento: provate a chiedere allo stesso tifoso (o ad un altro, vedrete che il risultato non cambierà) di parlarvi, invece, del 5 maggio 2002.Nessuno si ricorderà degli errori/orrori di Gresko, delle gambe molli di tutti i giocatori o del pianto di Materazzi, mentre chiedeva aiuti illeciti agli avversari. Tutti vi racconteranno, invece, una storia fatta di complotti orditi ai loro danni e di cospirazioni governative che hanno impedito all'Inter, in quell'anno, di vincere meritatamente il titolo in anticipo, rendendo del tutto ininfluente la partita con la Lazio.Da questa sindrome non sono immuni neppure i cosiddetti tifosi VIP, forse anche per il fatto che, tra i sintomi secondari spesso presenti, vi è il bisogno irrefrenabile di manifestare le proprie teorie attraverso interviste assurde di cui nessuno sente la necessità.Tra questi, ultimo esempio (solo in ordine cronologico) è quello dato da Paolo Bonolis, che recentemente così si è espresso: “Ci sono due pesi e due misure. E’ strano, ad alcuni arbitri è permesso di tutto, altri invece vengono puniti al primo sbaglio. Cassano e Stramaccioni sono stati fermati per proteste, ma non mi sembra che qualcuno della Juve abbia avuto sanzioni, dopo gli episodi di Catania. Lo sfogo di Moratti è legittimo, perché non ha detto niente dopo Torino, niente dopo Bergamo, ma alla fine non ce l’ha fatta più. Alla Juve e ad Agnelli, invece, tutto è permesso: proteste, critiche, le scritte ’30 sul campo’ e nessuno dice niente. Poi Cassano protesta per un rigore evidente e lo squalificano! Tutti ricordiamo come ha vinto lo scudetto la Juventus un anno fa. Ora che l’ Inter si era portata ad un punto, l’hanno ributtata giù. Calciopoli non è poi così lontana, qualche dubbio viene. Gli errori si bilanciano? E’ una stupidaggine, noi lo sappiamo bene. A noi sul 2-2 sono stati dati 3 minuti di recupero, alla Juve con la Lazio 6″.Ora....potremmo anche spendere alcune parole su queste affermazioni, magari sottolineando come, se è vero che vi sono stati in passato e vi sono tutt'ora due pesi e due misure, questo non è stato certo in danno dell'Inter; che gli interisti sono stati squalificati per insulti e non per proteste; che a Catania il teatrino insensato venne inscenato dai giocatori rossoblu; che non è un caso che Moratti, lamentandosi, abbia fatto riferimento solo alle ultime tre giornate, dal momento che nelle prime dieci non si contano i favori arbitrali ricevuti dall'Inter (ovviamente mai accaduti – vedi primo sintomo della sindrome); che nel recupero con il Cagliari, visto come hanno giocato, avrebbero anche potuto perdere; che Calciopoli è anche e soprattutto la prescrizione dell'Inter, accusata apertamente di illecito sportivo e mai processata, eccetera eccetera...Potremmo farlo, ma sarebbe del tutto inutile, perché sono cose che sappiamo già a memoria, mentre parlarne agli interisti non porterebbe ad alcun risultato.Subentrerebbe ancora una volta, infatti, la sindrome dell'interista, che con il suo sistema immunitario attaccherebbe immediatamente ogni idea diversa, impedendole di attecchire fin da subito.La risposta migliore è probabilmente quella data dalla Società sul proprio sito: No comment.Va da sé che, prontamente, tutti i nerazzurri, colpiti sempre dalla sindrome (vedi secondo sintomo), l'hanno bollata come sproporzionata, violenta ed esagerata (?!?).Il video di Whyborn http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2654