juveland

Parentopoli calcistica e l’illecito di Rivera


di M. Giacomini“Con il pareggio avremmo avuto la certezza di qualificarci entrambe in coppa Uefa - ha spiegato Juliano l’ex capitano del Napoli davanti a una platea sbigottita, alla presenza tra gli altri di un imbarazzato procuratore federale Stefano Palazzi -. Incontrai Rivera e Albertosi negli spogliatoi prima della partita e decidemmo per il pareggio”….“Francamente non mi ricordo - la replica l’ex capitano del Milan e attuale presidente del Settore Giovanile e scolastico - ma se l’1-1 ci qualificava allora non c’era nemmeno bisogno di parlarci…”. Dopo 34 anni arriva la confessione di un illecito sportivo, combinato tra Napoli e Milan (il match finì 1-1), “biscotto” confessato per l’appunto dall’ex capitano dei partenopei. Certo tutto è caduto in prescrizione ma non l’etica, come affermò, e siamo sicuri che questa frase lo tormenterà per anni, Giancarlo “non legato alle logiche della poltrona “ Abete. Per questo lo smemorato di Alessandria che ricopre un incarico di assoluto valore come quello di presidente del Sgs deve dimettersi o almeno il presidente federale ha l’obbligo, questo sì, morale ed etico di rimandarlo a casa. Gianni Rivera potrà anche non ricordarsi, ne dubitiamo, ma questo non toglie il fatto che il “biscotto” ci sia stato e la teoria riveriana del “non c’era neanche bisogno di parlarsi”, non deve licenziare il presidente del Settore Giovanile e Scolastico dalle proprie responsabilità. Abete lo mandi a casa abbia il coraggio delle proprie azioni, lui lo ha voluto all’interno della Federazione, lui lo rispedisca al mittente. È del 21 novembre scorso il comunicato uffciale N.86/a dove ci sono i nominativi dei Collaboratori della Procura Federale e la parentopoli calcistica colpisce di nuovo a via Allegri, dove continua il “firmo ma non vedo” di Abete e questa volta in Procura entra il figlio di Salvatore Sciacchitano, Vice procuratore di Palazzi. Sciacchitano Francesco è solo uno dei 182 nomi che stiamo controllando perchè statene certi ci saranno altri e numerosi casi di parenti all’interno dei Collaboratori della Procura Federale perchè la diaria e i rimborsi chilometrici in periodo di crisi non si negano agli amici e ai loro figli. Tanto Abete firma ma non legge e il suo direttore generale è in altre faccende affaccendato. Parlando delle elezioni dei Comitati regionali sono stato accusato di aver non preso una linea pro o contro qualcuno, anzi in molti hanno avuto da ridire sul fatto che ho lasciato spazio al mio collega Verretto che non è propriamente un accanito sostenitore di Belloli (cr Lombardia) e Bacchetta (Cr Piemonte), ma credo fermamente nella libertà di opinione e di stampa. Da quando sono direttore, e sono passati sei anni e ci avviciniamo a settimo, chissà se qualcuno spera nella crisi, abbiamo sempre dato spazio anche, e soprattutto, a chi non la pensava come noi. Come si può avere un’idea di quello che accade nel mondo della politica sportiva se non ci sono voci discordanti? Come si può avere un’idea se non si ascoltano, in questo caso leggono, più voci? Come si può migliorare un sistema se non ci si fa un’esame di coscienza e si capiscono i propri errori? Come si può pensare, nell’era di internet, di avere un giornale con un’unica idea senza un punto di vista diverso che ci aiuti a crescere?
Ringraziamo per la collaborazione: :