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Legale Dondarini: ‘Il teorema è crollato’..


Intervista in esclusiva per Giulemanidallajuve all’Avvocato Gabriele Bordoni, legale di Paolo Dondarini, che ha risposto alle domande della nostra redazione.Ricordiamo che Paolo Dondarini è stato assoluto nel procedimento con rito abbreviato su Calciopoli dove era stato coinvolto per “sbaglio” . Una vicenda la sua, “costellata da una serie di errori evidenti e clamorosi” - così come definita dallo stesso fischietto - che ha portato alla sua piena assoluzione.Gentile Avvocato, ci aveva detto, nella precedente intervista, che si era rivolto al Ministero di Grazia e Giustizia con una nota generica con la richiesta di ristoro per Dondarini in ragione dell’inadeguata gestione del procedimento, poi arricchito dalle telefonate e filmati non attenzionati. Ha avuto riscontri? Integrerà ancora con l’assoluzione? Nessun riscontro, come prevedibile; magari, dopo l’assoluzione, un ricorso alla Corte Edu potrebbe starci bene.Ci sono novità in merito all’esposto presentato a dicembre 2011 alla Procura della Repubblica di Roma con cui ha chiesto attenzione in merito alla genesi delle scelte investigative sulla selezione delle intercettazioni brogliacciate? Anche in questo caso, ci saranno ulteriori integrazioni? Anche in questo caso, silenzio. Ho rivolto domanda di avocazione al Procuratore Capo di Roma ed attendo le sue decisioni; se mancassero, troveremo chi ascolterà la verità oggettiva ed assumerà le conseguenti determinazioni doverose.Dopo l’assoluzione dal rito abbreviato, ci sarà la richiesta di risarcimento danni per il suo assistito? A Strasburgo potremo sviluppare alcuni temi, nel Foro nazionale altri. Ma certamente Paolo deve essere ristorato almeno sul piano economico, anche se le amarezze subite, le infamie gratuite elargitegli da certi sempliciotti (a voler usare eufemismi), la cessazione anticipata di una carriera brillante non troveranno mai una compensazione adeguata in monetaPensa che le assoluzioni nel rito abbreviato peseranno positivamente sul procedimento ordinario che riprenderà il via a maggio del 2013? I giudizi tecnicamente sono indipendenti, ma certamente -trattandosi della stessa Corte giudicante- è auspicabile una certa armonia Il Pm Narducci ha detto commentando la sentenza: “Prendo atto che il giudice di appello ha confermato che in Italia, nel periodo oggetto delle nostre indagini è esistita un'associazione per delinquere che ha deformato il campionato di calcio. E che il dottor Antonio Giraudo ne è stato sicuramente partecipe. Prendendo atto di questo, che è il dato saliente, spero che nel mese di dicembre dell'anno di grazia 2012, si ponga fine a ogni ulteriore tentativo”. Può essere considerata una vittoria per l’accusa? Come quella di Pirro. Infatti, il suo teorema è crollato fragorosamente e tutti lo abbiamo capito, posto che la classe arbitrale che sarebbe stata per il PM lo strumento essenziale e determinante della devianza, esce immune dal processo.I media hanno dedicato poco spazio alla notizia delle molte assoluzioni, sicuramente meno di quello dedicato alle accuse che nell’immaginario collettivo ancora rappresentano la realtà di calciopoli. Cosa si può e si dovrebbe fare per dare valore alla ricostruzione storica dei fatti? Essere intellettualmente onesti, beandosi di meno delle disgrazie altrui e ricordando il principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza: si massacrerebbero meno innocenti e si renderebbe un servizio più serio alla collettività Ieri abbiamo dato notizia della condanna di Mieli e Monti del Corriere della Sera per diffamazione aggravata. Un’altra battaglia vinta. Che cosa pensa di questo sistema mediatico e come si potrebbe in qualche modo regolamentare? Soltanto con la cultura del rispetto e dell’equilibrio: viviamo in un mondo esasperato e vile che ha bisogno di essere rifondato su principi morali solidi. Ma è una utopia e, guardandosi attorno, temo che andrà sempre peggioHa seguito anche il calcioscommesse difendendo Portanova. Si parla da anni di riforma della giustizia sportiva ma solo in termini teorici… in pratica abbiamo assistito all’ennesima “ingiustizia”. Le chiedo un pensiero per indurre ad una riflessione chi è estraneo al mondo sportivo e ha cognizione del problema solo attraverso i titoloni sparati dai media. La Giustizia sportiva ha esigenze proprie che talvolta comportano necessarie compressioni delle garanzie; per il resto, a volte sbaglia ed a volte coglie nel segno. Magari l’approccio potrebbe essere meno inquisitorio e più “sportivo”, più sereno nell’approccio e meno dispotico. Soprattutto più equo, senza creare differenze di trattamento che urtano contro la sensibilità di tutti coloro che, almeno nello sport, vorrebbero riconoscere sempre valori positivi. Ma forse è un sogno anche questo… E non trascuriamo il dramma umano subito da chi si trova ad essere vittima di un’ingiustizia… Infatti, quello dovrebbe rappresentare sempre un aspetto di centrale importanza: si devono infatti rispettare le decisioni definitive, sperando che siano le più giuste così che almeno ci so confronti con una verità processualmente accertata. Ma sino alla conclusione di un procedimento, non si devono trarre conclusioni frettolose e superficiali, perchè si rischia davvero di far del male a chi non lo merita affatto, un male che molte volte è incancellabile.