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Petrucci e la pietra tombale sullo sport..


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La pietra tombale, quella vera Petrucci l’ha già messa sullo sport italiano. Chiunque abbia un minimo di buon senso può vedere come sotto la sua encomiabile gestione, lo sport italiano per eccellenza è passato dall’essere quello più ammirato al mondo a quello più bistrattato. Se ne è capace, provi il contrario anziché nascondersi dietro le solite dichiarazioni di facciata!Uno sport che grazie alla sua politica “compiacente”, non è cresciuto al pari di tutte le altre realtà europee che oggi navigano anni luce davanti a noi. E’ forse un merito quello di aver fatto regredire un settore fiore all’occhiello per proteggere interessi che nulla hanno a che fare con lo sport? Il calcio italiano che lascia Petrucci è quello della giustizia sportiva che prescrive chi si macchia di reati; è quello che permette il rinvio delle partite per troppo sole; quello che non controlla l’agibilità degli stadi mettendo a rischio l’incolumità dei tifosi (Cagliari e Napoli); quello che permette l’ingresso allo stadio di teppisti che invadono il campo costringendo i giocatori a togliersi la maglia; quello dell’inciucio del tavolo della pace per raggirare quell’antipatica richiesta di parità di trattamento; quello che supplica l’approvazione della legge sugli stadi per favorire chi ‘mette soldi’ nel calcio e permettere la colonizzare di intere aree con finanziamenti agevolati e regolamenti superabili; quello che per ben due volte non è stato capace di offrire le garanzie per poter ospitare gli Europei; quello del fallimento della candidatura ad ospitare un altro importante evento come le Olimpiadi; quello della norma etica prima introdotta e poi ritirata (Lotito); quello che vede inerme i top player lasciare il nostro campionato; quello del procedimento ad hoc per i coinvolti in calciopoli e le contrattazioni secretate con Preziosi; quello che sposa le chiacchiere da bar compiacendo Moratti e Zeman; quello dei regolamenti cambiati in corsa; quello della mancata tutela dei tesserati (chiedete a chi è stato per errore coinvolto in scommessopoli); quello della perdita di una squadra in Champions League; quello delle vittorie a tavolino; quello secondo cui l’offesa a Moratti è più grave dell’offesa a Pessotto; quello sotto la cui gestione si ricordano gli scandali più grandi del calcio italiano: calciopoli e scommessopoli. Ed ovviamente Petrucci, come presidente della massima istituzione calcistica (essendo presidente del CONI), mai ha risposto dei fallimenti e mai è stato chiamato a spiegare cosa stava facendo mentre il calcio italiano (e non solo) andava a rotoli. Si potrebbe continuare nell’elenco, ma se non è una pietra tombale questa… Lasciamo aperto il capitolo calciopoli. Nonostante le assoluzioni dei tanti usciti dal rito abbreviato, nonostante la conferma che tesserati innocenti sono stati condannati solo per avvalorare un teorema falso come tutta la commedia inscenata nel 2006, che ha compromesso irrimediabilmente la loro carriera, costringendoli a vivere anche dei drammi personali, Petrucci se ne vanta e dice: “All'epoca tutti a dire: la giustizia sportiva è in ritardo, non fa niente, fa sconti a tutti. Invece è quella che è stata più chiara”. Ma che uomo è Petrucci? Capitolo Conte: "A conferma che aveva ragione Palazzi. Un mese in più o in meno non può modificare il giudizio..." . Forse Petrucci pensa che qualcuno abbia ancora l’anello al naso. Palazzi non ha ragione, Palazzi gode soltanto dell’appoggio incondizionato di chi si serve della giustizia sportiva per dare una lezione all’allenatore che si è permesso di alzare la voce contro il sistema… Palazzi dovrebbe provare le accuse e non coprirsi dietro chi, a caccia di sconti, si vende anche l’anima.Ma quale poltrona riscaldava Petrucci mentre in Italia, in modo evidente e per anni, i tesserati si vendevano le partite? “Se questa vicenda si può chiudere con la restituzione dello scudetto dell'Inter? Per me quella è una vicenda già chiusa“. La risposta dovrebbe essere dalla Juventus. E’ vero che Petrucci si prende beffa dei tifosi Juventini, ma da importanza pari a zero ai proclami bellicosi di Andrea Agnelli facendogli perdere credibilità. La società come considera queste affermazioni, come complimenti?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2692