juveland

La ‘revocazione’ è possibile ma non per tutti!


La “revocazione” è possibile anche per mano della stessa giustizia sportiva. La Gazzetta dello Sport del 23.01.2013 in un articolo in cui tratta il caso Juve Stabia-Sorrento, ci offre uno spunto interessante. Scrive testualmente: “Il Procuratore federale Palazzi — che ha già deferito la Juve Stabia per quella vicenda — potrebbe invocare la «revocazione» per sopraggiunte novità giudiziarie e chiedere sanzioni più pesanti.” Palazzi potrebbe rifare il processo.Il Procuratore federale ha già deferito la Juve Stabia sulla base del materiale ricevuto da parte della Dda di Napoli per i fatti avvenuti dopo Pistoiese-Juve Stabia. La Disciplinare aveva già fissato udienza per discutere il caso martedì 29 gennaio. Lunedì 21, i magistrati hanno chiuso l’inchiesta e alla luce delle conclusioni della Direzione distrettuale antimafia, dietro la combine di Sorrento-Juve Stabia, ci sarebbe un pagamento di 50 mila euro proprio dell’attuale presidente. In caso di colpevolezza provata di Manniello (il presidente), la Juve Stabia rischia la retrocessione.Vedremo come si evolverà la vicenda e se questa anticipazione della gazzetta avrà o meno un seguito. Volevo evidenziare come, quando c’è la volontà, l’ipotesi di un nuovo processo per sopraggiunti fatti nuovi, non spaventi proprio nessuno. La revocazione, prevista dall’ordinamento sportivo, argomento tabù per certi media e per la stessa giustizia sportiva laddove doveva essere invocata per la revisione del processo calciopoli, oggi è una possibilità che forse sarà sfruttata, ironia della sorte, dallo stesso Palazzi. Ma dal 2006 ad oggi, quanti “fatti nuovi”, emersi anche all’interno di un’aula di tribunale (il processo penale con rito ordinario e rito abbreviato), avrebbero dovuto muovere il procuratore federale per chiedere la revocazione ed istituire un nuovo processo sportivo per la revisione di calciopoli? Sono vicende queste, che pur appartenendo ad una realtà di un calcio minore, rendono ancora più chiara quella iniquità e diversità di trattamento che è sempre più l’elemento distintivo di questa giustizia sportiva che, giorno dopo giorno, continua a confermarsi inadeguata nell’immobilismo generale. Perché tra riconferme più o meno scontate ed accordi sottobanco, oltre alle chiacchiere utili solo ad arricchire una monotona campagna elettorale salva poltrone, non si è visto nessun passo concreto per la sua revisione. Eppure sarebbe un’azione non solo “auspicabile” ma necessaria e da affrontare al più presto…Articoli correlatiIl Consiglio federale è competente