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Il Napoli sta meglio, la Juve sta tornando


Conte ritrova la brillantezza della sua squadra, Mazzarri è quasi al top della condizioneLa Juve risponde al NapoliClassifica Serie ACalendario Serie A
© Foto LiveraniTORINO - La speranza, ai piedi del Vesuvio, è che la squadra non si sgonfi sul più bello. La certezza, sotto la Mole, è che il primato bianconero, incrollabile certezza dell’ultimo anno e mezzo in serie A, non sarà mollato facilmente. Juventus e Napoli, ecco le due facce più belle del campionato, accomunate dall’attesa dell’evento che verrà, venerdì 1° marzo al San Paolo. Chi sta meglio oggi? E chi, in prospettiva, potrebbe star meglio? Difficile stabilirlo con sicurezza, più semplice affidarsi a ipotesi potenzialmente cariche di veridicità. CORPO E PSICHE - Se il match si giocasse oggi, il Napoli sarebbe il logico favorito. Perché da settimane i campani stanno dimostrando quanto la condizione psico-fisica sia direttamente proporzionale all’accumularsi di risultati positivi. L’ultimo filotto dei campani è la testimonianza più luminosa: dalla sconfitta casalinga contro il Bologna (2-3) del 16 dicembre, e dal conseguente “cazziatone” impartito da Walter Mazzarri alla sua truppa, il Napoli - trascinato da un Hamsik forse mai visto prima in Italia - ha ripreso la marcia alla grande: 16 punti nelle 6 partite successive, col solo pareggio di Firenze a interrompere la striscia, non certo ad arrestare l’autoconsapevolezza collettiva della possibilità che, mai come in questa stagione, il sogno tricolore si tramuti in realtà. E il momento straordinario vissuto da Edinson Cavani e compagni trova il suo esempio paradigmatico (anche) nella vittoriosa trasferta di Parma: nove giorni fa, contro l’allora unica imbattuta in casa del campionato, gli azzurri hanno portato a casa il match nonostante il pareggio degli emiliani. È bastato, in quel caso, tornare ad accelerare il passo per rientrare a domicilio con i tre punti nel sacco: quando sai che sei più forte del tuo avversario, ti basta poco per riportarlo sulla terra. La Juventus, dal canto suo, ha ripreso coscienza della sua superiorità a Verona: non solo il Chievo è stato costretto a inchinarsi dinanzi alla ritrovata brillantezza dei bianconeri, ma pure la concorrenza in chiave scudetto ha avuto l’ennesima dimostrazione del fatto che, smaltiti i carichi di lavoro della sosta invernale, anche quest’anno la Juve non ha intenzione di abdicare, tutt’altro. E se le coincidenze contano ancora qualcosa, il passaggio a vuoto della scorsa stagione (la pareggite che mise a rischio lo scudetto) è stato già replicato in questa, con un mese di gennaio insolitamente all’insegna della discontinuità in gioco e risultati. La condizione psicofisica dei bianconeri, galvanizzati dal fatto di dover «giocare non più su noi stessi, ma contro una vera rivale» (parola di Gigi Buffon), è tornata a crescere nel momento più opportuno, con la doppia sfida europea col Celtic e la sfida contro il Napoli da vivere nell’arco di 20 intensissimi giorni.