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Telecom. Bernabé contro Tronchetti Provera


di G. FioritoC’è una stanza al settimo piano del tribunale di Milano, la n. 38. Lì dentro sono congelati i segreti del Telecom. Segreti che potrebbero sconvolgere la vita del paese più di quanto non siano riusciti a fare i nostri politici, i nostri bancari, i nostri giornalisti, i nostri magistrati, naturalmente la loro parte corrotta. 83 faldoni con carte e files relativi a 4287 persone e 132 società che sono state spiate dalla Telecom. Anzi, con i mezzi della Telecom da funzionari, dipendenti e per convenienza diremo consulenti della Telecom stessa. Questo è il giudizio che è stato espresso dalla recente sentenza del tribunale di Milano del 13 febbraio scorso. Tuttavia i fatti e le conseguenze, le azioni e le reazioni relative a quanto è accaduto in seno alla Telecom sotto la presidenza di Tronchetti Provera rappresentano un affaire talmente complicato da continuare a generare una serie infinita di procedimenti giudiziari scaturiti dal processo che si celebra a Milano. Nonostante la sentenza del 13 febbraio sia sembrata dare seguito a quella che nella prima settimana di novembre aveva ribaltato la tesi del gup Mariolina Panasiti, riconoscendo che il dossieraggio illegale non fosse nell'interesse dell'azienda, rappresentata all'epoca dal presidente Marco Tronchetti Provera e dall'ad Carlo Buora, ma di esclusivo interesse privato, e abbia annoverato tra le pene per i condannati 10 milioni di risarcimento alla stessa Telecom, i guai per il suo ex presidente non sono finiti.Dando seguito alla richiesta di azione di responsabilità verso Tronchetti Provera fatta in ottobre da Asati (Associazione Azionisti Telecom Italia) grazie all’impegno profuso dall’ingegner Franco Lombardi con una lettera al Cda, al Comitato di Corporate Governance di Telecom Italia, alla Consob e alla procura di Milano, Bernabé e Telecom Italia hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo milanese a carico di Marco Tronchetti Provera, ex presidente del gruppo di Telecom e ora presidente di Pirelli, imputato per ricettazione in relazione alla vicenda di un cd contenente una serie di dati captati illegalmente dall'agenzia di investigazione Kroll nel 2004, tranche del più ampio caso dei dossier illegali. Adducendo come giustificazione i danni all’immagine a alla reputazione commerciale di Telecom Italia, che sarebbe vittima di alcune iniziative giudiziarie assai costose che hanno cagionato all’azienda ingenti danni patrimoniali e altri potrebbero causarne nel futuro. Oltre a Telecom, hanno chiesto di costituirsi parti civili anche la Asati, Carla Cico, ex ad di Brasil Telecom, il finanziere Daniel Dantas e un piccolo azionista. La discussione e la decisione sulle parti civili si terranno nella prossima udienza fissata per il 18 marzo.Immediata la reazione di Tronchetti Provera , che ha dato mandato ai suoi legali di valutare ogni azione a tutela della sua immagine e onorabilità anche nei confronti di Telecom Italia, ribadendo che il nuovo processo riguarda esclusivamente un’ipotesi di ricettazione nella cosiddetta "vicenda Kroll", nella quale il suo ruolo sarebbe stato ispirato alla tutela dell'azienda. Inoltre ha ribadito che il materiale considerato oggetto della “ricettazione” fu immediatamente inviato all'autorità giudiziaria brasiliana e a quella italiana e che Kroll, attraverso la sua controllante Marsch, ebbe a formalizzare le proprie scuse per le attività di spionaggio in danno della Telecom, della sua famiglia e suo personale. Nel giugno del 2008, i tre PM di Milano titolari dell'inchiesta (Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civardi) convocarono in Procura Tronchetti Provera e Carlo Buora come persone informate dei fatti. Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi Telecom e Pirelli risultarono indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato Telecom. Il 2 febbraio 2010 Telecom e Pirelli presentarono un’istanza di patteggiamento per un totale di 7 milioni di euro, concordata con i PM. Nel giugno 2010 il giudice Mariolina Panasiti riconobbe come i dossieraggi fossero stati prodotti nell'interesse dell'azienda e non di un ristretto gruppetto di persone capeggiate da Tavaroli. Accusa come visto ribaltata nel novembre 2012. A fine 2011 Tronchetti Provera era stato convocato come indagato per ricettazione e nel novembre 2012 rinviato a giudizio con l’accusa di ricettazione. La citazione diretta di Tronchetti Provera, dopo la chiusura delle indagini, era arrivata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo per i fatti contestati , che risalgono al 2004. La prescrizione scatterà a settembre 2014, o comunque tra il 2014 e il 2015 secondo Dagospia, da qui la decisione della nuova Telecom Italia, guidata da Franco Bernabé, di costituirsi parte civile nel processo attraverso il suo legale, Luca Santamaria, nell'udienza d'apertura del processo contro Tronchetti Provera.Ma cosa accadde in Brasile all’epoca del CD “ricettato”? Non è mai facile ricostruire una storia di spionaggio. Questa è stata una guerra di spie, nella quale tutti giurano di essere stati impegnati a tutela della propria parte, forse lasciandosi prendere la mano, comunque passando spesso il segno della legalità. Il 14 novembre 2007 Chris Morgan Jones, capo dell'attività di intelligence e investigazioni della Kroll per Europa, Africa e Medio Oriente, raccontò la sua verità, ovvero quella del più grande gruppo di intelligence al mondo al Sole24Ore, consapevole di essere stati “messi all’angolo” da Giuliano Tavaroli. Nel 2001 la Kroll venne ingaggiata dall'ex amministratore delegato di Telecom Brasil, Carla Cico, e dal fondo Opportunity di Daniel Dantas, per indagare sugli affari brasiliani di Telecom Italia. Nel 2004 scoppiò la guerra di spie, quando si trovò di fronte alla Security della stessa Telecom Italia e venne a sua volta "spiata" dagli uomini di Tavaroli. Le indagini della magistratura italiana hanno fatto emergere che la Security di Telecom è riuscita a violare i computer della Kroll. Come ci sono riusciti gli uomini di Tavaroli? Chi erano?Se avrete la pazienza e la curiosità di seguirci proveremo a raccontarlo.Segue la II parte…