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Rinviamo il rispetto delle regole?


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di E. LoffredoIl confronto tra Juventus e Napoli sta prendendo una deriva molto sgradevole. All'ombra del Vesuvio diranno che è colpa di Marchisio che ha aperto le schermaglie dichiarando un'antipatia sportiva verso la squadra di Mazzarri. A nostro parere invece questo focolaio è stato acceso già da prima della gara del San Paolo dello scorso anno, il famoso "rinvio per sole" deciso in Prefettura (alla presenza della sola dirigenza della SSCNapoli). Un focolaio alimentato poi prima della sfida di Supercoppa a Pechino, con De Laurentiis che prima aveva voluto quella sede per promuovere il suo "prodotto" (che evidentemente non aveva conquistato il mercato cinese) e poi ha cercato di sfilarsi offrendo volgarmente una penale per la defezione, e in alternativa il doppio confronto con andata e ritorno a Napoli e Torino. A Pechino poi si è vissuto quello che, fino ad ora..., è il punto di massimo delle lamentele della società azzurra: la polemica assenza alla premiazione di fine gara accompagnata dalle sguaiate rimostranze abilmente esaltate da giornalisti tifosi che a Pechino erano ospiti (a spese di Aurelio De Laurentiis...) nello stesso albergo della SSCNapoli.Ora siamo di fronte a un nuovo capitolo di quelle che sono a tutti gli effetti delle sceneggiate: la SSCNapoli in vista della partita del primo marzo contro la Juventus ha deciso di chiedere lo spostamento di un giorno. A questo punto è lapalissiano che la società di Via del Maio di Porto ha qualche problema con i calendari e soprattutto con il rispetto delle regole (una constatazione che per me -napoletano di nascita- ha un sapore molto amaro).Giova ricordare che la fissazione di Napoli-Juventus al primo marzo fu decisa anche per agevolare i possibili impegni europei della squadra di Mazzarri. Adesso che la SSCNapoli è fuori dall'Europa League e soprattutto in considerazione del fatto che la Juve ci arriverebbe dopo cinque giorni dalla precedente gara di campionato e gli azzurri dopo quattro (Udinese-Napoli si gioca di lunedì per consentire ai partenopei di recuperare meglio dal ritorno di E.L.), i campani provano a rimescolare le carte: chiedono infatti di posticipare la partita al due marzo (per avere un giorno in più di riposo dopo l'impegno di Udine).La Juventus ha respinto “la richiesta”. E vorremmo vedere che chi in Lega è in minoranza debba acconsentire a una pretesa del genere! Il calendario lo ha deciso la Lega di Serie A, nella quale la SSCNapoli è riuscita a imporre la propria linea nelle recenti elezioni. La richiesta della società di De Laurentiis è fastidiosa di per sé, ma quello che urta ancor di più e dà il senso di una Lega sfacciatamente schierata, è la circostanza che le istanze partenopee non siano state rappresentate direttamente alla Juventus, ma siano state fatte recapitare per il tramite del presidente della confindustria del pallone, Maurizio Beretta (la cui elezione è stata fortemente sostenuta da De Laurentiis).La SSCNapoli se vuole realmente essere considerata una grande società dovrebbe imparare il rispetto delle regole e degli avversari (presenziando ad una premiazione in cui si arriva secondi e cercando di non piegare i calendari a proprio uso e comodità). Altra forma di rispetto, non solo per gli avversari ma anche per il proprio pubblico, sarebbe quello di accogliere tutti in uno stadio e su un terreno di gioco all'altezza dell'importanza delle partite che si aspira a giocare. Sfumato il tentativo di Beretta a De Laurentiis non resta che sperare in uno sporadico acquazzone e nello “schema Prefettura”.Alla partita del primo marzo manca quasi una settimana, ci sono ancora abbastanza giorni per evitare di caricarla di tensioni inutili, i protagonisti hanno tutto il tempo per ricondurla a quello che vorremmo che fosse: un confronto da vertice della classifica, in fondo solo una partita di calcio. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2823