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Dopo di noi il diluvio. Chi ha ucciso il campionato?


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di G. FioritoL’ultima volta che la Juventus si è portata a +9 punti sulla seconda in classifica è stato durante la stagione 1999/2000. Mani a posto, mi raccomando, anche se c’è un bisogno disperato di fare gli scongiuri. Erano gli anni nei quali si faceva un gran parlare delle sette sorelle, ma di fatto la lotta per lo scudetto si era ristretta a tre: Juventus, Milan e Lazio. C’era un Giubileo da festeggiare e ci si aspettava di poterlo fare anche sul versante del calcio. Ma non fu la Roma a vincere, fu la Lazio. C’era stato un torneo in estate, che non si gioca più dal 2007. Se il Milan si spaccia per la squadra più titolata, in virtù della vittoria con la quale si aggiudicò la Coppa Intertoto insieme a Montpellier e West Ham e il diritto a disputare la Coppa Uefa nel 1999/2000, la Juventus può affermare di avere vinto tutte le competizioni possibili. Magari fu quella la causa. Il dispendio di energie a inizio di stagione. Che fece illudere la squadra di Ancelotti di avere già lo scudetto appuntato sulle maglie, mentre il bottino si assottigliava e si perdevano gli scontri diretti con Milan e Lazio. Certo è che di veleni ne erano stati sparsi tanti, specialmente dopo il famigerato rigore non concesso a Ronaldo nello scontro diretto con l’Inter del campionato 1997/1998, che ha smesso di essere un tormentone solo dopo il cartone e il triplete nerazzurro. Un campionato strano quello del Giubileo, culminato nell’acquitrino di Perugia, che credo costituisca un incubo per gli Juventini nella stessa misura in cui fu descritto come un benefico diluvio universale da tutti gli antijuventini, che videro in Collina il giustiziere della padrona presunta del calcio italiano. Dopo di noi il diluvio. A Ancelotti è succeduto Capello. La Juventus, more solito, come è inciso nel suo dna, è ritornata a vincere. La scure di calciopoli, a cui ha condotto tutto quel veleno, insieme con un apparato di spie predisposto ad arte, con l’ausilio di procedimenti della giustizia sportiva e ordinaria discutibili al punto che la procura di Roma ha deciso di aprire un’inchiesta per indagare sui modi nei quali la procura di Napoli ha operato, si è abbattuta sulla società bianconera. Il tutto nel tempo triste che ha segnato la morte di Gianni e Umberto Agnelli. Due uomini dei quali tutta l’Italia piange ancora l’assenza.Dopo di noi il diluvio. Racconta una delle tante storie nate su calciopoli che fu Giraudo ad affermare qualcosa del genere. Il diluvio ha regalato cinque anni di vittorie a un Inter che non ha saputo farne tesoro e non è già più ai vertici né della classifica del campionato italiano, né tantomeno del calcio europeo. Il diluvio di prescrizioni raccolte in questi anni, superiori ai trofei vinti, sembra trascinarla in un vortice che sa ancora una volta di inefficienza e figuracce. Nonostante i ripetuti salvataggi che le hanno arbitrariamente consentito di conservare un titolo non suo e persino di iscriversi al campionato al quale quel titolo risale. Come il Milan e tante altre società, l’Inter ha operato in questi anni operazioni di lifting finanziario per giustificare il fiume di soldi malamente sprecato senza ottenere risultati se non a tavolino.Dopo di noi il diluvio. Dopo il diluvio di calciopoli, il diluvio del calcioscommesse. Nel quale la corrente ha trascinato anche Antonio Conte, nel tentativo andato a vuoto di ostacolare la Juventus nel campionato in corso, che la squadra bianconera sta invece rischiando seriamente di vincere. Nonostante altre due pretendenti allo scudetto, Napoli e Lazio, abbiano goduto e stiano godendo di qualche favore. Cancellata la penalizzazione inflitta ai celesti napoletani, siamo ancora in attesa dei procedimenti della giustizia sportiva che dovrebbero riguardare i celesti laziali.Dopo di noi il diluvio. Il Milan reduce da calciopoli aveva addirittura vinto una CL e finita l’era degli onesti era stata lesta ad aggiudicarsi uno scudetto. Poi la sua politica era sembrata andare più in direzione elettorale che sportiva. Così almeno si era detto all’arrivo di Balotelli. L’ennesimo conflitto di interessi nel quale sguazza il Milan (ricorderete che ai tempi di calciopoli Galliani era insieme presidente di lega e vicepresidente vicario della società rossonera), più nitido di quelli che hanno riguardato e riguardano altri esponenti del calcio solo per la visibilità che in tutti questi anni ha avuto Silvio Berlusconi in qualità di presidente del consiglio. Dopo di noi il diluvio. Il risultato delle recenti elezioni potrebbe purtroppo ricondurre il paese al voto in giugno o in ottobre. Nel silenzio della stampa sportiva il Milan continua a beneficiare di numerosi errori arbitrali che stanno condizionando la sua remuntada ben oltre le riconosciute capacità di Balotelli e El Shaarawy. Il campionato, così come l’Italia, non può rimanere ostaggio delle faccende private del presidente del Milan.Dopo di noi il diluvio. La Juventus è ora come allora l’unica artefice del suo destino, perché solo il mister Conte e i suoi ragazzi possono vincere o perdere le partite. E io so che le vinceranno. La Juventus, unica in Italia, ha uno stadio di proprietà. E’ nei quarti di finale di CL. Mentre la UEFA ha abbassato il ranking delle italiane.Egregi antijuventini, se è un altro diluvio che state aspettando, sappiate che ci siete dentro fino al collo. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2847