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Mazzone e i luoghi comuni su calciopoli


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La storia di calciopoli può essere ricostruita con poche parole: chiacchiere da bar, sentimento popolare, luoghi comuni. Una costante con cui ancora oggi si fa propaganda e si alimentano i dubbi.Succede infatti che quegli spot inculcati da una campagna mediatica senza precedenti, come quella messa in piedi per calciopoli, sono così ben radicati nel comune sentire popolare che, nonostante le smentite arrivate direttamente dalle aule dei tribunali, continuano ad essere spacciati come veri. Una realtà artefatta, ma così ben radicata, che in ogni dove viene riproposta.Quello che più colpisce è leggerezza con cui ancora oggi si lanciano certe accuse e la totale impunità di chi in qualche modo si sente il diritto di gettare ombre sulla storia della Juventus. Una situazione che negli anni è stata resa possibile dal silenzio complice della società. E’ significativo anche rimarcare come il lavoro di rettifica e di controinformazione venga svolto da semplici tifosi come noi.Nella trasmissione condotta da Piero Chiambretti, torinese doc, in onda su Radio 2 “Chiambretti ore 10.00", del 21.03.2013 è stato ospite telefonico Carletto Mazzone.Diversi gli argomenti trattati ed inevitabilmente, anche grazie all’abilità del conduttore, sono stati rimarcati alcuni aspetti di calciopoli ricordando di quando il Bologna è andato in serie B. Mazzone ha precisato: “Il Bologna non è andato è stato mandato” e sollecitato a dare maggiori dettagli sul motivo, ha aggiunto: “la domanda è impertinente ma che noi conosciamo tutti… quando ci fu quel processo, quando ci furono delle interviste registrate, dove sono stati intervistati dei personaggi che hanno determinato qualche partita.... la famosa Bologna-Juventus… per esempio… non diciamo altro per piacere”. Altre domande stuzzicano Mazzone. L’argomento si sposta sulle accuse sollevate da Conte per la violenza contro la Juventus. Mazzone ha una sua spiegazione: “Mi rimane difficile rispondere… forse accusano la Juvuentus di essere sponsorizzata; magari si porta dietro qualcosa del passato remoto, di qualche situazione che c’è stata, nel calcioscommesse, arbitri, insomma Luciano Moggi su via…”Un bel minestrone di calciopoli, calcioscommessee e l’uomo nero, Moggi, a giustificare le accuse. Attenzione però, Mazzone precisa ancora: “Io sono amico di L. Moggi, non me la sono sentita di accusarlo… non ne ho beneficiato, in un Bologna Juventus ci fu di tutto …”.C’è stato tempo anche per parlare della famosa partita che costò uno scudetto alla Juventus, quella di Perugia diretta da Collina. Mazzone precisa: “La Juve ha perso perché abbiamo giocato a pallanuoto”. Alè, antijuventini d’Italia la razione giornaliera di sano sentimento anti-juventino con trionfo di chiacchiere da bar è servita. Che non venga in mente a nessuno di rettificare o dare una corretta lettura della realtà, ne vale la credibilità dell’intero sistema!