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Niente emozione, niente intelligenza


© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
La Coppa dalle grandi orecchie. L'ossessione contro il sogno. Una dicotomia fin troppo abusata in questi anni, ma una semplificazione utile per presentare Bayern-Juventus. L'aspetto mentale rappresenta un tassello fondamentale la cui importanza viene sottovalutata in analisi immerse solamente in moduli, giocatori, qualità fisiche e tecnica.Il cervello - e noi aggiungiamo il cuore - rappresentano fattori in grado di fare la differenza in gare che si annunciano livellate. Uno dei luoghi comuni nello sport è che la vittoria va a chi l'ha desiderata di più. Arrivati a questo punto, non crediamo che una delle due squadre possa voler vincere più dell'altra. Sia bavaresi che piemontesi desiderano la stessa cosa: passare in semifinale e alzare al cielo la Coppa. Vincerà chi arriverà alla gara più concentrato, chi avrà saputo governare le inevitabili pressioni. Non si può eliminare le emozioni, anzi queste aiutano a prendere la decisione giusta in campo. Quando l'istinto aiuta la razionalità, quando in un istante devi fare la giocata giusta. Non si può eliminare l'adrenalina, anzi più ne scorre in corpo meglio si farà.Fondamentali saranno queste ore che ci avvicinano alla partita. Se la tensione e il nervosismo avranno la meglio domani si arriverà al campo svuotati da un punto di vista mentale. Ecco perché l'ossessione del Bayern per una Coppa che nelle ultimi tre stagioni è sfuggita per ben due volte nel momento decisivo potrebbe fare male ai bavaresi. Ed ecco perché il sogno bianconero potrebbe giovare alla Juventus.Tutto però passa dalla testa e dalle cure del professor Conte