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Van Persie - Juve: un matrimonio che non s'ebbe da fare


 
 di F. Del ReAl termine della trionfale stagione 2011/'12 i dirigenti della Juventus valutarono che per la stagione successiva fosse necessario l'acquisto di un attaccante dalle caratteristiche "europee" per poter competere ad alti livelli anche in Champions' League. Il nome più in auge per la campagna acquisti dell'estate 2012 era quello del centravanti olandese dell'Arsenal Robin Van Persie, novello capocannoniere della Premier League e dichiaratamente in rotta col club. Ma in quel periodo avvenne anche e soprattutto un altro fatto determinante: Conte, Alessio e Stellini, in pratica tutto l'organigramma tecnico della Juventus, e i calciatori Bonucci e Pepe furono deferiti dalla giustizia sportiva per vari e presunti illeciti riguardanti il filone d'inchiesta sul calcioscommesse.Allora fummo fra i pochi a teorizzare l'ipotesi che quell'evento, che definimmo come l'ennesima arrogante prova di forza della federazione nei confronti della società, avrebbe potuto condizionare pesantemente le strategie della società stessa; che una federazione di fatto concentrata a danneggiare nuovamente, ulteriormente la Juventus a mezzo della caccia alle streghe perpetrata ai danni dei suoi tesserati avrebbe instillato nella mente di tutti coloro che avevano interesse a firmare per la Juventus il dubbio sull'opportunità di dar luogo a tale intendimento. Ricordiamo che la campagna acquisti di quella stagione iniziò, per la Juve, coi fuochi d'artificio degli ingaggi di Isla ed Asamoah, oltre che col ritorno alla base di Giovinco, e sembrava proseguire su un binario di estrema qualità, anche in prospettiva, con le trattative ben avviate per i giovani talenti Verratti e Destro, oltre che con quella, altrettanto ben avviata, per il cosiddetto "top player": Robin Van Persie. Il naufragare repentino di queste operazioni fu per noi dovuto, anche e soprattutto, alla concomitante azione aberrante della giustizia sportiva; non fu casuale, infatti, che all'improvviso il PSG dei miliardari arabi si fosse invaghito del giovane talento pescarese; non fu casuale che Destro firmasse per la Roma nel mentre, o quasi, il presidente del Siena Mezzaroma usciva quasi per magia, dall'inchiesta sportiva; non fu un caso che all'improvviso Van Persie, che aveva persino visitato lo Juventus Stadium ed il centro tecnico di Vinovo, decidesse di firmare per il Manchester United.Non tutti i tifosi juventini credettero verosimili le nostre teorie; allora sembrava più logico accusare la dirigenza di aver temporeggiato troppo sull'affare Verratti o di essere stata poco incisiva nei confronti del Genoa nell'affare Destro e persino di non aver mai ritenuto possibile l'approdo a Torino del fenomeno olandese a causa degli altissimi costi di cartellino ed ingaggio. Non sembrava possibile, in sintesi, che giovani talenti od affermati campioni, avessero più che una remora a firmare per una società che veniva di nuovo colpita dal potere della federazione, anche attraverso deferimenti illogici, per non dir di peggio, dei suoi calciatori; non sembrava possibile che un calciatore avesse semplicemente paura a giocare in una federazione che calpestava senza ritegno il concetto basilare di Diritto e di presunzione di innocenza, una federazione che non si è mai vergognata di dar credito illimitato, e mai supportato da prove, a delinquenti rei confessi piuttosto che ad onesti cittadini incensurati.A distanza di un anno, o quasi, da quegli avvenimenti leggiamo un editoriale a firma di Xavier Jacobelli che ci conforta in toto rispetto alle nostre teorie di allora. Prevengo subito la critica che ci potrebbe essere rivolta: è vero che non abbiamo alcuna stima della categoria dei giornalisti italiani in genere; è vero che abbiamo spesso, per non dir sempre, messo a nudo le contraddizioni, le omissioni e le "aderenze" ai vari poteri ed interessi di tale categoria, però è anche vero che fummo noi per primi, e con largo anticipo, a teorizzare quello che Jacobelli a distanza di un anno riferisce su Calciomercato.com, testata on line della quale è direttore, e che in tale editoriale Jacobelli non si limita solo ad esporre una teoria, un sospetto, ma cita l'intervista rilasciata da Andrea Agnelli al Financial Times, intervista ed editoriale che non hanno avuto in questi giorni alcuna smentita, nè richiesta di rettifica da parte dei soggetti interessati, ovvero: Andrea Agnelli e Robin Van Persie. Quindi, per finire, non ci limiteremo al classico "noi ve l'avevamo detto", ma riporteremo fedelmente l'editoriale di calciomercato.com in maniera che ognuno possa farsi un'idea di quanto allora accadde.  Il ruggito di Agnelli e l'ultimo danno di Calciopoli alla Juve: perché Van Persie disse no http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=2970 SCARICATE E DIFFONDETE GIULEMANIDALLAJUVE NEWS