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A A A Anti-Juve disperatamente cercasi


 
 di G. FioritoC’è qualcosa di misteriosamente bello e romantico nelle parole che il Presidente Andrea Agnelli ha pronunciato alla mostra ospitata dallo Juventus Museum «Il lunedì si parlava di calcio. Agnelli-Juventus: 90 anni di passione bianconera». Nei 90 anni di gestione bianconera, gli Agnelli hanno guidato la Juventus anche di persona, così come sta facendo Andrea dopo l’avvicendarsi alterno del nonno, dello zio e del padre. Con tutti loro la Juve ha vinto, collezionando in media uno scudetto ogni 3 anni. L’ho sempre detto che Andrea Agnelli è un grande comunicatore, a dispetto di quello che sono in molti ad affermare. In questa sintesi lucida e inoppugnabile c’è la sublimazione del pensiero Juventino e di quello che io, come un bambino che credeva di essere a parte di un segreto che invece conoscevano tutti, ho sempre ritenuto il mio motto bianconero: “Noi siamo quelli che torneranno a vincere”.Eppure nelle parole del presidente Agnelli c’è anche il rovescio della medaglia, travestito di impresa fantastica. Nonostante calciopoli abbia cercato di istillare nel sentimento popolare l’idea che la Juve combina i campionati anche senza truccare le partite, come hanno stabilito sia la giustizia sportiva che quella ordinaria, la società bianconera non riesce a infilare un filotto di almeno 3 scudetti consecutivi da quando quello che viene ricordato come il Primo Grande Ciclo della Juventus stabilì una specie di dittatura nel primo quinquennio degli anni ’30. Che qualcuno altro ce l’abbia fatta in questi anni è un’altra storia, anche se, come vedremo, in fondo non troppo.Secondo il presidente della Juventus sarà questo l’ambito primato che la Juventus inseguirà nel corso della stagione a venire. Con la faccia di bronzo, o se preferite la dabbenaggine della quale solo un tifoso in smoking bianco può fare mostra sulle note della canzoncina “Vinciamo senza rubare”, alcuni giorni fa mi sono sentita dire che quest’anno la Juve ha portato a casa il campionato senza avversari. E allora il discorso va fatto. Così come lo vedo io. Che può anche non essere il modo giusto di farlo, ma di sicuro non è teso a spaccare la piazza bianconera come sta cercando di fare la Gazzetta dello Sport, da oltre un decennio votata all’istigazione del sentimento cieco e bieco, piuttosto che all’accertamento dei fatti, che dovrebbero essere sviscerati invece che dati in pasto ad arte al lettore, al quale senz’altro è da addebitare la responsabilità di preferire supinamente lo schieramento al ragionamento.Non solo la prima pagina rosa ieri parlava del gelo che sarebbe sceso tra Agnelli e Conte, ma insinuava che il biennio recente di vittorie potrebbe essere ormai roba da museo. Spingendosi alla bassezza inaudita per il giornalismo dell’illazione: Andrea avrebbe ringraziato in ordine, per essere la Juve Campione d’Italia, prima Marotta che Conte a testimonianza di una presunta gerarchia. A rincarare la dose, PSG e Monaco starebbero già stilando il contratto per il quasi ex tecnico banconero, giustamente definito l’allenatore ideale per la Juve, portatore dei valori del suo dna e innovatore al pari degli Agnelli, in campo e fuori.Ancora meglio sono messe in luce le pretese di Conte riguardo alla nuova stagione, per nulla circoscritte al ritocco del suo ingaggio, ma inderogabilmente estese a costruire una squadra in grado di compiere il salto di qualità: passare dalla vittoria nel massimo campionato italiano alla competizione alla pari nel massimo campionato europeo, attraverso non solo il potenziamento massiccio dell’organico, che tecnicamente dovrebbe spostarsi dal modello Barça al modello Bayern, ma anche la cessione di ampi poteri manageriali all'allenatore secondo l’uso inglese e il riassetto dello staff tecnico, con il ritorno di Ventrone, il “marine” di Lippi.Perché Antonio Conte debba rimanere alla Juventus è fin troppo facile da spiegare: ha aperto un Nuovo Grande Ciclo, nel solco di quello degli anni ’30, del successivo della Juve della Prima Stella, forte di Sivori, Boniperti e Charles, dei più recenti di Trapattoni e di Lippi.La Juventus è una Grande Piazza. Assomiglia a quei grandi partiti italiani dove gli spifferi e le correnti hanno finito per minarli all’interno in parallelo con gli eventi difficili e spesso anche tragici della Storia.Si fa presto a schierarsi con Conte. A rivendicare la paternità degli Agnelli comunque, perché è la società che deve essere forte e tanto si è vinto anche dopo Platini, dopo Zidane e persino dopo Moggi, Giraudo e Bettega. A tirare dentro John Elkann, che di soldi non ne vorrebbe mollare e rimane alle spalle del cugino, in agguato. Come nel 2006.Il mio “debol parere” è che il 2006 costituisce lo spartiacque, ma già ve l’ho scritto, non solo della storia della Juve, ma di quella del calcio italiano. In quell’anno stette bene un po’ a tutti che la Juventus subisse la sua iniqua sorte. Che fosse levata di mezzo, condannata per niente. Il suo ridimensionamento consentì alle altre di aggiustare i conti, innaturalmente se non illegalmente gonfiati, annaspando per rimanere a galla. Il paradosso è tutto nelle parole di Andrea Agnelli e in quel mio motto scalfito appena dallo tsunami di calciopoli: oltre gli illeciti strutturati e i tradimenti, oltre l’uso ad personam dei regolamenti e le infamie di cartone, la Juventus è ritornata alla vittoria. Come esige il suo dna. Come è scritto nel suo destino.Le altre non sono così. Lo dimostra la storia recente dell’Inter, della Roma, della Lazio, del Napoli, che di occasioni ne hanno avute, ma le hanno sprecate tutte. La sola eccezione è il Milan, forte della discussa, ma competente e salda gestione di Adriano Galliani.Credo che il problema sia tutto qui. Al netto delle prossime mosse di calciomercato delle avversarie italiane, la società bianconera deve decidere se valga la pena investire per l’Europa o accontentarsi di un posto al sole sul suolo natio.E credo anche che crogiolandosi sotto l’ombrellone, indolente seppur bellissima, non sarebbe più la Juventus.  http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=2975 SCARICATE E DIFFONDETE GIULEMANIDALLAJUVE NEWS